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Depressione e pillola contraccettiva: nuova revisione USA. Studio condotto presso l'Università dell'Ohio mette in dubbio il legame tra pillola progestinica e depressione
L'articolo " Depressione e pillola contraccettiva: nuova revisione" parla di:
- Precedenti della ricerca
Revisione sistematica e risultati Rapporto tra progestinici e depressione
A cura di: Redazione - Pubblicato il 30 Marzo 2018 Depressione e pillola contraccettiva: nuova revisione USA. Studio condotto presso l'Università dell'Ohio mette in dubbio il legame tra pillola progestinica e depressione
Columbus, Ohio. I contraccettivi ormonali - in modo particolare quelli a base di soli progestinici - potrebbero non portare ad un
aumento del rischio di depressione per le donne che ne fanno uso.
A sostenerlo un nuovo studio* condotto presso l'Ohio
State University Wexner Medical Center da un gruppo di ricercatori guidati dal ginecologo e ostetrico Dott. Brett Worly.
Premesse dello studio. Secondo un articolo comparso sul sito web dell'Ohio State University*,
negli Stati Uniti sono circa 37.000.000 le donne che fanno ricorso a contraccettivi per il controllo delle nascite. Tra loro, il 67% ha scelto
un metodo ormonale non permanente come la pillola orale, ma il 30% ne ha anche interrotto l'uso per via dell'insoddisfazione provocata dagli
effetti collaterali percepiti: molte donne temono di poter cadere in depressione per colpa dell'assunzione della pillola e questo timore
aumenta quando si parla di una particolare tipologia di pillole, ovvero quelle a base di progesterone.
Secondo il Dott. Worly, le paure dovute ad un ipotetico legame tra pillola e depressione sono nate probabilmente da un meccanismo di
passaparola nella società (quindi da dicerie), ma sono state, poi, in qualche modo confermate da una ricerca condotta in Danimarca
nel 2016*.
Presso l'Università di Copenaghen, infatti, un gruppo di ricercatori condusse uno studio1 che sembrò confermare
l'esistenza di un'associazione tra contraccezione ormonale e sintomi depressivi. Dall'analisi dei dati riguardanti un campione di oltre 1 milione
di donne era emerso come coloro che assumevano pillole combinate (estrogeni + progestinici) avessero una maggiore probabilità di esser
colpite da depressione rispetto a chi non si serviva della contraccezione ormonale; il rischio aumentava nel caso in cui il contraccettivo
utilizzato fosse a base di soli progestinici (la cosiddetta "mini-pillola").
Molti esperti del settore, però, ebbero subito dubbi sui risultati ottenuti in Danimarca.
Lo stesso team del Dott. Worly aveva condotto quello stesso anno una meta-analisi riguardante la contraccezione ormonale combinata e i suoi
effetti sull'umore*
dalla quale era emerso come in realtà non ci fosse una forte connessione tra l'assunzione di questo tipo di pillola e un aumento del
rischio di depressione.
Obiettivo dell'attuale studio, dunque, è stato quello di cercare e verificare la presenza di un'associazione tra contraccezione
progestinica e depressione.
La ricerca. Il Dott. Worly e i suoi colleghi hanno dato vita ad una revisione sistematica di migliaia di studi riguardanti gli
effetti provocati dai contraccettivi ormonali sulla salute mentale.
Per realizzarla, hanno cercato gli studi relativi a questo argomento pubblicati su database come PubMed, Ovid e Web of Science, inseriti
fino a settembre 2016.
La qualità degli stessi è stata valutata servendosi di procedure utilizzate per le revisioni della United States Preventive
Services Task*
e del Cochrane Risk of Bias Tools*.
In totale il Dott. Worly e i suoi colleghi hanno preso in esame 26 studi così suddivisi:
- 5 studi randomizzati controllati
- 11 studi di coorte
- 10 studi trasversali
Questi comprendevano informazioni riguardanti metodi di contraccezione differenti tra loro, dunque non solo pillole, ma anche iniezioni,
dispositivi transdermici, protesi, ecc.
Inoltre, sono state prese in considerazione ricerche che hanno analizzato gli effetti della contraccezione ormonale su adolescenti, adulti e
donne dopo il parto con una storia di depressione.
Risultati della revisione. Dalla revisione è emersa un'associazione minima tra i metodi di contraccezione ormonale basata
sui soli progestinici e la depressione: solo uno studio di buona qualità e di livello medio, infatti, aveva mostrato un legame tra
contraccezione a base di progestinici o dispositivi intrauterini e depressione.
Non era, invece, emersa alcuna correlazione con la depressione in 5 studi che riguardavano l'impianto subdermico progestinico e
in 4 su 5 ricerche relative a dispositivi intrauterini; non erano state riscontrate differenze nel rischio di depressione in 3 studi riguardanti
iniezioni intramuscolari né era stato registrato alcun aumento nel rischio depressione in 2 studi su pillola di solo progestinico.
Conclusioni. Per il Dott. Worly e i ricercatori americani i risultati ottenuti dall'attuale revisione dimostrano come, nonostante
la comunità percepisca una maggiore depressione dopo l'inizio dell'assunzione di contraccettivi ormonali, in realtà non esista
alcuna prova certa di un'associazione tra uso della pillola progestinica e questo tipo di disturbo.
Note
- Si veda l'articolo "Depressione e contraccezione ormonale: indagine sul legame", Psico-Pratika n.131, Anno 2016,
www.humantrainer.com/studi-internazionali/depressione-contraccezione-ormonale-indagine-legame.html
Fonti
- Brett L. Worly, Tamar L. Gur e J. Schaffir, "The relationship between progestin hormonal contraception and depression: a systematic
review", articolo pubblicato su Contraceptionjournal.org, 26 Febbraio 2018,
www.contraceptionjournal.org/article/S0010-7824%2818%2930032-5/abstract
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