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Covid-19 e salute mentale dei minori Regno Unito. La pandemia ha avuto un impatto negativo soprattutto sulle ragazze appartenenti a famiglie a basso reddito
L'articolo " Covid-19 e salute mentale dei minori" parla di:
- Pandemia e benessere psicologico
I dati relativi ai periodi di lockdown Impatto "di genere" del Covid sui minori
A cura di: Redazione - Pubblicato il 05 Settembre 2022 Covid-19 e salute mentale dei minori Regno Unito. La pandemia ha avuto un impatto negativo soprattutto sulle ragazze appartenenti a famiglie a basso reddito
Regno Unito. La pandemia di Covid-19 ha colpito maggiormente la salute mentale delle ragazze di età compresa tra 10 e 15 anni
rispetto a quella dei loro coetanei maschi. In modo particolare, sono aumentate per loro difficoltà emotive e comportamentali, mentre
le difficoltà totali sono state maggiori per quante appartengono a famiglie a basso reddito.
A dichiararlo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Economics Letters a Maggio 2022, condotto dalla Dott.ssa Silvia Mendolia
dell'University of Wollongong in Australia, dalla Dott.ssa Agne Suziedelyte della City University of London del Regno Unito e dalla Dott.ssa
Anna Zhu del Royal Melbourne Institute of Technology University in Australia.
Premessa.
Il Covid-19 - riporta l'introduzione allo studio - ha avuto un impatto diverso su donne e uomini, sia per quanto riguarda i suoi effetti
diretti come malattia, sia per le conseguenze sul benessere psicologico provocate da lockdown e istruzione a distanza.
La salute mentale di bambini e adolescenti è stata deteriorata da questi anni di pandemia, ma fino ad ora non è stato ancora
chiarito se ragazzi e ragazze abbiano subito gli stessi danni.
Alcuni studi nel corso del tempo hanno mostrato come i più giovani siano più sensibili alle difficoltà, mentre tra i
minori più grandicelli risultano maggiormente vulnerabili soprattutto le ragazzine.
Una pandemia come quella del coronavirus può far vivere ai minori esperienze più svantaggiose del solito, che potrebbero anche
essere diverse tra femmine e maschi.
Scopo di questo lavoro è stato allora verificare se il Covid-19 ha avuto anche un impatto "di genere" sul benessere mentale dei
giovanissimi e se le sue conseguenze su di loro siano state compensate o esacerbate da circostanze preesistenti.
Svolgimento della ricerca.
Lo studio si è concentrato sui bambini del Regno Unito, dove scuole e strutture per l'infanzia sono state chiuse durante il primo e il
terzo lockdown (marzo 2020 e gennaio 2021).
L'analisi si è basata sui dati della "Understanding Society"*,
uno dei più grandi studi longitudinali del Regno Unito, che raccoglie informazioni su 40.000 famiglie intervistate ogni anno dal dal
2009 al 2010.
Nell'aprile del 2020 queste famiglie sono state invitate a partecipare ad un nuovo sondaggio riguardante l'impatto della pandemia. Chi ha
aderito, è stato intervistato all'inizio una volta al mese e poi - da Luglio 2020 - una volta ogni 2 mesi.
Grazie ai sondaggi sul Covid-19, sono state raccolte informazioni sulla salute mentale dei bambini, soprattutto nei periodi di chiusura
delle strutture a loro dedicate.
Come misura del benessere mentale dei minori è stato utilizzato il punteggio dell'SDQ (Strenghts and Difficulties Questionnaire),
un questionario di screening comportamentale composto da 25 domande riguardanti 5 ambiti: iperattività/disattenzione, sintomi emotivi,
problemi di condotta, problemi di relazione tra pari e comportamento pro-sociale.
Le risposte alle domande vengono sommate per ottenere un punteggio sulle difficoltà totali che va da 0 a 40.
Nel sondaggio sul Covid-19 i genitori hanno risposto alle domande dell'SDQ al posto dei bambini tra 5 e 10 anni, mentre i ragazzini tra i
10 ed i 15 anni hanno risposto da soli.
L'analisi si è concentrata proprio su questi ultimi, dal momento che le loro risposte potevano permettere di misurare il benessere
mentale in modo più accurato.
Escludendo i casi mancanti, in tutto sono state incluse oltre 21.000 osservazioni riguardanti minori di età compresa tra 10 e 15
anni.
Risultati.
Dall'analisi dei dati è emerso come durante la pandemia il benessere mentale delle ragazzine sia diminuito più di quello dei
coetanei maschi. Le loro difficoltà emotive e comportamentali sono aumentate di 1,619 punti in più rispetto a quelle vissute
dai ragazzi.
Prima della pandemia - affermano le studiose - non c'erano state differenze di genere per le difficoltà totali vissute. Adesso,
invece, per le femmine sono stati registrati aumenti maggiori in alcuni ambiti dell'SDQ, come sintomi emotivi, iperattività, problemi
di condotta e problemi di relazione con i coetanei.
Nel corso della pandemia, in realtà, si è assistito ad una generale diminuzione dei problemi di condotta. Tuttavia - continuano
le ricercatrici - questa diminuzione è stata maggiore per i maschi.
Le ragazze, inoltre, hanno subito anche un generale aumento dell'insoddisfazione per la vita.
Differenze di genere significative, infine, sono state riscontrate anche tra le fasce di reddito. Le ragazze provenienti da famiglie con
reddito basso, infatti, hanno registrato un aumento delle difficoltà totali di 2,162 punti rispetto ai coetanei maschi. Nelle famiglie
con reddito più elevato la differenza di genere è stata di 1,306 punti.
Conclusioni.
Per le autrici dello studio i risultati ottenuti dalla ricerca mostrano come la pandemia abbia avuto un forte impatto "di genere" nei minori
di età compresa tra 10 e 15 anni, con esiti negativi per il benessere mentale soprattutto per le ragazze, specie se provenienti da
famiglie a basso reddito.
In futuro sarebbe dunque interessante capire da cosa dipendano esattamente questi risultati e se anche la chiusura delle scuole possa aver
avuto un'influenza differente su ragazzi e ragazze.
Fonte
- Silvia Mendolia, Agne Suziedelyte, Anna Zhu, "Have girls been left behind during the COVID-19 pandemic? Gender differences in
pandemic effects on children’s mental wellbeing", pubblicato su Economics Letters, vol. 214, Maggio 2022
www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0165176522001021
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