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Schizofrenia e diabete: associazione tra schizofrenia in fase iniziale e diabete Inghilterra. Meta-analisi effettuata dal King's College sul rischio di diabete nella schizofrenia
L'articolo " Schizofrenia e diabete: associazione tra schizofrenia in fase iniziale e diabete" parla di:
- Legame schizofrenia e diabete
Sviluppo della meta-analisi Risultati dell'indagine
A cura di: Redazione - Pubblicato il 06 Febbraio 2017 Schizofrenia e diabete: associazione tra schizofrenia in fase iniziale e diabete Inghilterra. Meta-analisi effettuata dal King's College sul rischio di diabete nella schizofrenia
Londra. Le persone affette da schizofrenia presentano un rischio elevato di sviluppare il diabete di tipo 2 già al primo
episodio del disturbo psichico, dunque durante le sue fasi iniziali, quando non sono ancora state sottoposte a trattamenti con farmaci
antipsicotici nè sono presenti gli effetti della patologia a lungo termine.
A sostenerlo è uno studio pubblicato l'11 Gennaio 2017 sulla rivista online JAMA Psychiatry, condotto dal Dr. Toby Pillinger
dell'IOPPN - Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze - e da un team di ricercatori del King's College di Londra.
Premesse e obiettivi dello studio. Come sottolineano i ricercatori inglesi, la schizofrenia è da tempo
conosciuta come disturbo associato ad un elevato rischio di diabete: è stato notato, infatti, come i soggetti schizofrenici abbiano
un'aspettativa di vita più bassa rispetto alla norma per via di eventi quali ictus e infarti, ovvero di patologie che hanno tra i
propri fattori di rischio proprio il diabete di tipo 2.
Fino ad ora questo legame è stato attribuito a due cause principali:
- lo stile di vita dei pazienti con schizofrenia a lungo termine (in modo particolare cattiva alimentazione e mancanza di esercizio);
- l'assunzione di farmaci antipsicotici (che possono provocare alterazioni nel profilo glicemico).
Non era ancora chiaro, però, se il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 fosse in realtà già presente nelle
prime fasi della schizofrenia, quando sono ancora assenti gli effetti della malattia cronica e dei trattamenti.
Obiettivo dello studio, quindi, è stato quello di verificare se i soggetti al primo episodio di schizofrenia presentassero
già una disregolazione del glucosio, cioè alterazioni collegate allo sviluppo del diabete.
Sviluppo della ricerca. Il metodo d'indagine utilizzato è stato quello della meta-analisi: i ricercatori del King's College
si sono serviti di database quali EMBASE, MEDLINE e PsycINFO per analizzare dati provenienti da studi che hanno esaminato l'omeostasi del
glucosio in soggetti al primo episodio di schizofrenia e in individui dei vari gruppi di controllo.
Durante lo studio hanno puntato l'attenzione su:
- livelli di glucosio a digiuno,
- livelli di glucosio nel plasma dopo la somministrazione di un test orale di tolleranza,
- livelli di insulina nel plasma a digiuno,
- insulino-resistenza e livelli di HbA1c ("emoglobina glicata", un indicatore clinico usato per guardare la concentrazione media del glucosio
nel corso del tempo),
tenendo conto anche di fattori come l'indice di massa
corporea, dieta ed esercizio fisico, etnia di appartenenza ed eventuale assunzione di antipsicotici in un arco di tempo limitato (meno di 2
settimane).
In tutto i ricercatori hanno analizzato nello specifico 16 studi che presentavano dati su:
- 731 pazienti al primo episodio di schizofrenia
- 614 persone della popolazione generale (gruppo di controllo)
Risultati dell'indagine. Guardando le analisi del sangue dei soggetti, i ricercatori del King's College hanno scoperto come nei
pazienti con schizofrenia i livelli di glicemia a digiuno, di glucosio nel plasma dopo il test di tolleranza, di insulina nel plasma a
digiuno e la resistenza all'insulina fossero tutti significativamente più alti rispetto a quelli presentati dai soggetti del gruppo
di controllo. Solo i livelli di HbA1c non mostravano alterazioni.
Risultati simili, inoltre, sono stati registrati anche tenendo conto durante le analisi delle differenze nello stile di vita dei soggetti
(dieta, esercizio fisico, ecc.).
Conclusioni. Per il Dr. Pillinger ed il suo team la meta-analisi ha mostrato come l'omeostasi del glucosio risulti alterata
già nelle prime fasi della schizofrenia, per cui i pazienti corrono il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 anche prima di
iniziare ad assumere antipsicotici.
Questa scoperta provoca conseguenze per quanto riguarda il monitoraggio ed il trattamento scelto per chi è affetto dal disturbo psichico:
come afferma il Dr. Pillinger, dal momento che alcuni antipsicotici possono aumentare ulteriormente il rischio di diabete, i medici devono
prestare attenzione al tipo di farmaco prescritto e al suo dosaggio, mentre i pazienti dovrebbero essere meglio informati su argomenti come
dieta, esercizio fisico, trattamenti per prevenire il diabete e simili.
Fonti:
- Toby Pillinger et al., "Impaired Glucose Homeostasis in First-Episode Schizophrenia. A Systematic Review and Meta-analysis",
articolo pubblicato su JAMA Psychiatry, 11 Gennaio 2017
jamanetwork.com/journals/jamapsychiatry/article-abstract/2597705
Altre letture su HT
- Claudia Nissi, "Il cigno nero:
un caso di schizofrenia?",
articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 63, 2011
- Alessia Ghisi Migliari, "Recensione
film: "A Dangerous Method"",
articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 71, 2011
- Redazione, "Schizofrenia, Psicosi, Insonnia e Terapia Cognitivo Comportamentale",
articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 122, 2015
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