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Orientamento e lavoro: cosa fare dopo l'iscrizione all'albo degli Psicologi?

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Orientamento e lavoro: cosa fare dopo l'iscrizione all'albo degli Psicologi?

L'articolo "Orientamento e lavoro: cosa fare dopo l'iscrizione all'albo degli Psicologi?", parla di:

  • Psicologia e regole del marketing
  • Domande da porsi di fronte al mondo del lavoro
  • Gli errori da evitare
Psico-Pratika:
Numero 174 Anno 2021

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Orientamento e lavoro: cosa fare dopo l'iscrizione all'albo degli Psicologi?

A cura di: Luisa Fossati
A domanda HT Risponde: 'Orientamento e lavoro: cosa fare dopo l'iscrizione all'albo degli Psicologi?'
Cosa fare dopo l'iscrizione all'albo degli Psicologi?
Per noi psicologi non è sempre facile capire in che direzione andare quando vogliamo iniziare a muoverci nella professione. Questa difficoltà nasce, in base all'esperienza da me vissuta in prima persona e osservando i colleghi, dal fatto che a volte ascoltiamo troppo gli altri (distorsione professionale!) e poco noi stessi.
O meglio, ascoltiamo chi ci parla di marketing come se le regole del marketing che valgono per mille prodotti possano valere anche per noi che non vendiamo prodotti. Nella vendita di un prodotto, infatti, si parte di solito da un'indagine di mercato rilevando i bisogni delle persone e da lì si propongono idee per rispondere a questi bisogni.
Questo per noi è vero solo in parte, nel senso che scegliere di andare dove c'è più mercato potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata. Perché? Perché noi non vendiamo un prodotto ma in qualche modo vendiamo noi stessi con i nostri valori, le nostre attitudini, le nostre preferenze, le nostre passioni.
Scegliere di investire su un'attività che non ci piace, non sentiamo nostra, non ci interessa ma in cui "c'è mercato", vuol dire fare qualcosa che non è nelle nostre corde e che probabilmente faremo con meno motivazione e con meno interesse, risultando inevitabilmente meno brillanti.
Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, nel suo articolo "Tu non sei un prodotto" mette in luce in modo molto chiaro questo concetto:

"Se parliamo di persone e della loro promozione personale ai fini lavorativi, non possiamo comportarci allo stesso modo, perché abbiamo già un aspetto e un insieme di caratteristiche che lo rendono unico. Chi ha tentato di fare di se stesso un "prodotto", manipolando le sue qualità, le competenze o il suo stile congenito ha fallito o è passato per falso e non autentico.
La persona è il risultato delle sue passioni, degli studi e delle esperienze che ha fatto nel corso della vita. Certo, l'intento è quello di migliorarci, tentare di aumentare le nostre capacità o indirizzarle verso qualcosa che il mercato apprezza maggiormente. Ma non possiamo ribaltare chi siamo realmente, il nostro vissuto, il nostro temperamento o il nostro stile".
Quando ti proponi nel mondo del lavoro, quindi, inizia prima a chiederti:
  • Quale ambito della psicologia sento particolarmente mio? (ad es. supporto alle coppie in crisi, supporto alla maternità, superamento del trauma, gestione dell'ansia, ecc.); quale tematica mi interessa? Pensa anche alla tua storia di vita e cerca di entrare più nel dettaglio possibile. Andresti più volentieri da un professionista che fa un po' di tutto o da un professionista specializzato nell'ambito che interessa a te?
  • Quali valori mi rappresentano? Dimentica di poter piacere a tutti. Le persone che saranno più attratte da te sono quelle con cui condividi i valori, le prospettive, i sogni, gli obiettivi, le priorità. Punta su di loro e per farlo basta poco, basta farti vedere per come sei. Lascia perdere il perfezionismo se fai un video online, la cosa importante è che attraverso il tuo sguardo, l'altro ti "senta" affine, riconosca la tua passione quando parli di qualcosa. Sarà molto più facile, inoltre, lavorare con persone in linea con i tuoi valori piuttosto che con persone lontane da te che portano un problema legato a un ambito della psicologia che non ti interessa. Ad esempio, per me parlare di assertività e di affermazione di sé è meraviglioso perché libertà e realizzazione sono i pilastri della mia vita. Per qualcuno è meraviglioso parlare di felicità, per qualcuno di crescita professionale, ecc.
Riassumendo, se vuoi investire soldi nella formazione, fallo pure ma fallo con l'obiettivo di potenziarti in qualcosa che ti interessa, che rappresenta i tuoi valori e si rivolga al tuo cliente ideale. Altrimenti, se non vuoi investire altri soldi per la formazione, studia e approfondisci in modo autonomo l'area della psicologia che senti tua.
Una volta che abbiamo chiarito dove, con chi e come (metodi di lavoro) vogliamo lavorare, possiamo iniziare a proporci.

Ecco alcuni errori da evitare con alcuni suggerimenti.
  • Evita di scrivere sul tuo sito, sulla tua brochure o sulle tue pagine social che ti occupi di mille cose. Sulla base del ragionamento precedente scegli con cura l'ambito su cui vuoi promuoverti.
  • Evita di perderti troppo nei titoli di studio. Una volta chiarito che sei psicologo (e psicoterapeuta se hai terminato la specializzazione) non perderti troppo a sciorinare titoli; le persone sono interessate a ciò che sai fare più che ai titoli. Scegli i titoli chiave per descriverti, ma senza esagerare.
  • Spiega quello che fai. Si lega al punto precedente; che tu usi l'EMDR, l'EFT, la CBT, la CMT. ecc. al cliente non interessa più di tanto. Ricorda che i metodi sono solamente dei mezzi che ci servono per risolvere un problema; al cliente interessa, però, ciò che fai più che il metodo con cui lo fai. Sii molto concreto/a nel descrivere di cosa ti occupi.
Concludendo, lascia perdere chi ti dice di fare questo o quest'altro corso grazie al quale miracolosamente troverai lavoro o chi ti dice che quel settore è fantastico per lavorare. Fallo se, e solo se, quel corso ti interessa davvero e scegli il settore che senti tuo.
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