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Primo colloquio: gratuito o non gratuito, questo è un problema!

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Primo colloquio: gratuito o non gratuito, questo è un problema!

Libero pensiero: Primo colloquio: gratuito o non gratuito, questo è un problema!

Scritto da: Federica alle ore 09:05 del 24/03/2013

Buongiorno a tutti! Sono psicologa, ho da poco avviato l'attività professionale e sto cercando e definendo il mio modus operandi, per cui dopo anni di teoria sto andando a definire nel concreto il mio modo di essere psicologa.

Tra i diversi aspetti della concretezza che appartengono a questo lavoro vi è anche, ma forse soprattutto, la questione della gestione del denaro.
In particolare mi sto interrogando sulla questione del primo colloquio, ovvero è meglio (anche qui per chi poi? Meglio per chi?) farlo pagare o no?

Finora io ho svolto questo primo incontro gratuitamente.
Sostanzialmente la ragione che mi ha orientato a questa scelta è stata quella di comportarmi come è stato fatto con me. Per cui quando ho cercato a mio volta un aiuto, i terapeuti a cui mi sono rivolta hanno svolto il primo colloquio gratuitamente, incluso quello che poi ho scelto come il mio terapeuta.

Ora però mi sto interrogando e sto cercando un confronto sul senso di questo agire, di questa scelta professionale.

Per cui mi rivolgo a voi, colleghi in erba come me piuttosto che già navigati, qual è la vostra posizione in merito al primo colloquio?
La scelta se farlo pagare o meno è legata all'orientamento teorico? A una questione di marketing? Emulazione più o meno acritica? Altro?

Senza scomodare qui altre teorie altri Autori, nel concreto cosa sta alla base della gestione degli aspetti economici del primo colloquio?

Grazie

Commenti: 33
1 Valeria alle ore 11:56 del 03/04/2013

Ciao Federcia.

Anche io inizialmente non facevo pagare poi mi ritrovavo che venivano tutti al primo appuntamento e poi non si presentavano più.

Confrontandomi con colleghi su come poter fare quasi tutti facevano pagare anche il primo, e molti no solo lo facevano pagare, ma il primo incontro aveva un costo superiore agli altri (del tipo 100 euro il primo incontro e 80 euro gli altri). in effetti succede così anche per le altre professioni: per la prima visita il costo è maggiore rispetto alle visite successive di controllo.

Per quanto mi riguarda, il mio compenso è lo stesso sia se è il primo incontro sia se è il quinto, ...

Cosa sta alla base del farsi pagare o meno? noi stessi! Svolgiamo una professione come un qualsiasi altro professionista, abbiamo un titolo, delle competenze e abbiamo anche studiato per aprire uno studio! quindi perchè mi devo sentire in colpa di chiedere dei soldi? se la sento evidentemente sono io che non ho fiducia in me stesso e in quello che faccio.

Spero di averti aiutato un pò ...

2 Claudia alle ore 16:53 del 03/04/2013

A me è capitata la stessa cosa di Valeria, un paio di volte.

Da allora, quando mi contattano telefonicamente, se comprendo che la persona ha qualche difficoltà / resistenza, ma è sofferente, propongo un piccolo incontro conoscitivo, più che un colloquio, in modo che la persona possa almeno incontrarmi.

Offro invece il primo colloquio gratuito solo nel mese di maggio perchè aderisco al MIP.

Se chiamano e dicono di non poter pagare, li dirotto alle ASL (nemmeno lì è gratuito, ma almeno se ne rendono conto).

C'è da riflettere sul perchè se vanno dal dentista, persino dal parrucchiere o dall'estetista, danno per scontato di dover pagare, mentre quando vengono da noi anche no.

Come se il ns tempo e impegno e studi non avessero alcun valore.

Prima di poter lavorare PRO BONO, dovremmo poterci arricchire altrimenti; invece siamo votati a svenderci.

Non è una buona politica a mio avviso.

Piuttosto fai delle conferenze a tema gratuite, così le persone possono conoscerti e sapere di cosa ti occupi, al limite.

3 Paola alle ore 16:55 del 03/04/2013

Ciao Federica,

Valeria ha risposto anche per me, concordo in toto, anche per quanto mi riguarda il compenso è lo stesso dal primo colloquio in poi.

4 Chiara alle ore 17:10 del 03/04/2013

Cara collega, anch'io sono d'accordo con chi ti ha già risposto. Anche io ho fatto per un certo periodo il primo colloquio gratuito, poi ho smesso perchè mi sono resa conto che ci era seriamente intenzionato almeno ad iniziare un percorso avrebbe pagato anche la prima volta!! Mi è capitato anche di vedere persone che pensavano che dietro il primo colloquio gratis ci fosse un qualche "inghippo" strano (es: che io non fossi qualificata o non avessi il titolo per fare sedute di consultazione), in un caso la famiglia si è anche "offesa" (mi erano stati inviati da un conoscente comune, temo abbiano pensato che li vedevo gratis per far loro un favore)...credo che dipenda dalle persone: i pazienti controllanti, che non si fidano e per i quali iniziare un percorso assume il significato di "essere in balìa" del terapeuta possono senz'altro essere agganciati meglio proponendogli un primo colloquio gratuito e di "esplorazione"...ma questo loro modo di intendere la terapia non viene eliminato, verrà magari fuori dopo (es: paziente che dopo 3-4 incontri se ne va)... Quindi fatti pagare!! Per tutto quello che hai studiato, le competenze le hai...magari ti senti "all'inizio" e inesperta...ma questo non deve diventare affare del paziente!! In bocca al lupo!

5 alessandra alle ore 17:57 del 03/04/2013

Avere delle linee guida nel proprio lavoro è utile nella misura in cui ti permette di svolgerlo meglio. Fatto salvo il rispetto reciproco, confini e regole condivise, condivisibili io credo che ascoltarsi e propendere per la scelta che ci fa stare più "comodi" nel nostro lavoro di stare con l'altro ( e con noi stessi) sia la mia misura . Io da tempo svolgo con i pazienti un primo colloquio conoscitivo più breve e gratuito dopo il quale la persona decide ( e anche io decido...) se affrontare un percorso assieme verso un obiettivo condiviso. Saluti.

Alessandra

6 Luisa alle ore 18:19 del 03/04/2013

Cara Federica,penso che ogni scelta che facciamo rispetto alla conduzione del nostro lavoro sia giusta nella misura in cui crediamo di fare la cosa giusta e quindi in sostanza se credi in quello che fai,se lo fai per un motivo specifico ottieni un risultato.personalmente io faccio pagare il primo colloquio perché credo che il denaro rappresenta tante cose:non e' solo moneta che il paziente da' al terapeuta come pagamento di un servizio bensì lo considero anche uno scambio,cioe' io terapeuta sono stato a tua disposizione mentalmente ora tu paziente mi puoi dare qualcosa di tuo.il denaro lo vedo come il simbolo della disponibilità del paziente a dare se stesso al terapeuta.spesso una mia paziente mi diceva che non aveva tutti i soldi delle sedute e che mi avrebbe saldato tutto la seduta successiva e così era infatti ma non ho mai pensato che li facesse per tirchieria o altro,ho sentito che era il suo modo di darsi cioè in piccole dosi.ho riportato questo mio pensiero in una seduta e lei mi ha confermato il suo bisogno di darsi a me a tratti,quasi per mantenere intatto il suo status di donna a metà.questa e' una mia esperienza con una paziente che ho visto per molto tempo e che ha concluso con successo il suo percorso con me,sicuramente non sono tutti uguali i pazienti,mena dalla mia esperienza ho potuto sperimentare questo significato "interno"del pagamento delle sedute.lo stesso vale per la prima seduta,in particolare poi penso che il momento stesso del pagamento sancisce anche la fine della seduta,quindi fa parte della cornice di riferimento che tu dai al tuo lavoro.

7 Massimo alle ore 18:51 del 03/04/2013

Cara collega, i tuoi pensieri sul denaro sono gli stessi che ho avuto anche io all'inizio (e penso la maggior parte di noi terapeuti). La questione denaro, credo, possa rientrare nel discorso più generale del contratto terapeutico da offrire inizialmente al paziente. Quindi quello che ti consiglio è di chiarire prima a te stessa qual'è il metodo migliore per non sentirti in colpa o, quanto meno a disagio, rispetto al paziente. All'interno di questo contratto, ad esempio, io metto il denaro, le sedute saltate, la frequenza, gli homeworks e altro che può variare da paziente a paziente. Dunque, io faccio pagare le prime 4 sedute (quindi il primo mese) un 10% in più rispetto alla tariffa normale. Questo perchè utilizzo tale periodo per inquadrare il problema, magari far svolgere qualche test o questionario (questo non sempre) e, comunque, sono sedute particolarmente impegnative in quanto servono a capire sia se ci sono le condizioni (economiche, di opportunità, motivazione interna, etc.) che le indicazioni (esistenza reale di un problema) ad una terapia. Dunque, almeno secondo me, credo che darsi inizialmente una metodologia di "ingaggio terapeutico" sia un fattore di protezione sia per se stessi che (cosa ben più importante) per il paziente...

8 Mariagrazia alle ore 22:07 del 03/04/2013

Ciao Federica,

concordo pienamente con i colleghi.

Il primo colloquio va retribuito in quanto io come terapeuta metto a disposizione il mio tempo e la mia competenza. Anzi, come diceva Massimo prima, e anche il mio supervisore, l'incontro è di estrema importanza e comporta un'attenzione maggiore per inquadrare il problema, per cui l'onorario dovrebbe essere più alto. Io personalmente lo faccio pagare come i colloqui successivi.

Non chiedere alcun compenso significherebbe sminuire o peggio squalificare il proprio lavoro e la propria professionalità. 

Buon lavoro

Mariagrazia 

9 Smilja alle ore 22:55 del 03/04/2013

Come te, non avendo pagato il primo colloquio della terapia che poi ho intrapreso, quando ho cominciato a lavorare, non facevo pagare il primo colloquio, poi...è arrivata una paziente che nel sentirsi dire che non doveva nulla perché era solo un primo colloqui, mi rispose che capiva, cioè, era un modo per presentarmi come una persona non tanto interessati ai soldi per agganciare ilpotenziale cliente!!! Da allora faccio sempre pagare anceh il primo colloquio. Ricordiamoci che è comunque lavoro ed è giusto che venga remunerato, come ogni lavoro; non farlo è una autosvalutazione dle proprio lavoro e di se. Fu una grande lezione!

10 Maria alle ore 08:56 del 04/04/2013

Dall'estetista, dalla parrucchiera, dalla massaggiatrice shiatzu il primo incontro è gratuito? Mi sembra di no...

11 stefania alle ore 09:08 del 04/04/2013

A maggior ragione il primo colloquio va fatto pagare. E uguale agli altri. Anche se temporalmente può e dovrebbe durare un pò di piu' in quanto è importantissimo e delicato. I miei pazienti sono sempre venuti tutti dopo il primo colloquio.

12 Emanuela De Bellis alle ore 13:39 del 04/04/2013

Cara Federica, il primo colloquio gratuito non dipende, secondo me dalle competenze in gioco. Può essere un messaggio marketing (di dubbia efficacia), o costituire una facilitazione per pazienti che derivano da determinati canali (Siti a cui ti sei affiliata o palestre con cui hai stipulato una convenzione per esempio). Il colloquio del MIP,invece, non è un primo colloquio, ma una consulenza.

Può essere anche una scelta che deriva dal primo contatto telefonico: spesso dall'altra parte permangono dubbi, che sarebbe meglio sciogliere prima di intraprendere un percorso: in questo caso un primo incontro gratuito può risultare utile.

Nel caso di difficoltà economiche, purtroppo, la gratuità del primo colloquio non può essere risolutiva; personalmente ritengo che la questione sia tantocomplessa quanto drammaticamente attuale. Ho creato per questo un centro di psicoterapia con tariffe in base al reddito, che coniuga l'accesso anche fasce sociali più a rischio con il problema della tutela e della non svalutazione della nostra professione.

Spero di esserti stata utile.

In bocca al lupo per la tua attività.

13 Elena M. alle ore 11:49 del 05/04/2013

Buongiorno,

trovo un'iniziativa significativa e apprezzabile che il primo colloquio presso uno psicologo possa essere gratuito, purchèdietro questo non ci sia un'intenzione di 'svendere' la professione o renderla per questo di poco valore, per cui ci sarebbe da discutere su questa questione

Cordiali Saluti

Elena M.

14 Monica Introna alle ore 22:53 del 10/04/2013

Signori, è solo questione di mercato: oggi ci sono più psicoterapeuti che pazienti, molti sono giovani e alla febbricitante ricerca di qualcuno che, con i suoi problemi, possa onorare il loro ego e il loro portafogli. Oggi, con l'avvento di questi portali per psicologi, la situazione è questa: l'aspirante professionista non sa come fare per "accaparrarsi" l'aspirante paziente, e quest'ultimo sembra faccia selezione solo in base alla vicinanza e alla spesa. Un tempo gli "psicoanalisti" erano pochi, riservati, e l'unico modo in cui arrivavano pazienti era il "passaparola"; la pubblicità vietata.  Un tempo era il nome del professionista a far da richiamo, e i tempi d'attesa potevano andare dai due ai tre mesi! Un tempo i pochi professionisti della psiche erano onorati, riveriti, non si svendevano, anzi! Quanto più costavano tanto più erano bravi, come i medici specialisti. Oggi se un aspirante paziente ti telefona, prima ti chiede quanto costa la seduta e poi decide se venire da te o da un altro. Non importa che tu abbia venti o trent'anni di esperienza, conta quanto costi! Dunque, ragazzi: se avete bisogno di farvi la clientela, offrite pure la prima seduta gratis, sappiate però che oltre con voi il soggetto fisserà un appuntamento con un numero indefinito di professionisti "prima seduta gratis". Se invece avete lo studio ben avviato non avete motivo di "svendervi" in questo modo! Come ha detto qualcun altro non esiste da nessuna parte che un servizio professionale non sia remunerato sin dalla prima volta! Smettiamola con questa farsa pseudogenerosa e facciamo i professionisti seri! 

15 Elena M. alle ore 23:55 del 11/04/2013

Perfettamente d' accordo con Monica!!

perchè appunto i clienti se ne approfittano e girerebbero varii psicologi a prima seduta gratis..

E come dicono anche altri, dal parrucchiere, estetista, shatsu al primo appuntamento si paga per cui non svendiamoci!!

anche se a mio avviso offrire il primo colloquio gratis potrebbe servire per crearsi un pacchetto clienti per chi non ha ancora uno studio avviato...visto che c'è un sacco di concorrenza...come tecnica di marketing...

16 Vic alle ore 18:57 del 22/04/2013

Buon pomeriggio,

per quanto mi riguarda al primo colloquio che definisco di orientamento non percepisco alcun compenso, ma definisco in modo chiaro ed esaustivo le regole da osservare, compreso appunto il pagamento, semmai la persona dovesse scegliere me, fermo restando che la scelta è e deve essere reciproca. Non considero in questa professione il termine marketing, perchè le persone ed il loro benessere non rientrano nella commercializzazione e non sono destinate ad essere trattate come un prodotto o un servizio da piazzare. In questa professione non c'è concorrenza, c'è solo una carenza di professionisti dell'anima.

Un rispettoso saluto a tutti.

17 Elena alle ore 19:04 del 22/04/2013

Beh sono d' accordo su quanto scritto da Vic ma purtroppo c' è anche concorrenza..

Elena

18 Elena alle ore 19:05 del 22/04/2013

ho visto in certi ambulatori concorrenze per prendersi certi pazienti ed è una cosa veramente pietosa a mio avviso!!

 

Elena

19 :-) alle ore 09:40 del 17/04/2015

I clienti hanno ragione ad "approfittarsene" cercando dove spendere meno, hanno bisogno d'aiuto e sanno che li si aiuta solo in cambio di denaro, quindi che chi li potrebbe aiutare è il primo ad approfittarsi di loro.... molti partono già col voltastomaco a questo pensiero. E' un'attività da svolgere gratuitamente... per tirar su denaro si possono fare altri mestieri!

20 Francesca alle ore 09:53 del 17/04/2015

PER: :-)

rispetto il tuo punto di vista ma non lo condivido. Il mestiere di psicologo e psicoterapeuta è un mestiere serio e con una lunga e dispendiosa preparazione alle spalle (formazione, analisi, supervisione) inoltre per svolgerlo al meglio occorrono una serie di costanti, quali avere uno studio e anche questo comporta dei costi (affitto, e in ogni caso utenze), e mantenersi aggiornati. Inoltre il "pagamento" fa parte integrante del lavoro... quanto è disposto ad investire una persona per e sulla propria salute? Sai che per alcuni pagare cifre troppe basse o non pagare nulla può essere un ostacolo al lavoro psicologico o può far considerare il terpeuta ed il lavoro "di poco o scarso valore"?

poi si può anche decidere di fare volatariato per carità.... ma anche questo "nasconde" a volte insidiose motivazioni... che spesso hanno a che fare con l'espiazione o il risarcimento di chissà quali gravissime colpe..... se si tratta di fare chiacchiere da bar o da parrucchiera con una persona sofferente per carità, ma se si tratta lavorare seriamente con una persona, con un paziente, svolgere un serio lavoro psicologico, occorre essere in un assetto particolare in cui anche il denaro rientra con un suo specifico senso e ruolo.

Se non ti fai pagare non dire in giro che sei psicologa va a detrimento dell'intera categoria professionale, al pari degli speculatori che chiedono cifre esorbitanti... è la stessa identica cosa dal mio punto di vista.

Francesca

21 Elena Mauri alle ore 11:41 del 17/04/2015

d' accordo con Francesca è giusto che lo psicologo si faccia pagare il dovuto come per altre professioni senza svendersi agevolando al limite chi è in difficoltà economiche!

Non è giusto speculare sulla professione la professione di psicologo richieda una lunga preparazione per cui è giusto che sia retribuita e che la prestazione offerta corrisponda alle necessità e aspettative dl cliente per prestazione e per pagamento! :-)

22 Giovanna alle ore 22:03 del 19/04/2015

C'è chi liberamente aiuta per la gioia di farlo. E' meraviglioso che ci siano persone così.

23 Marco alle ore 16:34 del 04/09/2015

Salve, sono arrivato quasi casualmente su questo forum per cercare di informarmi. Ma adesso non posso astenermi dall'inserire un mio commento. Ho letto, tra le altre cose, che il primo incontro va pagato perché il primo incontro dall'estetista o dal parrucchiere si paga... Affermazione da brividi! Paragonare il rapporto tra paziente e terapeuta a quello tra cliente e venditore é un errore gravissimo. Si tratta di un rapporto economico (e umano) caratterizzato da uno dei casi di più elevata asimmetria informativa e soprattutto, rilevante nella questione della gratuità della prima seduta, un rapporto può nascere solo sulle basi di un enorme fiducia. Il paziente si rivolge al primo incontro al terapeuta per risolvere il proprio disagio ma prova enorme disagio nella richiesta stessa dell'aiuto. Un primo incontro gratuito non deve essere fondato su una strategia di marketing a vantaggio del terapeuta, ci mancherebbe, ma dovrebbe essere un modo per consentire alla persona di saggiare la meritevolezza del professionista di essere depositario della propria fiducia, necessariamente assente al primo incontro. Cordiali saluti.

24 Elena Mauri alle ore 20:11 del 04/09/2015

Buonasera Marco,

mi spiace ma non sono d' accordo non ho capito perchè notaio Avvocato etc.etc e tutti questi professionisti la prima seduta la fanno pagare e in genere anche tutti gli operatori del benessere e salute olistici anche o naturopati la prima vista si paga anche più delle altre per cui non capisco perchè uno psicologo dovrrebbe offrire gratis dopo anni di studio e di preparazione formazione la prima visita gratis!

Inoltre la professione di psicologo tra le libere professioni è tra le meno retribuite, secondo me nn farsi pagare vuol dire svendere la professione e la propia professionalità anche!

Al limite il cliente è libero di non proseguire il percorso con il terapeuta scelto secondo me è corretto farsi pagari! Ovviamente credo che nn la pensiamo tutti allo stesso modo!

cordiali Saluti

25 Elena Mauri alle ore 20:16 del 04/09/2015

si tratta di paragonare la prima seduta da psicologo a quella di altre libere professioni,estetista parrucchiere erano solo degli esempi a seguito dlla discussione che c'era!

Non ho capito perchè tutti gli altri liberi professionisti si fanno pagare  e invece gli psicologi dovrebbero offrire la prima consulenza ai clienti gratis perchè il cliente deve vedere se si può fidare o meno!

Saluti!

26 Giovanna alle ore 23:12 del 04/09/2015

Scegliendo di fare lo psicologo a pagamento si opta per un'attività di fatto commerciale... Farsi pagare o no il primo colloquio, farsi pagare tanto o poco? Una volta deciso di farlo a pagamento fai come ti senti meglio tu, tanto ad alcuni clienti piacerà piú un tipo di scelta, ad altri un'altro secondo i propri singoli modi di percepire e valutare. Non c'è una scelta migliore in assoluto.

27 Marcella alle ore 17:09 del 04/11/2015

Salve,

Ho letto e seguito la vostra discussione e ho deciso di dire la mia in proposito.

Non sono né una psicologa e né una psicoterapeuta ma sono dall'altra parte del tavolo, ovvero un ex paziente che è stata in analisi per circa tre anni. Non voglio entrare in merito del fatto se sia giusto o meno pagare la prima seduta.(io ricordo comunque di non averla pagata ma più che seduta si può parlare di un incontro nel quale ho esposto brevemente il mio problema e lei mi ha spiegato le regole del contratto terapeutico e abbiamo preso Accordi sul proseguio dell'analisi).detto questo vorrei dire che comunque i commenti di alcuni di voi sul fatto che così l'eventuale paziente possa fare anche molti più primi incontri con altri mille psicoanalisti mi ha alquanto irritato in quanto si è nostro diritto doverlo fare. Insomma scegliere un psicoterapeuta non è come scegliere un dentista e non devo spiegare perché . quindi è un rischio che Va corso senza troppi clamori ed è giusto che prima di decidere si possano fare più incontri da diversi specialisti. Detto questo auguro a tutti un buon lavoro

28 luisa alle ore 20:39 del 04/11/2015

Sig.ra Marcella mi dispiace ma non sono d'accordo sul suo punto di vista.da psicoterapeuta le dico che il primo colloquio E' una seduta,non un semplice colloquio.e' un incontro in cui si tessono le fila per stabilire una relazione.non credo quindi sia corretto vagare da un terapeuta all altro (tanto e' gratis!) alla ricerca di quello bravo.io nel primo colloqio ci metto tutta me stessa e quindi il primo colloquio lo faccio pagare.mi chiedo:perche' se vado dal parrucchiere la prima volta,magari una piega giusto per capire se mi piace come mi fa i capelli,devo pagare la piega o aspetto di tornarci una seconda volta?

29 Giovanna alle ore 22:11 del 04/11/2015

La persona che cerca aiuto da uno psicologo è anche colei che deve scegliere a quale psicologo dare il lavoro valutando quale persona possa andarle bene, a maggior ragione per il fatto che ci dovrà entrare in relazione in modo profondo. Farà bene a vederne molti per selezionare quello che ritiene piú adatto. Il fatto che i candidati vogliano farsi pagare o meno per questo colloquio di selezione sarà uno dei tanti elementi da valutare per la scelta. chidello .

30 Giovanna alle ore 22:16 del 04/11/2015

....non impazzite a chiedervi cosa significhi l'ultima parola... è un errore.

31 Elena alle ore 00:39 del 05/11/2015

Io concordo su tutta la linea con quanto affermato da Luisa!

buon lavoro a tutti!

32 Roberta alle ore 01:31 del 22/03/2016

È davvero così difficile capire e/o accettare che il rapporto terapeuta/paziente non sia facilmente comparabile al rapporto di un qualsiasi professionista/cliente?

 

Necessario premettere che non si può forse delineare se sia giusto o sbagliato fare pagare il primo incontro. È  forse giusto lasciare la scelta a seconda del proprio giudizio personale, elemento certamente valutato dal futuro paziente al momento della ricerca del terapeuta.

 

Dando per assodata una vasta e profonda preparazione dei professionisti "sul mercato", ed il loro professionale impegno ... non c'è forse altro dopo?

 

Siete pronti a dire che tutti voi trattereste allo stesso modo, lo stesso paziente? Tutti voi dareste dello stesso paziente la stessa diagnosi? O quantomeno la maggior parte di voi, come farebbero i dentisti di fronte allo stesso dente cariato?

 

È invariabile l'elemento empatico? Non verbale ... ecc ecc?

 

 

I pazienti che decidono di vedere più di un professionista, prima di sceglierne uno, non mancano di fiducia, non mancano di rispetto, e non certamente vogliono farvi perdere tempo od offendervi.

 

33 Roberta alle ore 01:31 del 22/03/2016

Ho conosciuto ed incontrato più di un terapeuta, privati e non. Molti di loro hanno tutta la mia stima e simpatia, altri meno. Solo UNO, non scelto, ha saputo dialogare con me in maniera costruttiva (troppo complesso spiegare cosa possa essere "costruttivo", ma ognuno di voi mi capirà).

 

Offrire il primo colloquio o incontro (a seconda dell'impostazione scelta) a titolo gratuito, include di gran numero tanti ma tanti più significati della sola sminuita carità cristiana.

 

Mi stupisce che non sia ovvio a tutti voi. Che così banalmente lo giudichiate sminuente e svalutativo.

 

Personalmente non sceglierei un terapeuta a seconda del costo del primo incontro, ma inevitabilmente, ed è giusto che sia così, sarebbe un messaggio implicito da sommare a tutte le altre parti della loro scheda di presentazione.

 

Non riducete mai la vostra professione ad un unico concetto di compassione, ma per cortesia, non escludetela mai, la compassione. Troppa freddezza trapela da alcune frasi lette sopra qui e là.

 

Con rispetto

 

 

Roberta

 

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