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Psicologia per psicologi - Liberiamoci dagli schemi (abolire l'esame di stato non significa abolire l'ordine)
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Liberiamoci dagli schemi (abolire l'esame di stato non significa abolire l'ordine)

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Liberiamoci dagli schemi (abolire l'esame di stato non significa abolire l'ordine)

Libero pensiero: Liberiamoci dagli schemi (abolire l'esame di stato non significa abolire l'ordine)

Scritto da: Vincenzo alle ore 17:54 del 13/03/2013

L'Italia è il paese delle leggi. Si dice ne esistono oltre 300 mila che a loro volta richiamano altre leggi per cui ci si perde in un coacervo di carte, vicoli e vicoletti che vanno ad abbuffare quella burocrazia che tanto male fa ad ognuno di noi.

Le regole dovrebbero essere poche e chiare ma invece nel nostro paese è l'opposto. Si creano montagne di associazioni dove si danno delle cariche accademiche che in fin dei conti non solo non risolvono assolutamente niente ma si aggiungono a quell'iter burocratico già impossibile da scalare.

Tempo fa ho letto sul giornale dell'ordine "La professione di psicologo" l'articolo del Presidente nazionale che metteva in luce di come sempre piu' pseudo professionisti sono sempre piu' legittimati a svolgere attività molto vicina a quella della psicologo. Ormai la mente è divenuto proprietà di tutti, basta girarsi intorno e guardare quante risorse vengono messe a disposizione di chi vuole trovare il giusto equilibrio psico-fisico.
La vicenda dei counselor ormai è di dominio pubblico e, autonomamente si formano questi professionisti i quali autonomamente hanno costituito degli albi di iscrizione. Dove finisce, in un colloquio, l'aspetto dello psicologo e inizia quello del counselor?

Queste associazioni liberamente fanno passi avanti senza crearsi il minimo problema, tutto è messo in mano ad un mercato dove anche parecchi psicologi fanno la loro parte nel fornire strumenti idonei. Purtroppo noi siamo rimasti un pochino indietro, ci siamo crogiolati in cariche, leggi, norme e quant'altro che hanno avvilito e bloccato la nostra professione.  Personalmente credo che bisognerebbe uscire da questo ristagno proprio attraverso l'informazione capillare che psicologo non vuol dire solo "Parlare con la gente all'interno di un setting" ma tante altre cose.

La scuola di Psicoterapia, tra l'altro tutte private, come quelle dei counseling è da accorciare nei tempi. 4 anni sono troppi e le spese da sostenere (4,500 euro annui) sono altissime. L'esame di Stato è una farsa ed è anche gestito in modo non appropriato sia per quanto riguarda i tempi di attesa (dai 5 mesi agli 8 mesi) sia per cio' che concerne le prove. Mi riferisco in particolar modo al "Progetto" che non è insegnato in nessuna università di psicologia ma elemento che miete piu' vittime all'esame di Stato. E mentre i futuri psicologi stanno in attesa i counselor lavorano, tanto che parecchi laureati in psicologia fanno counseling.

Io sono d'accordo nel mantenere l'albo, sono d'accordo nel fare un tirocinio post laurea come Cristo comanda ma abolirei quei tre inutili temi che non possono essere un biglietto di ingresso nel mondo del lavoro. E' paradossale che dopo 40-42 esami uno si debba bloccare su tre temi valutati da una commissione che non conosce neanche l'iter accademico del candidato e che hanno una funzione altamente soggettiva specialmente nel "Progetto" che a dire di molti è spesso di difficile stesura giacchè oggi, come si sa c'è un progetto per qualsiasi cosa. Questo comporta sicuramente uno stallo nella professione che spesso perde, per strada, quei giovani riformatori.

Io spero che il nuovo parlamento metta mano a cio' perche nel 2013 non si puo' sottostare ancora a 5 persone che devono decidere se tu sei idoneo a fare o non lo psicologo in virtu' di tre temi che offuscono 5 anni di duro studio e 40-45 esami.    

Commenti: 33
1 Silvia alle ore 12:01 del 26/03/2013

Non sono d'accordo.

Non credo che siccome esitano delle persone che aggirano la legge per crearsi una professione, sia corretto che anche lo psicologo salti passaggi indispensabili per la sua formazione. Ritengo che L'eds sia l'unico momento in cui lo psicologo laureato sia costretto ad effettuare un resume mentale di tutti i contenuti studiati, avendo accesso tra l'altro (solo in quella fase) agli strumenti diagnostici e clinici, lo studio del caso, la formulazione di ipotesi diagnostiche. A tutt'oggi l'esame di stato a parer mio, se svolto in modo corretto è l'unico modo per acquisire un minimo di conoscenze necessarie poi a fare il lavoro di psicologo. Differente è la situazione di chi decide di passare alla scuola di psicoterapia, per cui la laurea è solo un piccolo passaggio, in attesa dell'estenuante e dispendiosissimo tour de force delle scuole. Tra l'altro il nuovo ordinamento ha frazionato esami in due tre moduli, creando confusione e moltissima, sottolineo moltissima ignoranza. Crearne ulteriore sarebbe veramente pericoloso.

2 Giuseppe alle ore 01:22 del 04/04/2013

Sono d'accordo con la collega Silvia!

L'eds se gestito da una commissione di professionisti, intendo clinici che non han visto i pazienti solo sui testi, rimane un passaggio fondamentale.

Capisco il dispiacere di chi, a volte, non riesce a superarlo due o tre volte di seguito.

Ma l'eds non è da intendere come un normalissimo esame universitario, dove tenti la fortuna ed il 18 politico!

E no! Si parla di doversi relazionare a volte con pazienti, di una tale fragilità disarmante, che ti fissano negli occhi come se la fine della loro sofferenza dipendesse da noi.

 Ma così non è.

E vorremmo far accedere chiunque a questa meravigliosa, delicatissima ed importante funzione? In un eds ho visto gente scrivere cose orrende, come ad esempio fare ipotesi diagnostiche di schizofrenia, quando dalla traccia era agevole ipotizzare un disturbo distimico.

Nessun moralismo, per carità, ma in alcune zone d'italia il populismo e le regalie politiche nel gestire l'eds, hanno solo inflazionato la professione a discapito della qualità.

Tale circostanza ha prodotto solo l'inevitabile conseguenza di esporci alle critiche degli organicisti, da sempre avversi alla disciplina più alta. Quella della mente, di cui lo psicologo è il più competente profesionista e custode.Risatona

 

3 silvia1 alle ore 08:34 del 04/04/2013

SantarellinoDicono tutti anzi che veramente nella preparazione all'esame di stato hanno avuto le indicazioni

più aderenti alla ricaduta pratica ( anche sul progetto, per cui forse non esistono corsi specifici, ma che dovrebbe far capo all'area di Metodologie). Ho l'esperienza di un master in cui venivano messe a disposizione tecniche e nozioni che avevano ( almeno nell'intenzione) una ricaduta pratica . Semmai, possiamo discutere sull'efficacia complessiva, non certo sul programma che è stato rimodellato pensando proprio all'esame in questione. Questa è una libera professione e il progetto è anche il volto che presenta all'esterno - quindi sulla sua priorità relativa concorderei anch'io.      

4 valentina alle ore 08:37 del 04/04/2013

io sono d'accordo con vincenzo!

dopo aver studiato 5 anni e piu' a cosa serve fare un EDS con 4 prove basate su una caterba di argomenti fatti al primo anno univeristario!! A questo punto secondo me sarebbe piu' corretto un colloquio dove si parla delle esperienze fatte, del tirocinio etc.. dove il professionista saggia la capacità relaizonale, comunicativa esperenziale etc. del candidato!!! Io spero tanto lo taolgano o lo modifichino!!! Per quanto riguarda i counsellor e' inutile lamntarsi quando sono proprio le scuole di psicoterapia e gli Psicologi a formarli!!

5 SIMONA alle ore 09:53 del 04/04/2013

troppo facile, io lo renderei più difficile altro che abolirlo..... è pieno di minorati laureati in psicologia.....come possiamo essere credibili come categoria professionale se continuamo a patentare gente che non sa neanche dove ha i piedi?!!?!?!?

6 valentina alle ore 09:55 del 04/04/2013

bhe francamente non mi sembra basti un eds per chiarire le competenze di una persona.. penso valgano molto di piu' un colloquio, dei tirocini fatti seriamente etc!!

7 Antonio alle ore 10:15 del 04/04/2013

Concordo in pieno con Valentina..l'esame di stato andrebbe riformato valutando maggiormente il saper fare del candidato magari con simulazioni...io però vedo un problema per la categoria più sostanziale: troppi psicologi per poter essere assorbiti dal tessuto sociale italiano!! bastavano le due facoltà di Roma e Padova e non 12 facoltà attuali (se non vado errato) che servono solo a se stesse...che producono migliaia di giovani futuri disoccupati, i quali(le loro famiglie) a loro volta nutrono le blasonate scuole di specializzazione che ingorde formano anche i counselor...parallelamente andava corretta, da parte degli Ordini, la rappresentazione sociale dello 'psicologo' meno -medico dei pazzi- e più professionista capace di aiutare le persone ad affrontare le vicissitudini della propria vita....

8 silviagoi alle ore 10:46 del 04/04/2013

LinguacciaMedico dei pazzi! Hai detto l'indicibile!

9 valentina alle ore 10:47 del 04/04/2013

GRANDE ANTONIOOOOOOO!!! 

DAI SPERIAMO ACCADA QUALCOSA DI CONCRETO!!!!

10 silviagoi alle ore 10:55 del 04/04/2013

Sviluppavo questo spunto: lo psicologo agli occhi della gente è l'addetto alla cattura, lo psichiatra

alla comunicazione relativa alla diagnosi oggettiva: F-O-L-L-I-A. E la cura, mi direte voi? Farmacologia IBocca danarosastituzionale.

11 Antonio alle ore 11:54 del 04/04/2013

veramente quando ho scritto "medico dei pazzi" pensavo al grande TotòOcchiolino....comunque credetemi sono anni che devo spiegare, ad ogni nuovo paziente giovane o meno giovane che sia, la differenza tra psicologo e psichiatra e soprattutto sottolineare che i 'veri matti' raramente vanno dallo psicologo in quanto i loro comportamenti sono egosintonici e quindi non si percepiscono 'matti' e che invece cercare/iniziare/sostenere un percorso tarapeutico è sintomatico di una 'salute mentale/normalità' propria delle persone "più sane/nevrotiche"....tutto questo per "normalizzare" il mio agire professionale, restituire possibilità di cambiamento, prevenire etichette e/o patenti di malato....

12 Roberta alle ore 12:09 del 04/04/2013

non credo che lo psicologo salti passaggi indispensabili per la sua formazione se non sostiene gli esami di Stato... :)

13 Silvia alle ore 12:16 del 04/04/2013

Sono d'accordo con Antonio. Secondo me non solo, come accennavo, non andrebbe abolito, ma andrebbe anche reso più difficoltoso, perchè il nostro lavoro, confuso, bistrattato..lo è anche in seguito alla facilità con cui ci si laureava in psicologia e si diventava psicologi. Le simulazioni, nonchè un buon tirocinio sono fondamentali. Io di mio dopo quello, ho fatto 1 anno e mezzo di volontariato, dove ho avuto supervisione GRATUITA e ho fatto moltissima esperienza assistita da un team formato e con esperienza.

14 valentina alle ore 12:17 del 04/04/2013

Brava Roberta!!

Anzi... puo' avere piu' tempo per approfondirne di nuovi rispetto a quanto imparato SOLO SULLA CARTA E NON SU CAMPO all università!!!

IO VOTO ABOLIZIONEEEEEEEEEEEEEE

15 silviagoi alle ore 12:55 del 04/04/2013

E va bene. Proviamo ad immaginare che cosa ci sarebbe altrimenti, in assenza dell'esame di stato - tenendo conto, però, anche dell'enorme numero dei referenti possibili...Indeciso

16 Antonio alle ore 15:38 del 04/04/2013

quello che ho capito io dopo 20 anni di professione: l'esame di stato in qualsimodo lo si voglia organizzare/riformare non "garantisce/insegna/seleziona al 100% persone che agiscono in modo professionale" se questo è l'obiettivo finale...la valutazione, per sua natura è sempre soggettiva e quindi imperfetta, approssimativa e comunque un pò fastidiosa per il selezionando....quello che, sempre a mio avviso, mi permette di fare il mio lavoro con meno "danni possibili" (credo...) sono innanzitutto le due analisi personali, poi (e sottolineo poi) le tre scuole di specializzazione che mi hanno fatto "vedere" come lavorano altri "colleghi" e dato una qualche "cassetta degli attrezzi".... e sopra tutto cercare sempre i propri errori attraverso il confronto con i colleghi.....non aver paura di raccontare agli altri come si lavora...questo è quello che posso raccontare del mio essere/fare lo psicologo...

17 Salvatore Arcidiacono alle ore 19:51 del 04/04/2013

Penso che sia l'esame di Stato che l'ordine debbano restare ma non dovrebbero vincolare gli iscritti abilitati,all'esercizio della professione, a privarsi della "sperimentazione in ambito psicologico" così come prevista dalla Legge 56/89 art.1. Gli ordini hanno, a mio avviso, tirato troppo la corda con quello che si deve e non si deve fare mentre il libero mercato richiede competenze assai diverse e variegate rispetto a quelle tradizionali. In ambito di psicologia del benessere, per esempio, rientrerebbero tante attivita (yoga, tecniche psicocorporee, psicologia energetica, kinesiologia applicata e tante altre) che, di fatto fanno arricciare il naso ai garanti della "scientificità"?. Nel contempo altri soggetti (coach, counselor o altri e altri ancora) fanno i cavoli loro. Penso che le competenze che  ho citato se svolte da laureati e abilitati all'esercizio della professione (iscitti all'Ordine) potrebbero di certo garantire l'utenza e non lasciare spazio alla fantasia di chicchessia. Purtroppo l'ottusità e/o la poca propensione alla sperimentazione o, ancor peggio, l'incultura di una oligarchia poi si ripercuote su tutta la categoria. Ricordo ai giovani colleghi che mi leggono che la "caccia alle streghe" non serve a nulla. Occorre dare maggiore fiducia al professionista psicologo, senza privarlo della sperimentazione e dalla voglia di sperimentare senza ricevere sacre unzioni dall'alto. 

18 Maurizio alle ore 21:41 del 04/04/2013

Caro Vincenzo

trovo la tua proposta giusta e innovativa, ma ci vuole apertura mentale per capirla e bisogna mettera da parte ogni forma di nonnismo velata.

Cito F. Nietzsche, La gaia scienza, aforisma 125 “Vengo troppo presto – proseguí – non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre piú lontana da loro delle piú lontane costellazioni: eppure son loro che l’hanno compiuta!”. Ciao, Maurizio.

19 Salvatore Arcidiacono alle ore 23:06 del 04/04/2013

I nonni esistono, e anche i nipoti.

Prima di essere "nonno" sono stato anche nipote e la pensavo allo stesso modo. Chi non lo è stato peggio per lui.

 

20 silviagoi alle ore 08:23 del 05/04/2013

Il rebound delle nostre azioni verrà. Però nel millenario frattempo, una vita imprecisa e calcolata per arrotondamento ci guida verso l'orizzonte apparente, euclidea nelle sue sembianze...Fico 

21 facciamo dei buoni tirocini che hanno piu\' valore di un\'esame di stato alle ore 11:21 del 05/04/2013

Ho letto i commenti a quanto da me proposto per l'esame di stato. La nostra professione è difficile giacchè come tutti sapete siamo sempre nel campo di una scienza non dimostrabile e molto molto eterogenea. Il punto non è questo ma è un altro. Mentre i nostri ordini professionali (che ripeto sono accademistici, organi di potere e quant'altro) continuano a porre tutta una serie di restrizione, regole ectc gli altri, quelli che non sono laureati in psicologia ma usano le parole per aiutare continuano ad andare avanti e a guadagnare mentre noi ci perdiamo in 7/8 mesi per preparare un'esame di stato. Io credo che dopo aver avuto l'abilitazione della laurea tu sia uno psicologo uguale a quello che h afatto l'esame di stato. Il tirocinio va mantenuto e fatto con molta pratica. Dopo il tirocinio iscrizione all'albo (serio) che deve essere un'associazione molto pragmatica e non farraginosa, accademica e burocrate quali sono gli albi. Poi voglio rispondere a Simona che si arroga il dirito di dire testualmentehe la psicologia è piena di minorati che non dovrebbero fare questo mestiere" Certo se io dovessi valutarti da psicologa ritengo che quello che tu hai detto possa essere sinonimo di presunzione (la minorata potresti essere anche te) visto che davanti alla risoluzione di un problema rispondi, come fanno i politici, offendendendo are lo psicologo è una vocazione e come in tutte le cose la stoffa devi averla dentro di te perchè non ci sono libri di testo o tirocini che possano insegnarti come capire e gestire le sofferenze altrui. Invece di dialogare se è giusto o non giusto l'esame di stato propongo di portare delle innovazioni da presentare in sedi opportune   

22 silviagoi alle ore 11:35 del 05/04/2013

Il libero pensiero è da sempre una trincea di difesa durissima. Non ci si deve spaventare che qualcuno lo usi aggressivamente ( battutazze da chiacchierata tra conoscenti) , un po' come nelle scuole non ci si può mobilitare sempre perché ad uno è sfuggita una parolaccia. Certo c'è chi ci vede faciloneria, furberia a buon mercato, ma la cronaca dimostra il contrario: non penso si debba farlo saltare quando è provocato. E' difficile, si esplode, dapprima. Però non posso credere che la razionalità si fermi per questo. E neanche la discussione su che cosa davvero vogliamo.

Peace & loveSantarellino

23 Elena M. alle ore 11:47 del 05/04/2013

Buongiorno,

a mio avviso trovo corretto che ci sia l'esame di stato per Psicologi come c'è ed è presente per gli altri Ordini professionali quali Medici, Farmacisti e Avvocati.

Cordiali Saluti

Elena Mauri

24 Massimo Fancellu alle ore 11:54 del 05/04/2013

Sono un coach e sono arrivato a farlo dopo anni di studio e lavoro nella formazione.

Conosco psicologli davvero bravi ed altri che non fanno onore al loro albo. Quindi l'albo di cui fanno parte non garantisce in assoluto.

Se uno psicologo decide di fare il coach sono contento e non penso che "mi rubi niente": nel mio lavoro conta molto il passaparola e la credibilità di ciascun professionista, e anche se sono accreditato a livello internazionale, se qualcuno che fa il coach ha molti clienti, di solito penso che lavora bene, anche se non è accreditato.

Però, mi turba molto pensare che siccome aiuto qualcuno ad imparare qualcosa di utile per il suo sviluppo personale, ci sia qualcuno che mi dica che non posso farlo perchè non ho una laurea in psicologia e/o un esame di stato. 

Credo che la competenza sia appannaggio dei competenti e non degli abilitati, ancorchè psicologi.

25 Elena M. alle ore 12:06 del 05/04/2013

Buongiorno

credo che ci possano essere coach accreditati anche se non laureati in psicologia,

comunque anch io all' iscrizione all' Albo di psicologi ci sono arrivata dopo anni e anni di studio.

Mi permetto di far notare che se uno psicologo potrebbe fare anche il coach non potrebbe essere il contrario invece, anche se dipende da quale specializzazione o indirizzo uno si sceglie

L 'iscrizione all' Albo la trovo corretta visto che c'è anche per altri ordini professionali,

che poi non qualifichi uno psicologo come competente o meno è ovvio... e la miglior pubblicità credo che la facciano i clienti

Cordialmente

26 silviagoi alle ore 13:07 del 05/04/2013

Offro questo spunto alla riflessione: in fondo se qualcuno cerca uno psicologo, tendenzialmente

fa riferimento all'albo - solo in seconda istanza, cercando di colmare qualla che ritiene una lacuna , una mancanza di offerta terapeutica -

o magari una curiosità d'altro taglio, cerca al di fuori di quello.

 Perché potrebbe dire di non aver trovato ciò che cercava? Quali caratteristiche ( positive o negative) sono richieste all'esterno dell'albo? E' solo la pseudoscienza a venirne esclusa? Se pensiamo alla lunga storia degli accreditamenti di competenze specifiche, è impossibile non nutrire qualche dubbio. Ma c'è ancora chi ha della scientificità un'idea di 'ordine stretto', per usare una metafora matematica....Indeciso

27 Elena M alle ore 14:17 del 05/04/2013

concordo con quanto dice Silvia, chi cerca uno psicologo tendenzialmente si rivolgerà agli iscritti all' Albo o a un elenco di psicologi su un sito di psicologi, di fatto uno psicologo è un terapeuta e può anche essere un coach...a secondo della preparazione,

ma non credo che un coach possa essere un terapeuta o proporsi come tale se non ha anche altre competenzeo altri studi alle spalle....

mi fermo qua...

28 valentina alle ore 14:28 del 05/04/2013

FATTO STA CHE SONO PROPRIO GLI PSICOLOGI A FORMARE COACHING E COUNSELLOR...

29 Elena M. alle ore 14:58 del 05/04/2013

 

Non sono informata esattamente su chi forma counsullor e coach e ci sono diverse scuole ad alcune scuole di coaching se non si è anche psicologi non si viene ammessi mi pare...

ci sono scuole di coaching e counsulling che non sono per nulla accreditate, comunque facciamo lavorare anche gli psicologi come formatori

30 Antonio alle ore 22:41 del 05/04/2013

Vorrei rispondere a Massimo Fancellu.... quindi tu dopo "anni di studio e lavoro nella formazione...."...oggi "aiuti qualcuno ad imparare qualcosa di utile per il suo sviluppo personale" ...bene le tue parole mi hanno illuminato!! io ho sbagliato tutto!! perche dopo una laurea in psicologia, 5 anni di specializzazione in psicoterapia, due analisi personali durate complessivamente 12 anni, una decina d'anni tra tirocinio e volontariato in servizi psichiarici e consultori, migliaia di euro spesi... "aiuto qualcuno ad imparare qualcosa di utile per il suo sviluppo personale" che è un "atto tipico della professione di psicologo"...purtroppo in italia non è ancora ben chiaro quali sono gli atti tipici della nostra professione (anche se c'è una legge) e questo per responsabilità degli Ordini che non hanno lottato per presidiare i confini della professione, un pò perchè fanno altro, un pò per conflitto di interessi...quanti di loro fanno parte delle scuole di specializzazione che formano psicoterapeuti il mercoledì e counselor il giovedì....Ovviamente tu potresti essere più bravo di me nel "far crescere gli individui" ma che vuol dire!!! i cani ci sono in ogni professione...ma questo non autorizza nessuno a fare qualsiasi cosa.....ci sono dei confini, delle regole...che sono soprattutto interiori, che danno identità....per fare "atti tipici" bisogna intraprendere "percorsi tipici" appartenere ad una comunità professionale che offra aggiornamento continuo e garantisca sopratutto la tutela del cliente....IL PROBLEMA DI FONDO E' CHE VIVIAMO IN UNA "SOCIETA' SENZA PADRE" CIOE' SENZA LEGGE...

31 Silvia alle ore 23:14 del 05/04/2013

Il problema è presto risolto, se un individuo cerca qualcuno per affrontare un percorso di crescita personale può andar bene uno psicologo così come un coach e in tal senso, la nascita, nonché la formazione da parte degli psicologi di queste micro professioni, ha reso possibile l’accavallarsi di queste due figure professionali.Se una persona sta male però, difficilmente troverà beneficio dal percorso con un coach bravo o meno che sia, dopo un iniziale senso di sollievo, derivante dal sostegno ricevuto.Chi vuole guarire cerca la sostanza e la sostanza si percepisce solo negli occhi di coloro che hanno affrontato anni di terapia personale, ricerca, studio e una vita dedicata ad ESSERE psicologi o psicoterapeuti.Non basta studiare è chiaro, ci vuole anche la personalità ed è lì che spesso i coach eccellono, poichè si presentano come risolutori all americana(self-made man), inoltre moltissime persone che hanno paura della terapia si recano dai coach perchè non si chiamano psicologi per cui non si spaventano.La fetta della CRESCITA PERSONALE ormai è quasi esclusivamente dominata da formatori di PNL, ma vi assicuro che alcuni miei pazienti provengono proprio da questi corsi fatti con formatori o coach.psicologi/psicoterapeuti SI NASCE E SI DIVENTA, lo si E, ma non ce lo si può inventare.In questo senso coach o meno conta la personalità, ma anche la professionalità e gli anni di studio ed aihmè il coach in tal senso ha minore preparazione e alla fine anche la persona meno competente se ne rende conto e prima o poi approda alla psicoterapia, se sta male. Se sta bene è chiaro può andare dal coach, come a fare un corso di teatro, cambia poco.Stai tranquillo Antonio, si sente che vali e che ci tieni...per questo, NON HAI SBAGLIATO. Prosegui per la tua strada.

32 Elena alle ore 23:28 del 05/04/2013

 d' accordo su tutto con Silvia e Antonio !! :-)

Molti si rivolgono a figure professionali limitrofe a quelle dello psicologo propio perchè temono questa figura professionale che comunque ha sicuro una preparazione  e una formazione se poi unita ad esperienza, volontariato e anni di psicoterapia ( che io purtroppo non ho potuto seguire e  mi sono dovuta fermare alla formazione in psicologia e iscrizione all' Albo conseguente ) superiore alla figura del coach o al counsellour  ( ancora peggio ) che cercano di spacciarsi anche questi per psicologi e si studia molto di meno...e di conseguenza si è anche meno preparati!

33 Antonio alle ore 23:43 del 05/04/2013

E' vero Silvia sono d'accordo con te... pensa che in uno studio sull'efficacia della psicoterapia il 65% era dovuto alla personalità del terapeuta e solo il 15% alla tecnica...ovviamente ero ironico quando dicevo che avevo sbagliato tutto....ora vado a nanna...buonanotte a tutti

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