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Libero pensiero: Piccola domanda

Scritto da: Umberto alle ore 14:20 del 06/09/2012

Salve a tutti

In una società che ha messo a tappeto moltissimi individui bambini donne adulti e anziani
in forme diverse come la mancata crescita occupazionale
La disoccupazione e l'aumento della disoccupazione
la mancanza del futuro e del presente
mancanza di assistenza sociale sanitaria e scolastica
l'indifferenza e la paura aumentano
l'individuo con il tempo gli viene a mancare la libertà la dignità e l'autostima
quindi è normale che i forti disagi cognitivi che avanzano in lui poca importanza hanno se poteva avere una predisposizione o no
perchè agli stati attuali menti senza predisposizione genetica ne patologie ne disturbi cognitivi cadono tutti come una costruzione

e' chiaro che il problema non è dell'individuo ma lo diviene e prende forme di disagio a seconda della situazione luogo personalità e cultura

quando un tecnico si trova di fronte a una situazione del genere che però grava anche sulla mente a livello cognitivo dell'individuo "esempio" non può pagare l'affitto, non può dar da mangiare ai figli, non può andare dai servizi sociali sia perchè questi non hanno fondi ne risorse, sia perchè ha paura che gli tolgono i figli...

Stringo....la psichiatria non credo che possa risolvere il problema, le reti sociali L.328/2000 non hanno i mezzi ne risorse da poter far nulla.

rivolgo la mia piccola domanda a voi luminari della grande scienza che io rispetto molto qualcuno si sarà posto il problema e come ritiene di affrontarlo se si ritiene in grado di aiutarlo ? la Psicologia si è posta la domanda su questo nuovo disagio...?

salve a tutti
cordiali saluti

Commenti: 12
1 silvia alle ore 09:31 del 20/09/2012

Eh, avete ragione , era proprio così. Ma per fortuna hanno smantellato il socialismo reale, era troppo ingiusto....

2 Giovanna alle ore 10:07 del 21/09/2012

Io penso che la psicologia in senso stretto possa fare poco, soprattutto quella che viene svolta allo stesso livello di un'attività commerciale o impiegatizia o meccanica. Credo che esercitare e coltivare arti in tutti i sensi (letterarie/poetiche , visive, musicali, teatrali, ecc....ma anche svolgere con arte tutto ciò che si fa quotidianamente) possa aiutare molto l'individuo a riappropriarsi di una dimensione spirituale personale che può servire a resistere in questa tremenda situazione e a cercare vie d'uscita creative anche da proporre/maturare con altre persone.

3 silviagoi alle ore 12:13 del 21/09/2012

Sono d'accordissimo, la dimensione psicologica non è tutto...una certa attenzione complessiva

agisce  sull'individuale in modo anche pervasivo. Deve diventare una buona area di raccolta e di

ricarica energie...certo anche psichiche.Occhiolino

4 umberto alle ore 14:28 del 21/09/2012

grazie per le vostre risposte che possono essere un buon indicatore però vorrei fare una osservazione a giovanna quando dice : La Psicologia in senso stretto può fare poco.
Non sono daccordo, nessuno deve dimenticare la propria storia le proprie radici la Psicologia nasce dalla Psichiatria, Sociologia, Filosofia, Fisiologia e tutte le scienze umanistiche, quindi il senso non è stretto ma è a 360% che poi è stato ristretto con gli anni questa è una cosa diversa.
La Psicologia non fa miracoli ...ma è una grande scienza nelle mani giuste ...come tutte le cose....credo che per un attimo potrebbe mettere da parte con quale metodologia agire nella propria professione unire le forze e crearsi una bella domanda .....
Possiamo noi fare qualcosa per questo cambiamento globale a ritmi velocissimi per un organismo che ha i suoi tempi..?

la mia non è ne una lezione ne una critica ......nulla e nulla più è solo una osservazione cioè una piccola domanda
grazie e tanti saluti a voi tutti

5 silviag alle ore 08:58 del 22/09/2012

Leggo con piacere del fatto che c'è ancora una vena passionale intorno alla psicologia, che mi sembra spesso divenuta un piatto freddo...e la filosofia che fa? Guarda e sferruzza, da brava nonna?Occhiolino

6 umberto alle ore 19:10 del 22/09/2012

questa è bella mi piaceRisatona

7 Massimo alle ore 21:43 del 25/09/2012

Ma siamo proprio sicuri che la Psicologia nasca dalla Psichiatria, Sociologia, Filosofia o, addirittura, la Fisiologia. Forse si sta facendo un pò di confusione e mettere tutto nel calderone non aiuta. La Psicologia sono secoli che si fa queste domande, ma ogni periodo storico ha le proprie problematiche che possono essere risolte solo se chi ne è colpito ha delle motivazioni interne elevate a risolverle e si espone direttamente mettendo in discussione tutte le certezze ed i dubbi fin lì acquisiti. Purtroppo la politica non aiuta la Psicologia. Che c'entra la politica? Se, ad esempio, permettesse la creazione di psicologi di base molte persone che soffrono anche per sintomatologie lievi potrebbero essere aiutate immediatamente e senza grosse spese. Questo si riverberebbe in una percezione sociale di aumentata qualità di vita. Ma questo è solo uno tra i tanti esempi di quello che si potrebbe fare...un altro potrebbe essere una collaborazione migliore fra medici e psicologi. Generalmente all'interno di strutture pubbliche e, soprattutto, ospedali, poichè veniamo da decenni in cui i medici decidevano da soli, ancora si fa fatica ad accettare una nuova professionalità con cui lavorare...forse c'è paura di perdere un potere acquisito? Mah, speriamo che non sia per questo, perchè altrimenti comunque le spese maggiori le fanno come al solito solo i pazienti...Il bello (brutto) è che le soluzioni per i problemi ci sono e sono chiare da tanto tempo, solo che non fa comodo attuarle...e allora andiamo avanti così...

8 silviagoi alle ore 09:59 del 26/09/2012

Non so, sarò vecchia nello spirito, ma...fischio se c'entra(va) la politica!! Lo spacco con l'ambito filosofico è venuto proprio in quell'acqua, anche senza richiamare Basaglia, spesso più citato che letto. Scegliere il campo psicologico era proprio accettare che la spiegazione non è solo strutturale

o politica, ma che esistono altri meccanismi ( non intesi in senso meccanico) alla radice dell'azione. Questo ha portato molti a mettere la ragione pratica tra parentesi, per così dire, fosse solo per leggere ANCHE Jung. La stessa organizzazione negli enti locali risente di schematizzazioni di questo tipo...era invasiva, la politica...te la trovavi anche nella vasca da bagno, tra le spazzole e le paperelle...così la politicità degli psicologi ed il loro rapporto con

il potere , pur determinando un'attenzione caratteristica, non era identica alle altre aree citate,

più obsolete e con radici altrove...poi, non so, sarà questione di esperienza personale....ma appunto chiarire che cosa c'è di comune fa parte del nostro esercizio quotidiano....Bocca sigillata 

9 Alda alle ore 18:48 del 26/09/2012

Concordo con Giovanna. Aggiungo che credo che la psicologia diventi profondamente efficace quando chi la pratica è persona evoluta cioè che ha maturato chiara percezione della realtà, spontaneità, distacco (relazioni non dipendenti, invadenti,possessive), autonomia affettiva, capacità critica, compassione. Diversamente resta debole, soprattutto quando le persone in difficoltà che chiedono aiuto sono più evolute dello psicologo stesso. E' la saggezza (sia essa appartenente allo psicologo, al filosofo, al religioso, alla persona "comune", all'artista) che porta efficacia nell'incontro con l'altro, perché capace di generare trasformazioni permanenti della coscienza.

10 silvia alle ore 10:01 del 27/09/2012

Linguaccia...a me 'persona evoluta' ha sempre richiamato un po' il linguaggio iniziatico...scusa ma non resisto a gettare un sassolino nell'acqua....

11 Alda alle ore 10:31 del 27/09/2012

Anche se l'ho usato, il termine "persona evoluta" non mi piace molto...è sufficiente la definizione che ne ho dato dopo....

12 silvia alle ore 10:59 del 27/09/2012

Pace dal gabbiolo di parrocchetto...io dicevo così solo per innescare un po' di chat raffinatamente

analitica...

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