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Psicoterapia o psicologia?Libero pensiero: Psicoterapia o psicologia?Scritto da: Giacomos alle ore 12:29 del 14/10/2013 Non esiste un documento ufficiale che delinei in termini pratici che differenza ci sia tra i metodi d'intervento in psicologia e i metodi d'intervento in psicoterapia, a parte il fatto che lo psicoterapeuta può utilizzare le tecniche apprese in psicoterapia e lo psicologo no. Che ne pensate? Il colloquio psicologico non ha di per sé un effetto terapeutico (nel senso etimologico del termine)? Se no, cosa esistono a fare gli psicologi? Commenti: 91 nedellis alle ore 19:31 del 19/10/2013 Non esistendo una "terapia" nel colloquio psicologico non esiste nemmeno un effetto terapeutico nel senso etimologico del termine. Ma aldilà del dibattito semantico si parte sempre dal presupposto che un colloquio psicologico possa "far bene" alla persona. Non è importante l'etimologia, ma se possa essere o meno d'aiuto una seduta da uno psicologo. E questo è evidente e provato da decine di studi a riguardo. Se vai da uno psicologo perchè sei in ansia per il lavoro non vieni terapizzato nel senso etimologico del termine, ma puoi stare meglio. Quindi a mio parere è il caso di lasciare queste sottigliezze legali ai codici di legge. Gli psicologi fanno stare meglio le persone, gli psicoterapeuti anche. Solo hanno modi diversi di farlo e campi di occupazione differenti. 2 Massimo alle ore 18:27 del 23/10/2013 Credo che la tua sia una provocazione celata da qualche studio che, magari,può avere i suoi interessi ad equiparare quasi una seduta psicologica da una psicoterapica. Probabilmente se dici questo significa che o sei psicologo o ti stai specializzando (ma questa seconda possibilità la scarterei, perchè altrimenti neanche avresti posto la domanda). Quel che è certo è che già la prima seduta di psicologia è un inizio di psicoterapia, ma poi ci fermiamo lì o quasi. E cominciamo ad essere decisi in questi discorsi, perchè di confusione (tra pazienti, ma ahimè anche tra noi,) ce ne tanta ed è dilagante e l'Università non aiuta molto a definire bene i confini. Perchè in fondo, proprio di questo si sta parlando: i paletti della Psicologia sono una cosa, quella della Psicoterapia sono ben altra. Come dici tu "gli psicologi fanno stare meglio le persone, gli psicoterapeuti anche" ma l'uguaglianza è tutta lì; la differenza sta nel processo per arrivare ad un obiettivo e per come è strutturata l'Università italiana che, almeno per gli psicologi insegna loro solo la "storia della psicologia", se non si va avanti con gli studi si rischia di rimanere al palo e di credere di poter fare psicoterapia facendo invece ben altra cosa, per di più anche in un ambito che se non si sta molto attenti può diventare molto pericoloso soprattutto per i pazienti ma anche per lo psicologo... 3 day alle ore 16:31 del 29/10/2013 da specializzanda posso dire che le modalità e le competenze che avevo da psicologa non sono per nulla paragonabili a quelle che ti dà la specializzazione: in termini di consapevolezza del processo, in termini di "tenuta psichica", in termini di efficienza e di efficacia. Detto questo sì, anche da psicologo abbiamo risultati e si può fa star bene, che non significa poter arrivare alla radice dei problemi delle persone: è di questo che mi sono resa conto e ho ritenuto opportuno fare la specializzazione. trovo inutile fare una fasciatura ad una gamba ferita di una persona caduta per via del suo modo di camminare disadattivo... uscendo dal mio studio cadrebbe di nuovo prima o poi, solo in modo diverso... rimanendo nella metafora, grazie alla specializzazione e le nuove competenze posso aiutare quella persona a camminare diversamente, capendo perchè ha scelto quel modo piuttosto che un'altro e aiutandolo a rideciderne uno migliore. Questa è la mia esperienza. poi si sa che tutto viene lasciato alla nostra coscienza, alla nostra etica, al nostro reale voler aiutare le persone. Il pregiudizio e la presunzione in questo lavoro (psicologo, psicoterapeuta, counsellor che uno sia..) sfortunatamente non vanno mai a tradursi in un bene per i pazienti ma solo per la propria autostima. 4 Sve alle ore 08:14 del 07/11/2013 Inorridisco di fronte al non saper scrivere in un corretto italiano di chi, all'evidenza, parebbe essere uno psicoterapeuta specializzato.. 5 Bruna alle ore 09:34 del 07/11/2013 Parrebbe con due "r" e i puntini sono tre o non si mettono... 6 Francesca alle ore 09:48 del 07/11/2013 Ma questa deve essere una pagina dedicata al confronto di idee o a giocare a trovare il difetto altrui? Io è dinanzi a queste manifestazioni che inorridisco. Fortunatamente, come terapeuti conosciamo bene il funzionamento delle personalità narcisistiche... La specializzazione fornisce molti strumenti in più, anche per una buona introspezione. 7 giovanna alle ore 11:32 del 07/11/2013 Psicologo o psicoterapeuta...cari colleghi è evidente che tutti dovremmo fare un'ottima psicoterapia prima di operare! 8 Marcella alle ore 15:01 del 07/11/2013 day, sono daccordissimo con te. Anche a me la specializzazione ha dato modo di capire davvero cosa fa lo psicologo, che strumenti ha, quando si ferma, su che disagi opera. Ora posso dire con totale consapevolezza che distinguo le due cose, so che servizi offro e distinguo bene tra la consulenza psicologica e la psicoterapia. Con il paziente, a seconda del bisogno si valuta se serve la psicoterapia o se la consulenza psicologica. Purtroppo l'università non aiuta a capire cosa fa lo psicologo, ma come ha scritto qualche collega, aiuta solo a imparare la storia della psicologia! Un modo per imparare a fare lo psicologo, paradossalemtne, è imparare a fare il terapeuta. Nella mia scuola spesso abbiamo valutato attraverso i casi, cosa si può fare con la competenza prifessionale di psicologo, e cosa come psicoterapeuta. Baci a tutti...e speriamo in una riforma universitaria, affinchè si possa davvero essere psicologi uscendo dai quei 5 anni !! [ vista la polemica.....W gli errori di ortoglrafia....la persona che li fà, in genere, sta scrivendo mossa dal fuoco delle emozioni del momento...e chissene se scappa l'errore!] ciaoù 9 Mara alle ore 17:27 del 07/11/2013 Credo che il rischio sua di dimenticare gli obiettivi di un intervento e il progetto (terapeutico o meno), in cui ci si muove. Un colloquio può essere orientato a tante cose: un inquadramento diagnostico con o senza test, una consulenza iniziale per fare una terapia, un inquadramento del caso (es siamo in un servizio e abbiamo di fronte un portatore di qualche deficit o patologia), una somministrazione di test, un colloquio di psicoterapia... Poi ampliando l'ottica dalla psicologia clinica gli esempi potrebbero essere più vasti. Avere chiari obiettivi, progetto e setting in cui si lavora è fondamentale per capire cosa si sta facendo, perché, con quali strumenti. La differenza di cui chiedi viene di conseguenza. Cosa ne pensi? Lascia un commentoQuesto libero pensiero è presente nelle seguenti categorie:
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