LA DIAGNOSI GRAFOLOGICA: ALCUNE RIFLESSIONI SU PSICOLOGIA E GRAFOLOGIA
Nella valutazione psicodiagnostica e' pratica consolidata utilizzare, una batteria di tests per raccogliere i vari elementi
che concorrono alla valutazione della personalita'.
E. Bohm nel suo "Manuale di psicodiagnostica di Rorschach" (1969) suggerisce di utilizzare il suo test in combinazione con
altri, scelti sulla base delle specifiche esigenze.
Tra i vari accostamenti suggerisce di utilizzare la grafologia affermando che "... rivela molto spesso cio' che il test di Rorschach
passa sotto silenzio".
In effetti i due tests sotto certi aspetti si completano a vicenda essendo il primo volto a delineare il profilo di personalita'
sulla base della modalita' percettiva del soggetto mentre il secondo e' rivolto alla individuazione della personalita' attraverso
la modalita' espressiva che la scrittura registra coinvolgendovi la stessa neurofisiologia.
Eppure diagnosi psicologica e diagnosi grafologica, almeno in Italia, hanno seguito strade diverse.
La grafologia italiana ha seguito un suo proprio autonomo itinerario prima trovando sbocco formativo come Scuola Superiore di Studi
grafologici successivamente annessa all'Universita' di Urbino, poi come Master post universitario (Urbino, Roma-Lumsa) e come corso di
laurea (Urbino) per ritornare ad essere autonoma e indipendente dall'Universita' in seguito alla chiusura del corso di laurea.
In questo percorso la grafologia si e' parecchio avvicinata alla psicologia inserendo nel curriculum formativo diverse materie psicologiche.
La psicologia invece ha ignorato la grafologia non considerandola attendibile e percio' non avendo mai inserito il suo studio nei corsi
di laurea in psicologia.
Altrettanta indifferenza, tempo fa, ha nutrito la psicologia accademica nei confronti della psicoanalisi ma successivamente la psicanalisi
e' confluita nella psicologia cosi' come hanno fatto le altre scuole di pensiero psicologico.
Credo che probabilmente la grafologia seguira' lo stesso percorso pur mantenendosi autonoma come autonome si sono mantenute le altre
scuole di psicologia.
Le ragioni di questa ipotesi sono di due ordini: la grafologia come strumento diagnostico e' un ottimo strumento ma nessuno strumento si
puo' considerare esaustivo ai fini diagnostici; i grafologi svolgono valutazione psicodiagnostica sostenuti da una formazione psicologica,
gli psicologi svolgono valutazione psicodiagnostica su una basa formativa psicologica.
La differenza sta solo nello strumento? Il discorso non regge.
L'ipotesi di una confluenza della grafologia nella psicologia mi sembra percio' la piu' ragionevole anche se richiede tempi e modi da
inventarsi.
Facendo riferimento allo specifico della grafologia italiana si puo' notare che con la sua genialita' Padre Girolamo Moretti, ha
tracciato una teoria di personalita' originale, concreta e articolata che consente di individuare le caratteristiche della personalita'
dell'esaminando nei suoi aspetti intellettivi, temperamentali, attitudinali, il quadro dinamico dei processi psichici,
l'equilibrio e la maturita' emotiva, le modalita' relazionali.
La grafologia morettina si e' poi sviluppata grazie al contributo dei suoi allievi che hanno svolto un lavoro di sistemazione e
approfondimento, di collegamento con aspetti importanti della ricerca psicologica traducendo le intuizioni del maestro in un linguaggio
scientifico.
In considerazione dei suoi apporti teorici e metodologici comunque la grafologia morettiana non puo' essere considerata solo un test, essa
si colloca meritatamente tra le scuole psicologiche che come la psicoanalisi, il comportamentismo, la psicologia sistemica, per citarne solo
alcune, puo' dare un suo apporto alla psicologia facendole fare un ulteriore passo avanti verso la conoscenza del comportamento umano.
La grafologia morettiana infatti da' alla psicologia il suo significativo contributo proponendo un modello interpretativo olistico della
personalita' in cui l'unita' psicosomatica del soggetto viene considerata e rispettata interamente; sia gli aspetti teorici che la prassi
grafologica, descrivono la personalita' come unita' psicosomatica in cui gli aspetti temperamentali e caratterologici interagiscono con i
processi psicodinamici e relazionali, presentando del soggetto, una sintesi articolata del livello evolutivo o involutivo raggiunto.
Credo che non sia scientificamente accettabile da parte della psicologia di rifiutare di guardare la grafologia dal cannocchiale galileiano.
Ai fini psicodiagnostici quali sono i settori in cui la grafologia puo' dare il suo contributo?
Sicuramente nella valutazione della personalita' ai fini di una migliore conoscenza di se' e di una consulenza personale, nella
consulenza psicopedagogica per promuovere percorsi di crescita personale, nell'orientamento scolastico e professionale, nella
selezione del personale, nell'orientamento matrimoniale; la diagnosi grafologica individua infatti attitudini, motivazioni,
potenzialita', meccanismi di difesa, atteggiamenti e possibili modi di relazionarsi della persona esaminata; presupposti necessari per
dare le opportune risposte all'utente.
Per quanto concerne la diagnosi clinica possiamo rifarci a quanto afferma Moretti soprattutto nelle sue opere "Scompensi e anomalie della
psiche" e "La Passione predominante", in cui mette in evidenza come da uno scritto si puo' desumere l'equilibrio, la maturita', ma
anche lo squilibrio tra le tendenze e i possibili rischi di patologia ancora prima che si manifestino.
La diagnosi grafologica clinica oggi ha proseguito la ricerca iniziata dal Moretti mettendo in evidenza sempre piu' chiaramente che
l'equilibrio o la mancanza di esso emerge dall'analisi grafologica come emergono pure le linee di tendenza verso cui possono sfociare gli
sviluppi patologici del soggetto.
Un settore a parte e' la consulenza peritale per cui il grafologo viene chiamato come Consulente tecnico d'ufficio o come
Consulente tecnico di parte, qualora abbia seguito un percorso specifico, per fornire il suo indispensabile contributo nelle questioni
legali.
Lo psicologo puo' sicuramente avvantaggiarsi e arricchirsi dell'uso di uno strumento cosi' importante ma occorre che intraprenda un serio
percorso formativo che non puo' non essere impegnativo.
Bibliografia
- Moretti - Trattato di Grafologia - Ed. Il Messaggero
- Conficoni - Tecnica e metodologia grafologica - Ed. Moretti
- Conficoni - I tratti della personalita' - Ed. Moretti
- Galeazzi - Palaferri - Giacometti - Che cosa e' la grafologia - Ed. Sansoni
- Cristofanelli - I segni del vissuto - Ed. Moretti
- Torbidoni Zanin - La grafologia - Ed. La scuola
- Palaferri - Tipologia umana e caratterologia grafologica - Ed. Libreria Moretti
- Zucchi - Sistema familiare e grafologia - Ed. Maestri editori
Dott. Matteo Anastasi
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