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Selezione del Personale: intervista a Robert Bergonzi

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Selezione del Personale: intervista a Robert Bergonzi

L'articolo "Selezione del Personale: intervista a Robert Bergonzi", parla di:

  • Antefatto: consulente del comune si spaccia per psicologo
  • La sentenza di Milano
  • Intervista a R. Bergonzi (presidente dell'ordine della lombardia)
Psico-Pratika:
Numero 7 Anno 2004

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Intervista: Roberto Bergonzi, sentenza selezione e psicologi

A cura di: Redazione
Antefatto: consulente del comune si spaccia per psicologo

Un consulente esterno del comune viene incaricato di operare una selezione per l'inserimento di alcune figure dirigenziali.

Questo personaggio (il cui nome volutamente omettiamo), si dichiara psicologo, anche nei documenti scritti.

Alcune persone che vengono da lui scartate fanno ricorso, e da qui si scopre che il selezionatore non e' psicologo e neppure laureato (il suo curriculum e' in buona parte inventato).

Parte una denuncia di usurpazione di titolo e di abuso della professione, l'ordine degli psicologi della lombardia si costituisce parte civile.

Il primo appello si chiude dando torto completo al selezionatore (non sappiamo se fara' ricorso).

La sentenza di Milano

Le accuse erano fondamentalmente 2:
1) usurpazione di titoli
2) abuso della professione di psicologo

Nel punto 1 (usurpazione di titolo) la situazione e' chiara: il personaggio ha dichiarato di essere psicologo quando questo non corrisponde al vero.

Il punto 2 e' piu' complesso: la legge italiana definisce chiaramente la selezione come uno degli ambiti di lavoro dello psicologo, ma nel medesimo momento e' certo che non e' un settore esclusivo, ovvero anche altre figure professionali possono operare nel campo della selezione.
Quindi l'imputazione va vista in questo modo: c'e' stato nello specifico un utilizzo di strumenti, metodi, o altro che sono ad uso esclusivo dello psicologo?

"Occorre pertanto prendere le mosse dall'attivita' concreta posta in essere dall'imputato, di cui sopra si e' parlato, definita 'valutazione del potenziale' e realizzata attraverso la metodologia chiamata 'Assessment center'".
- Estratto dalla sentenza del 28/maggio/2003 -

Da un'analisi del progetto che il consulente ha sviluppato e' emerso che:

"l'analisi del potenziale permette l'individuazione delle caratteristiche e dei valori professionali non ancora pienamente espressi dal personale regionale e quindi l'identificazione delle persone che sono potenzialmente in grado di coprire ruoli diversi da quello attuale.
Si prevede quindi che la rilevazione, condotta con la metodologia dell'Assessment center, si concluda con una compilazione per ciascun interessato della scheda di analisi del potenziale, la stesura di un profilo psicologico individuale e l'indicazione sulle prospettive di sviluppo professionale e sulle aree in cui le attitudini delle singole persone sono sviluppabili."
- Estratto dalla sentenza del 28/maggio/2003 -

La scheda di analisi del potenziale che l'imputato ha compilato conteneva una valutazione quantitativa di 36 parametri, e la stesura di un profilo individuale.
Questa metodologia riporta caratteristiche quali:
- controllo dell'ansia
- controllo dell'aggressivita'
- la socievolezza
- tolleranza agli aspetti frustranti
- ecc.

"Viene pertanto in rilievo l'art.1 della citata Legge 56/1989, che definisce la professione di psicologo come quella che 'comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attivita' di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali ed alle comunita'.
Comprende altresi' le attivita' di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito'.
Risulta da quanto sopra esposto che l'attivita' di valutazione del potenziale si e' concretata proprio nell'uso di strumenti conoscitivi per una diagnosi in ambito psicologico: invero per ciascun dipendente e' stato redatto un articolato quadro di personalita', comprensivo degli aspetti emotivi, razionali ed attitudinali, che e' stato posto a base della valutazione dell'impatto delle caratteristiche rilevate con lo specifico ruolo da rivestire.
Tale attivita' non puo' che essere qualificata di diagnosi psicologica."
- Estratto dalla sentenza del 28/maggio/2003 -

Da queste considerazioni il giudice e' arrivato alla conclusione di condannare anche su questo secondo punto l'imputato, in quanto nello svolgimento dell'incarico egli ha effettuato una diagnosi sui candidati.

Breve intervista a R. Bergonzi
1. Qual e' stato il ruolo dell'ordine della lombardia in questa vicenda?
Abbiamo approfittato del fatto che diversi dipendenti della Regione Lombardia hanno intentato causa per costituirci anche noi parte civile nel processo.
Poiche' l'argomento ci interessava molto, abbiamo fatto preparare una memoria molto articolata da due colleghi (William Levati e Sergio Morganti), memoria che e' stata giudicata dallo stesso giudice "chiara ed illuminante".
Abbiamo poi pochi giorni fa deciso di utilizzare la sentenza seguendo due linee di "attacco": da un lato informare i cittadini e l'opinione pubblica del fatto che d'ora in poi avranno il diritto di essere selezionati da uno psicologo (naturalmente se si usano test o se le interviste toccano argomenti relativi al carattere, alla personalita', alle attitudini del candidato).
Questo l'abbiamo fatto convocando una conferenza stampa che ha riscosso grande partecipazione e che ha prodotto come risultato molti articoli sulle testate piu' importanti (il giornale; il giorno; il sole 24 ore; italia oggi; avvenire).
Dall'altro intendiamo comunicare ad un gran numero di aziende lombarde, nonche' alle associazioni di categoria ed ai sindacati la nuova situazione normativa che tutela meglio i diritti del cittadino nel momento in cui si trova in una posizione "debole".
2. Quali saranno gli effetti positivi sulla professione dello psicologo?
Pensiamo non solo ad un aumento elevato di occasioni lavorative, ma anche ad un aumento dello "status" e della dignita' della nostra professione, spesso snobbata al di fuori dell'ambiente clinico.
Pensiamo anche che questa sentenza potra', se lo vorremo, avere conseguenze su tutti i processi di selezione (ovunque avvengano): scuola, Enti pubblici, patenti, licenze, ecc.).
Ci ritagliamo inoltre uno spazio a scapito di economisti, consulenti vari, psichiatri, ecc.
3. Forse e' una domanda banale, ma credo valga la pena di specificarlo: questa sentenza riguarda solo i colleghi della lombardia o tutto il territorio nazionale?
Riguarda tutto il territorio nazionale.

Intervista a Robert Bergonzi (presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia), realizzata dalla redazione del centro HT.

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