HT Psicologia
Psicologia per psicologi - Come rendere efficace un'attività formativa?
HT: La Psicologia per Professionisti

Come rendere efficace un'attività formativa?

Gratis
Lascia vuoto questo campo:
Iscriviti alla Newsletter di HT
HT Psicologia Network
Psicologia-Psicoterapia.it
APL - Psicologi della Lombardia
Master Executive: 'Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT)' - Milano e Online
SIPEA - Società Italiana di Psicologia Educazione e Artiterapie
Workshop residenziale di Arteterapia: 'Attraverso il tempo' - Roma
APL - Psicologi della Lombardia
Master in Criminologia clinica forense e Vittimologia applicata - Online
ASCoC - Accademia di Scienze Cognitivo Comportamentali di Calabria
Scuola di specializzazione in Psicoterapia - Catanzaro
PsicoCitta.it
Centro PerFormat Pisa
Centro di Psicoterapia
Riceve a: Pisa
Dott. Giuliano Monteleone
Psicologo Psicoterapeuta
Riceve a: Firenze
Dott.ssa Valentina D'Acquisto
Psicologo Psicoterapeuta
Riceve a: Torino
Centro Clinico Padova
Centro di Psicoterapia
Riceve a: Padova

Come rendere efficace un'attività formativa?

L'articolo "Come rendere efficace un'attività formativa?", parla di:

  • Attività rompighiaccio e brainstorming
  • Immagini, esempi, filmati e domande
  • Esercitazioni pratiche e pause
Psico-Pratika:
Numero 187 Anno 2022

Tutti gli articoli
Iscriviti alla newsletter

Come rendere efficace un'attività formativa?

A cura di: Luisa Fossati
Come rendere efficace un'attività formativa?
La formazione è una di quelle attività che ci viene richiesta spesso. C'è chi, come me, si occupa di formazione alle aziende, chi si occupa di sportello di ascolto nelle scuole e riceve, dalla scuola stessa, richieste di gestire attività formative su ragazzi, genitori e insegnanti; c'è chi opera nel settore pubblico come psicologo e può essere chiamato a formare colleghi o equipe multidisciplinari. Insomma, la formazione è un'attività trasversale a molte aree della nostra professione.
I contenuti che vengono passati durante un percorso di formazione però, affinché siano efficaci, è importante che vengano presentati tenendo conto di alcune regole pratiche molto importanti perché il percorso formativo si riveli efficace, ossia trasmetta contenuti in un modo funzionale per i partecipanti.

Vediamo quali sono queste regole pratiche:
1. Progetta i tuoi contenuti
Improvvisare in aula è un errore perché non permette di avere il controllo di quello che vuoi trasmettere e in quanto tempo. Occorre quindi progettare sempre quali saranno i contenuti che sceglierai di condividere. A partire dai contenuti potrai poi stabilire tempi afferenti ad ogni argomento e, soprattutto, i metodi con cui scegliere di trasmetterli. Inizia quindi facendo un brainstorming degli argomenti a livello macroscopico. Una volta che li hai individuati, indica le sotto argomentazioni relative a ciascuno di esso. Già questo lavoro ti consentirà di avere un'idea di massima sui tempi. Se, ad esempio, hai a disposizione 8 ore per fare il corso e dal brainstorming emergono cinque argomenti con un totale di venticinque sotto-argomenti, saprai già che hai messo dentro troppi contenuti e dovrai scegliere quali tenere e quali togliere.
2. Apri il corso con un'attività pratica o esperienziale
Si tratta di un metodo utile per attivare subito i partecipanti e orientare la loro attenzione sul tema che verrà trattato durante il corso. Sono le famose attività definite rompi-ghiaccio. Quando si è in presenza e non ci sono regole di distanziamento si possono anche far spostare i partecipanti sfruttando l'attivazione fisica per favorire l'attivazione delle risorse attentive. Ad esempio, si possono mettere in cerchio i partecipanti e chiedere a ciascuno di andare al centro mimando l'emozione che gli trasmette l'argomento del corso. Ovviamente il tipo di rompi-ghiaccio varia in funzione del tema del corso e, soprattutto, dei partecipanti. In aula si possono sfruttare i classici brainstorming. Esiste, a supporto di questa attività, l'applicazione MIRO, una piattaforma di collaborazione visiva online per il lavoro di squadra. Si tratta di una sorta di lavagna a fogli mobili online che viene usata per creare mappe mentali. Le funzioni base sono gratuite e possono essere sfruttate con grandi potenzialità nel lavoro d'aula sia online che in presenza.
3. Utilizza dei supporti visivi
La più comune applicazione è sicuramente Microsoft Power Point ma, lo stesso Miro, Canva e altre possibili applicazioni sono perfette per trasmettere contenuti sfruttando il potere evocativo delle parole chiave e delle immagini. L'immagine cattura l'attenzione molto di più delle parole dette o di lunghi testi scritti. Questo perché le immagini emozionano di più, hanno colori che si imprimono nella memoria più di parole ascoltate o testi scritti. Personalmente inserisco immagini in molte delle mie presentazioni. Tuttavia, non sempre le slide o i materiali che si condividono devono contenere immagini; vanno benissimo anche parole chiave colorate che attirano comunque l'attenzione. Se utilizzate le immagini, scegliete immagini libere da Copyright. Tra i siti che consentono di scaricare gratuitamente delle immagini, uno dei più famosi è sicuramente Pixabay. Qui puoi vedere un esempio di una mia presentazione.
4. Fai e chiedi esempi
L'esempio è l'espressione pratica di un concetto teorico. Un conto è dire, ad esempio, che nella comunicazione esiste un livello verbale, uno non verbale e uno paraverbale e uno è dire una frase come: "buongiorno a tutti, sono Luisa Fossati, sono una psicologa e da oltre dieci anni mi occupo di formazione" tenendo lo sguardo basso e il tono bassissimo per poi chiedere ai partecipanti: "cosa vi ha trasmesso il mio messaggio?". Da lì si possono raccogliere le risposte e far notare come la paralinguistica e il linguaggio non verbale colpiscano di più di quello verbale. Oppure, posso dire che è importante che un leader in azienda mostri empatia e poi citare un aneddoto di un leader che ha detto o fatto cose che lo hanno reso fortemente empatico riportando quali risultati ha ottenuto.
5. Uso dei filmati
Assicurati, se lavori online, che quando condividi i filmati si vedano e si sentano bene e non vadano a scatti. Meglio fare una prova prima del corso. I filmati sono molto utili perché catturano l'attenzione. Il filmato può essere divertente in modo da alleggerire il momento formativo ma deve essere sempre centrato con i contenuti del corso e finalizzato a stimolare una riflessione. Ad esempio, quando conduco attività formative sulla selezione del personale, mostro dei video di colloqui di selezione esilaranti in cui chiedo poi alle persone di indicarmi quali invece sarebbero stati i comportamenti corretti del selezionatore (facendo brainstorming) per poi dare io delle indicazioni che integro con quelle fornite dai partecipanti. Personalmente, occupandomi molto di formazione sulle emozioni, uso spesso anche video musicali su cui poi raccolgo i vissuti che emergono. Da qui faccio partire l'attività formativa sul ruolo delle emozioni.
6. Le domande all'aula
Importantissime perché servono a coinvolgere le persone. Domande come: "cosa ne pensate?" oppure: "mi fate un esempio di situazione in cui un vostro collaboratore vi è sembrato poco motivato?" o, ancora: "cosa fa, secondo voi, una persona quando mente in un colloquio?" fanno sentire l'aula coinvolta. Personalmente uso MIRO anche per raccogliere le risposte alle domande fatte all'aula quando si tratta di domande chiave utili a introdurre argomenti cardine del corso. Quando hai molte persone online, puoi utilizzare anche la chat per raccogliere le risposte. Un'altra applicazione gratuita molto utile per questo tipo di attività è Mentimeter. Consente anche di fare sondaggi. Si tratta di un'applicazione in cui, generando prima delle domande, è possibile far rispondere i partecipanti attraverso il loro smartphone potendo visualizzare le risposte in tempo reale.
7. Sintesi
Per esprimere un concetto chiave è importante, insieme alle tecniche descritte sopra, utilizzare frasi sintetiche che si possono scrivere sulla lavagna a fogli mobili, su Miro oppure averle già pronte sulle slide di Power Point. Ad esempio, la definizione di Intelligenza Emotiva o i diversi tipi di domande in un colloquio possono essere riportati su una slide. La cosa fondamentale è evitare il "muro di parole". L'eccesso di testo scritto fa crollare vertiginosamente la curva attentiva.
8. Esercitazioni pratiche
Possono essere role playing in cui si chiede ai partecipanti di agire comportamenti trattati in formazione immaginandosi all'interno di contesti specifici; possono essere attività di gruppo finalizzate a creare un prodotto condiviso (ad esempio, un vademecum sulla comunicazione efficace in azienda), dinamiche di gruppo per far prendere consapevolezza ai partecipanti di come agiscono la comunicazione in attività allargate (ad esempio si può chiedere di condurre una riunione e poi dare un feedback su cosa è stato efficace o meno). Le esercitazioni pratiche aiutano i partecipanti a prendere consapevolezza dei loro modi tipici di fare le cose e di iniziare a prendere dimestichezza con metodi alternativi.
9. Pause frequenti
Dopo venti minuti l'attenzione delle persone inizia a scendere. Le attività indicate sopra servono proprio per tenerla attiva. Tuttavia, ogni due ore, se siamo in presenza, e ogni ora e mezza, se siamo online, una pausa è importante farla. In questo modo le persone avranno modo di "ricaricarsi" e mantenere alta la loro attenzione.
10. Suggerimenti di lettura, video, film
Al termine del corso è utile lasciare ai partecipanti una bibliografia e materiali per poter potenziare gli argomenti del corso. Personalmente suggerisco molti Ted Talk (brevi interventi di divulgazione scientifica e culturale coinvolgenti e facili da seguire). Sono quasi tutti in inglese ma spesso hanno anche i sottotitoli.
Consigli
Ricordiamoci sempre che un percorso formativo non serve a far vedere agli altri quanto ne sappiamo di un argomento (i partecipanti lo danno per scontato che siamo esperti) ma serve a trasmettere contenuti che siano utili a chi sta dall'altra parte. Meglio quindi sacrificare un argomento piuttosto che farlo di corsa, meglio imparare di tutto e poi trasmettere solo le informazioni che i partecipanti possono ricordare. Le nostre conoscenze sono fondamentali se i partecipanti ci pongono domande specifiche ma in aula limitiamoci a passare esclusivamente ciò che è funzionale.
Bibliografia
  • M. Bruscaglioni (2005), Per una formazione vitalizzante, Franco Angeli.
  • C. Sansavini, A. Sansavini (2019), Parlare in pubblico. Farsi capire, farsi ascoltare, persuadere il gruppo, Giunti Editore.
  • Gamestorming. 100 giochi da fare in team per innovatori, facilitatori e decision maker.
Altre letture su HT
Cosa ne pensi? Lascia un commento
Nome:
Mail (La mail non viene pubblicata):
Testo:



HT Psicologia - Come rendere efficace un'attività formativa?

Centro HT
HT Collaboratori