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Dipendenza da eroina: testato vaccino sui roditori

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Dipendenza da eroina: testato vaccino sui roditori
Usa. Individuato un composto che potrebbe rivelarsi efficace nella lotta contro overdose e dipendenza da eroina

L'articolo "Dipendenza da eroina: testato vaccino sui roditori" parla di:

  • La prima formulazione del vaccino
  • Obiettivo dell'attuale Studio
  • Risultati del test sui topi
Psico-Pratika:
Numero 144 Anno 2018

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A cura di: Redazione - Pubblicato il 04 Marzo 2018

Dipendenza da eroina: testato vaccino sui roditori
Usa. Individuato un composto che potrebbe rivelarsi efficace nella lotta contro overdose e dipendenza da eroina

La Jolla, California. Testato su topi un vaccino contro l'eroina che potrebbe avere effetti positivi anche sugli uomini, mantenendo la sua stabilità nel tempo e risultando efficace sia nel trattamento della dipendenza dalla sostanza oppiacea, sia nel contrastare episodi di overdose.

La ricerca* è stata condotta dagli scienziati dello Scrippt Research Institute (TSRI)* in California, guidati dalla Dott.ssa Candy S. Hwang.

Premesse e obiettivo dello studio. Come affermato in un recente articolo comparso sul sito web del TSRI*, stando ai dati raccolti dal NIDA*, tra il 2000 e il 2016 negli Usa 15.446 persone sono decedute per colpa di overdose da eroina. Studi sull'abuso di oppiacei da prescrizione, inoltre, hanno dimostrato come coloro che utilizzano antidolorifici basati su queste sostanze abbiano una probabilità 40 volte maggiore rispetto alla norma di abusare anche di eroina.

Nel 2013 un team di ricercatori guidati dal Dott. Kim D. Janda* – co-autore del presente studio – aveva sviluppato una prima formulazione del vaccino in grado di stimolare il sistema immunitario: l'organismo reagiva al composto producendo anticorpi che, legandosi alle molecole di eroina mentre era ancora in circolo nel sangue, le impedivano di raggiungere il cervello; di conseguenza, il soggetto non sentiva più il bisogno di assumere dosi maggiori della sostanza oppiacea.
Il vaccino si era mostrato efficace sia nei primati che in altri soggetti non umani.

Nel mese di Luglio 2017, però, lo stesso Dott. Janda aveva sottolineato come vi fossero difficoltà tecniche nella sua creazione.
Inoltre, per poter essere realmente efficace, il composto doveva essere in grado di provocare una risposta consistente degli anticorpi umani.

Per la creazione del vaccino i ricercatori si erano serviti di un aptene, una piccola molecola a basso peso simile all'eroina. Questa molecola da sola non era sufficiente per attivare una risposta da parte degli anticorpi: poteva riuscirci solo se legata ad una proteina trasportatrice (detta "carrier"). Al siero così creato gli scienziati aggiunsero anche un adiuvante, cioè una sostanza capace di stimolare il sistema immunitario e aumentare, quindi, la risposta dell'organismo.

Obiettivo dell'attuale studio è stato quello di trovare la giusta combinazione tra aptene, proteina trasportatrice e adiuvante. Infine, si è cercato di ottenere una formulazione che potesse rendere il composto non solo efficace, ma anche stabile durante le fasi di trasporto e stoccaggio.

Ricerca attuale e risultati. La Dott.ssa Hwang ed il suo team hanno studiato e sperimentato su gruppi di roditori il funzionamento di 20 diverse combinazioni di proteine carrier e adiuvanti, valutando la stabilità dei composti in relazione a tempo di conservazione, temperatura, stato (liquido o in polvere).

La formulazione migliore è risultata essere quella contenente una proteina carrier chiamata tetanus toxoide (tossoide tetanico) e adiuvanti quali l'allume e il CpG oligodeoxynucleotides (CpG-ODN).
Il vaccino così composto si è mostrato sicuro ed efficace sugli animali nonché capace di mantenere la propria stabilità anche dopo un mese di conservazione a temperatura ambiente.
Inoltre, non sono state registrate differenze tra versione in polvere e formato liquido del composto e i topi immunizzati sono risultati maggiormente protetti da dosi letali di eroina.

Conclusioni. Per i ricercatori del TSRI i risultati ottenuti dagli ultimi esperimenti portano a credere che il composto possa funzionare anche su quelle persone che sono affette da dipendenza da eroina e non sono riuscite fino ad ora a smettere di assumerla.
Importante per loro è soprattutto la scoperta dell'efficacia dell'allume: questo adiuvante, infatti, è già utilizzato da tempo nei vaccini ed è approvato dalla Food and Drug Administration, l'agenzia per gli Alimenti e i Medicinali americana che si preoccupa di regolamentare i prodotti alimentari e farmaceutici.
L'obiettivo futuro sarà, quindi, sperimentare gli effetti del composto anche sull'uomo e trovare un produttore per realizzare vaccini anti-eroina su larga scala.

Fonte
  • Candy S Hwang, Kim D Janda et al., "Enhancing Efficacy and Stability of an Anti-Heroin Vaccine: Examination of Antinociception, Opioid Binding Profile, and Lethality", pubblicato sulla rivista online Molecular Pharmaceutics, 8 febbraio 2018
    pubs.acs.org/doi/10.1021/acs.molpharmaceut.7b00933
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Commenti: 1
1 Giovanna alle ore 22:55 del 29/03/2018

I test su una specie diversa sono inaffidabili nella stragrande maggioranza dei casi. I test sugli animali non umani per prodotti destinati all'uomo sono procedure obsolete, inoltre esiste una questione etica concernente la crudeltà nei confronti delle vittime della ricerca facilmente risolvibile con misure alternative alla vivisezione. Mamma mia a che livello siamo ancora in certi laboratori..... E quanto il mondo sanitario è invaso dalle case farmaceutiche ormai...

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