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Conoscersi in adolescenza: ascolto e dialogo

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Conoscersi in adolescenza: ascolto e dialogo

scritto da:
Dott. Luciano Provenzano

psicologo e psicoterapeuta
formazione quadriennale in gestalt terapia orientata al processo

- HT Page Luciano Provenzano

articolo tratto da psico-pratika - Numero 5 Anno 2003

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Articolo: 'Conoscersi in adolescenza: ascolto e dialogo'


PROGETTO: CONOSCERSI IN ADOLESCENZA: ASCOLTO E DIALOGO


SCUOLA MEDIA
CLASSI TERZE
ANNO SCOLASTICO 2002-03
Psicologo Dott. Luciano Provenzano

SCHEDE SINTESI DEGLI INTERVENTI REALIZZATI

Scheda 1: SENTIMENTI AFFETTI E SESSUALITA' IN ADOLESCENZA
Scheda 2: ADOLESCENZA E RAPPORTI FAMILIARI
Scheda 3: COMUNICAZIONE E MASS-MEDIA

Scheda 1: SENTIMENTI AFFETTI E SESSUALITA' IN ADOLESCENZA

Il progetto ha comportato la realizzazione di tre incontri svolti dallo psicologo in ciascuna classe. Durante tali incontri sono stati considerati i temi dell'adolescenza.
Nel dialogo, gli alunni sono stati invitati ad esprimere le loro opinioni, valutazioni, dubbi o problemi.
Gli argomenti messi in luce possono essere cosi' raggruppati:
- esperienze di gioia, di attesa, di novita', di scoperta dei sentimenti;
- problemi relativi a scoprire e ad accettare il proprio percorso di crescita, senza forzare i tempi;
- difficolta' a comunicare con i propri genitori le esperienze e i dubbi che si vivono.

Nelle risposte si e' cercato di tenere conto della specificita' di ciascun messaggio. Nell'insieme, i quesiti richiamano dei dubbi diffusi fra gli adolescenti, che vanno visti anzitutto come un bisogno di sapere e di conoscere.
Se tale desiderio di conoscenza viene soddisfatto da una sana e corretta educazione affettiva e sessuale, e' statisticamente provato che il giovane tendera' a ritardare l'avvio di esperienze sessuali dirette. In assenza di tale formazione educativa, invece, molti ragazzi tendono ad anticipare le esperienze dirette che si connotano pero' essenzialmente come modo per soddisfare la curiosita'. Inerentemente a questo argomento, va considerato anche il problema connesso ad un serio impegno sentimentale-affettivo precoce, da parte degli adolescenti, che allorquando si determina, va inquadrato, di solito, come il bisogno compensativo per una carenza di affetto nella famiglia d'origine. Pertanto, i ragazzi se affettivamente sostenuti nella propria famiglia, tenderanno a vagliare piu' accuratamente, senza fretta, l'opportunita' di un legame sentimentale ed affettivo.

Quindi, come auspicio vi e' anzitutto quello che siano i genitori ad interessare i figli a una corretta educazione sessuale, ma e' anche necessario che la scuola si ponga come un valido riferimento educativo su questo tema che ha indubbiamente insiti aspetti di particolare delicatezza per la necessita' di rispettare le condizioni esistenziali e di crescita di ciascun ragazzo e ragazza, e di riuscire a far si' che l'intervento educativo sia dotato di caratteristiche originali e creative tali da saper anche riflettere la vitalita' e la bellezza della funzione sessuale per l'essere umano.
Alcuni ragazzi ritengono che, essendo la sessualita' una componente naturale, la sua conoscenza andrebbe lasciata alla spontaneita' di ciascuno. Questo ragionamento e' frutto di una distorsione culturale che e', ad un tempo, anche causa di tabu' repressivi. La crescita avviene attraverso il dialogo fra il ragazzo che cresce e le figure di riferimento educativo. Al di fuori di un simile contesto relazionale, non si da' crescita. Pertanto ritenere di "imparare da soli", significa soltanto avere di mira (pur forse involontariamente) che restino in piedi ed attivi i vari tabu' sessuali, da cui conseguono la sessualita' usata essenzialmente come pornografia, le repressioni sessuali, le difficolta' di intesa profonda nel rapporto di coppia.
Per comprendere ancor piu' l'importanza della formazione educativa su queste tematiche va tenuto conto che l'esperienza umana ha come peculiare un dinamismo costante fra gli aspetti naturali (gli istinti) e quelli culturali (il linguaggio). Vediamo bene come per tutti i mammiferi la sessualita' e' regolata naturalmente, attraverso i cicli di fertilita', al di fuori dei quali gli animali non si accoppiano. L'uomo invece puo' accoppiarsi anche al di fuori di tali periodi fertili. Segno che mentre per gli animali e' la natura a regolare l'attivita' sessuale, l'uomo e' chiamato a regolare tale attivita' in altro modo, ovvero quello culturale, del quale la valenza educativa e' parte imprescindibile.

Scheda 2: ADOLESCENZA E RAPPORTI FAMILIARI
La complessita' dei sistemi di relazione, oggi, rende piu' esigui i tempi di contatto in famiglia, mentre, di converso, espone le persone, fin da bambini a linguaggi e stimoli molteplici attraverso i mass-media. La comunicazione dialogata degli aspetti di vita interiore, in ambito familiare, rappresenta, pertanto, un fattore di crescita essenziale, per permettere di decodificare determinati vissuti emozionali, derivanti dalla condizione di vita di ciascun soggetto. Cio' puo' permettere di meglio vagliare tali vissuti, diventando consapevoli di essi, per cio' che determinano, sia nel soggetto interessato che, di conseguenza, nel contesto relazionale.

Alcune Domande dei Ragazzi:
- Non sempre riusciamo ad esprimerci con i nostri genitori dei nostri problemi adolescenziali. Ma come dobbiamo fare per indurre questo discorso?
- In questo periodo della nostra vita e' importante parlare dell'adolescenza come periodo di conoscenza di noi stessi, ma questo non sempre possiamo farlo in famiglia;
- A volte capita che ci confidiamo per avere qualche consiglio; perche' i genitori non ci ascoltano mai e dicono sempre che siamo troppo piccole?
- Perche' ci si vergogna di fare domande sul sesso ai genitori?
- La maggior parte dei genitori crede che questi argomenti (sull'adolescenza) noi non li conosciamo, ecco perche' il dialogo con loro non e' molto aperto, e quando noi cerchiamo di aprire l'argomento loro se ne escono con frasi stupide oppure credono che siamo troppo piccoli per affrontare certe situazioni;
- Il rapporto che ho con i miei genitori e' abbastanza buono perche' mi fido di loro e mi danno sempre il giusto consiglio;
- Tutti i genitori o quasi non si avvicinano a noi per questioni personali anzi si stupiscono se noi apriamo quest'argomento e sono increduli;
- Io insieme alla mia famiglia non parlo spesso xke' i miei genitori lavorano spesso e non si ha mai l'opportunita' di parlare;
- Secondo me e' molto importante questo progetto all'educazione alla salute perche' ci aiuta ad esprimerci con i nostri genitori;
- Io con i miei genitori non parlo perche' provo vergogna;
- Si io mi confido con i miei genitori e parlo di tutto, anche delle cose piu' segrete, anche se mi confido di piu' con i miei amici;
- Nella mia famiglia non si discute affatto dell'argomento riguardante la sessualita', anche perche' non se ne avverte la necessita'; comunque da parte mia c'e' molto imbarazzo ad affrontare il tema.

Risposte e Commenti
La maggior parte delle domande e delle osservazioni dei ragazzi mettono in luce una difficolta' nel potersi esprimere ed essere compresi in famiglia, su aspetti di vita interiore, particolarmente delicati in eta' adolescenziale. La solitudine interiore su temi cosi' essenziali rischia di determinare una fragilita' di carattere. Diventa pertanto essenziale sollecitare il protagonismo dei genitori quali guide educative, in grado di relazionarsi con i propri figli. Negli incontri si e' indicata l'opportunita' che siano i ragazzi stessi a sollecitare, per quanto possibile, il ruolo di guida da parte dei genitori, proponendo argomenti che si abbiano a cuore e formulando delle domande su come i genitori ricordano le loro esperienze di crescita, entrando anche a considerare aspetti specifici, quali le esperienze affettive, sentimentali e sessuali, i rapporti in famiglia e con gli amici, lo studio, il tempo libero e il lavoro, ed altro ancora.

Scheda 3: COMUNICAZIONE E MASS-MEDIA
Il valore della vita umana risiede fondamentalmente nella possibilita' di sviluppare costantemente una comunicazione fra se' stessi e il mondo intorno. Possiamo dire che la vita sia fondamentalmente comunicazione: respirare e' gia' entrare in contatto con l'ambiente; anche mangiare e bere e' entrare in contatto con la Madre Terra, da cui tutti gli elementi derivano. Il linguaggio e' la forma espressiva piu' nobile ed efficace per comunicare con i propri simili. Imparare ad esprimersi e a comunicare, significa valorizzare concretamente la vita umana. La formazione educativa, l'apprendimento, le varie occasioni di crescita aiutano a sviluppare nei ragazzi la capacita' di comunicare.
Lungo il percorso dall'ascolto al dialogo si sviluppa il processo di crescita e di maturazione, su tale traiettoria si determina la condizione per preservare la salute e tutelare la vita.
Ascolto e dialogo sono aspetti della stessa realta', cioe' l'interazione umana: ci si esprime adeguatamente se si e' imparato ad ascoltare; si e' in grado di ascoltare se si riesce a sviluppare una adeguata capacita' espressiva.
Il linguaggio puo' diventare talvolta un alibi espressivo, si puo' cioe' parlare senza esprimersi. E' necessario riuscire ad attivare invece un linguaggio altamente espressivo di se', per poter comunicare le proprie istanze interiori: i sentimenti, gli affetti, i sogni, i bisogni, le emozioni.

Per un Buon Uso dei Mass-Media
Come ogni strumento nella mani dell'uomo, anche i mezzi di comunicazione possono essere utilizzati favorevolmente per la realizzazione umana o, se usati male, possono danneggiarla.
Un uso appropriato dei mezzi di comunicazione richiama immediatamente il senso di responsabilita' da parte di coloro che li utilizzano. La responsabilita' (dal verbo latino "respondere") e' la capacita' di dare delle risposte alle situazioni della vita nelle quali ci si ritrova a vivere. Guardare un programma televisivo puo' apparentemente non richiedere di dare una qualche risposta, giacche' non vi e' nessuno a formulare in maniera diretta una domanda. Di fatto invece, di fronte ad ogni esperienza della propria vita l'essere umano adotta una certa risposta del proprio organismo in base alle caratteristiche che quell'esperienza ha in se' insite. E questo vale anche per le esperienze indotte (non vissute cioe' direttamente, ma alle quali si assiste) mediante strumenti di comunicazione, quali il cinema, la televisione, la radio, i giornali, internet, ecc.: uno spettacolo, una notizia, una scena possono realmente far emozionare chi partecipa o assiste, al punto da far commuovere fino alle lacrime o far rabbrividire per la paura, da suscitare il riso e la gioia o rattristare e mettere di malumore.
Azionare il proprio senso critico, cioe' il senso di responsabilita', e' l'atteggiamento indispensabile da adottare allorquando si utilizza qualsiasi mezzo di comunicazione. I bambini ed i ragazzi possono gradualmente sviluppare il proprio senso critico mediante una sapiente guida educativa da parte dei genitori in famiglia, degli insegnanti a scuola e di altre figure di riferimento educativo. Occorre imparare a leggere i messaggi veicolati dai mass-media e a cui i ragazzi partecipano, al fine di riuscire a "digerire" cioe' a far propri tali messaggi. Il rischio piu' grosso e' che determinati messaggi che possono avere una certa valenza emozionale, possano talvolta non essere sufficientemente compresi dai bambini e dai ragazzi. Tali messaggi rischiano di restare come un cibo indigesto sullo stomaco, possono cioe' arrecare danno. E finche' e' uno e' un conto, ma se dovessero essere molti i messaggi non compresi nella giusta valenza e quindi non assimilati, nell'insieme potrebbero determinare delle difficolta' per l'equilibrio complessivo della crescita.
E' il dialogo che puo' far crescere il senso critico e di responsabilita' dei ragazzi, cioe' la possibilita' di discutere tutto quanto a cui si assiste e si partecipa.

Luciano Provenzano

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