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Sono psicologa e ora?

Libero pensiero: Sono psicologa e ora?

Scritto da: Annabella alle ore 13:24 del 19/03/2015

Non so se sono nel posto giusto ma spero di sì, o comunque ho bisogno che lo sia.

Sono psicologa da pochi mesi, e passata la sbornia da euforia del traguardo raggiunto, ora sono nel pieno del down post sbornia.

Il mio cammino per raggiungere questa meta, cima direi visto che il cammino è stato tuuuuuutto in salita, è stato veramente lungo e difficile.

Il percorso di studi universitari è durato qualcosa come 12 anni abbondanti! Non è uno scherzo, è tutto vero. Questo solo per dare un'idea, anzi una misura, di quanto sia stato difficile.

Oggi mi ritrovo dove per tanto tempo pensavo fosse impossibile, per me, arrivare.

Seppur in clamoroso ritardo, sono riuscita a laurearmi, a svolgere il tirocinio, a sostenere e superare l'esame di stato, mi sono iscritta all'albo, bene ora sono a tutti gli effetti psicologa. Ma ora? Che si fa?

Mi sento completamente disorientata rispetto al mio futuro, quali scelte ora? Soprattutto, come si fa a capire se questo è il posto per me? Come si fa a capire se essere psicologa fa per me, o se io faccio per questa professione?

Il mio tirocinio è stato di "cartone" per così dire, ho solo fatto delle gran fotocopie, per cui ottimo stage come segretaria, ma di psicologia non mi è stato passato nulla. Credo di aver assistito ad un solo colloquio in tutto l'anno. Per il resto sbrigavo commissioni.

Mille pensieri mi frullano in testa, e a parte sminuzzare la volontà, e il coraggio, non fanno altro che procurarmi disorientati vertigini.

C'è qualcuno che ha provato quello che provo io? Come si fa ad uscire da questo gorgo? Come faccio a sapere se la scelta fatta è quella giusta? Sono spaventata da tutto, soprattutto dalla responsabilità che lavorare con e sulla pelle degli altri comporta. Come avete fatto voi a capire che era la vostra strada?

Pensavo veramente di voler fare la psicologa, ma ora che posso sono tormentata dal dubbio e insalamata di paure, che non so da che parte prendere per potermene liberare.

Voi, come avete fatto? Spero vivamente che qualcuno mi possa rispondere e quindi aiutarmi, grazie in anticipo.

Annabella

Commenti: 12
1 laura alle ore 15:22 del 01/04/2015

Ciao Annabella,

arrivati alla fine del lungo iter universitario e dell'abilitazione credo sia comune vivere un periodo di smarrimento, di transizione in cui ci si chiede "e ora?". Ci si confronta con tanti interrogativi, dubbi, paure così come sta succedendo a te. E' un momento di transizione, di nuovo inizio, in cui, come dici tu, si prende anche  atto della propria inesperienza e della responsabilità che il lavorare con altre persone comporta. Ciò nonostante è anche, seocndo me, un periodo "prezioso" perché ci permette di prenderci del tempo per riflettere e sentire qual è la strada che vogliamo percorrere. L'importante è non lasciare che i dubbi e le paure ci paralizzino in questo nuovo inizio di percorso.

Per quella che è stata la mia esperienza posso dirti che nell'iniziare a lavorare come psicologa mi hanno aiutata molto due cose:

- una terapia personale/lavoro su di sè cominciato agli inizi dell'università che mi ha permesso e  mi permette di conoscermi e quindi  di lavorare con più consapevolezza con gli altri

- scegliere un post laurea (nel mio caso un master) che rispecchiasse le mie passione e mi aiutasse a inserirmi nell'ambito di mio interesse. Insomma, scegliere un percorso di approfondimento in grado di darmi degli strumenti per lavorare e uno spazio di supervisione nel mio percorso (così come fanno le scuole di psicoterapia)

Quello che mi viene da dirti è quindi sentire in che direzione ti piacerebbe muoverti , in che ambito ora ti piacerebbe acquisire esperienza e conoscenze più approfondite. Se ti può essere di aiuto, valuta inoltre  di confrontarti con qualcuno, per aiutarti a fare chiarezza dentro di te e ripartire verso la direzione che senti più tua 

Un abbraccio

Laura

2 Chiara alle ore 17:15 del 01/04/2015

Sembra la fotocopia della mia esperienza. Io, dopo 5 anni, sono ancora disorientata. Forse non sono tagliata per questo mestiere, ma concordo con Laura nel dire che è importante approfondire qualche tecnica o l'uso di strumenti diagnostici con un corso o master, almeno all'inizio. Dopo, bisogna "buttarsi"... e imparare dagli errori. In bocca al lupo!  

3 Valentina alle ore 10:01 del 02/04/2015

Cara Annabella,

mi hanno colpito molto le tue parole...come mi diceva e mi dice tuttora una collega (ormai amica) che è stata mia tutor negli anni di tirocinio, avere dei dubbi è sempre salutare e positivo perchè nel nostro lavoro le certezze assolute rischiano di divenire un ostacolo. 

Ovvio che poi se i dubbi sono troppi rischiano di frenarti un pò (come ho letto nelle parole della collega Laura)...ma io direi che è l'esperienza che ti permette di gestirli meglio...in sostanza: secondo me l'esperienza non è quella che ti da la certezza ma è quella che ti permette di non farti frenare dai dubbi...dubbi che ci saranno un pò sempre...

Sul fatto che sia davvero la tua strada o meno, io credo che tu lo possa comprendere solo VIVENDO e sperimentandoti nella nostra professione. Già il fatto stesso che tu abbia perseverato per 12 anni mi sembra la dica lunga sulla tua voglia di fare la Psicologa! Complimenti davvero!

In bocca al lupo per tutto!!!

 

Valentina

4 ELIANA alle ore 10:24 del 02/04/2015

Carissima collega,

in primo luogo ti do il Benvenuto nella nostra "Comunità".

Comprendo pienamente i tuoi timori e il marcato senso di disorientamento. Anche io dopo l'abilitazione mi sono detta: E ora cosa faccio? Di fatto il mio obiettivo l'ho sempre avuto ben chiaro ma non ho avuto la possibilità economica di realizzarlo per adesso.

Per cui mi sono arrangiata tra un lavoretto e l'altro per non gravare sulla famiglia. Anche io tirocinio pessimo.

Non so a quale Ordine tu afferisca ma è possibile che ci sia un servizio di orientamento che ti possa dare delle direttive. Il mio più sincero consiglio è quello di non smettere di studiare mai Anche individualmente,  leggi tanto (libri, riviste, articoli), frequenta associazioni e se hai risorse economiche ( e te lo auguro di cuore) sfruttale per ampliare il tuo bagaglio professionale magari specializzandoti in qualcosa di specifico in base alle tue attitudini.

Siamo tanti e non è facile. Ma la passione insieme ai soldi (e diciamolo) ti può portare lontano. L'importante è che tu continui a crederci e a tenerti sempre aggiornata.

Buona fortuna

5 Batì alle ore 14:20 del 02/04/2015

Ciao a tutte!

Grazie mille per tutte le vostre testimonianze, confrontarsi è sempre utile e prezioso! Per quanto mi riguarda, Annabella, ho avuto anch'io un percorso universitario lungo e travagliato e ora, dopo averci pensato molto molto a lungo, ho appena iniziato la scuola di specializzazione ma non sono molto convinta..per cui volevo chiedere alle colleghe che ti hanno già risposto e credo possa essere utile anche a te, che percorsi avete scelto per lavorare come psicologhe non psicoterapeute? In che ambiti lavorate, se posso chiedervelo? E come avete fatto? Perchè, almeno qui in Piemonte, è abbastanza complicato..per fare qualsiasi cosa devi essere psicoterapeta (accedere ai Concorsi etc..) oppure non psicologo (educatore nelle comunità o simili)!!Grazie infinite per le eventuali risposte!Un grosso "in bocca al lupo" a tutte!

6 Laura alle ore 15:09 del 02/04/2015

Ciao Bati, Io mi occupo di psicosomatica (da sempre una delle mie passioni), mindfulness e counseling. Nello specifico per il momento mi occupo di interventi di gruppo per la riduZione di stress e ansia attraverso pratiche di consapevolezza corporea, di consulenze psicologiche individuali e di formazione. Dopo la laurea ho deciso di non frequentare una scuola di specialita ma di trovare qualcosa che mi permettesse di iniziare ad acquisire strumenti e competenze per propormi nel campo che piu mi interessava. Ho quindi frequentato un master biennale attraverso cui sono riuscita ad acquisire degli strumenti specifici e a crearmi successivamente delle opportunita lavoritive come libero professionista e devo dire che andando avanti piano piano queste aumentano. Certo ci vuole pazienza .e il coraggio di proporsi, la nostra professione e professionalita, la rete di contatti e di invii si costruiscono nel tempo :) Io sono dell'idea che anche se non si é psicoterapeuti ci si puo ritagliare un ambito di intervento e di lavoro, la domanda che mi soni fatta prima di iniziare é: cosa posso offrire io alle persone che si rivolgono a me? Che strumenti ho? Nel frattempo ho comunque portato avanti anche lavori affini es come educatrice che mi hanno permesso di studiare e di acquisire esperienza in differenti campi. L'Idea é comunque quella in futuro di continuare ad aggiornarmi e approndire con altri percorsi! Un in bocca al lupo a tutti!

7 Eliana alle ore 18:42 del 02/04/2015

Cara Laura,

io ringrazio tutte voi per la preziosa opportunità di confronto che mi state offrendo.

Personalmente non ho ancora esercitato, ci sto andando cauta e ho dato la precedenza in termini economici ad una terapia personale come presupposto che ritengo fondamentale per un consapevole ed etico impegno professionale.

Anche io ho ricoperto mansioni di Educatrice e, per ciò che riguarda la scuola di specializzazione, per quanto possa essere un surplus di formazione, conosco colleghi che vanno avanti come Psicologi clinici operando in vari ambiti senza Specialità.

Ci si può inserire a Scuola con sportelli di Ascolto, attivare gruppi di auto e mutuo aiuto, operare nei centri antiviolenza e tanto altro. E' chiaro che un master fornisce una formazione più specifica, ancor meglio se implica un tirocinio. Bisogna investire sempre e tanto.. soprattutto in termini economici. 

Ce la possiamo fare. Rendetemi partecipe, mi piace il confronto costruttivo.

Un caro saluto a tutte

8 Valentina alle ore 09:17 del 03/04/2015

Ciao a tutte!

Mi fa piacere sentire che molte di voi non hanno intrapreso la scuola in psicoterapia perchè anch'io non l'ho fatto...anzi mi fa un pò arrabbiare il fatto che sembra quasi che lo psicologo come figura non esista se non anche associata a quella di psicoterapeuta...quando invece è il contrario! é lo psicoterapeuta che deve essere di base uno psicologo (o un medico)! Purtroppo (almeno questa è stata la mia esperienza) è l'università stessa che ti "inculca" che lo psicologo non può fare nulla...pensate che a me dei professori mi avevano persino detto di non chianmere l'utente paziente perchè errore grave...ma io dico: siamo o non siamo figure sanitarie??? Scusate il mio fervore ma secondo me la nostra professione viene già svalutata continuamente e il fatto che il nostro stesso  sistema lo faccia è ancora peggio...

Fatta tale premessa, vi porto la mia esperienza: io ho scelto di fare una scuola in sessuologia per rispondere a quello che è il mio principale interesse e poi ogni giorno cerco di mettercio tanta tanta pazienza...e "lotto" contro la chiusura di alcune persone che spesso solo per scarsa informazione mi vedono come chi lavora solo con i "matti",,,è dura!!!

Comunque vi ringrazio perchè sentire anche le vostre opinioni e pareri è sicuramente arricchente e confortante!

GRAZIE!

Buona giornata a tutte!

 

Valentina

9 Annabella alle ore 09:36 del 03/04/2015

Buongiorno a Tutte!, intanto vi ringrazio sentitamente per gli spunti, per l'incoraggiamento e per aver "messo a disposizione" le vostre esperienze, grazie davvero.

La confusione e la paura in questo momento prevalgono dentro di me sull'intraprendenza, ma come mi ha "rimandato" Valentina più sopra, conto sulla perseveranza (che fino a oggi non avevo mai "notato"!, per cui grazie Occhiolino Valentina, davvero) per capire se non la meta almeno la direzione verso cui rivolgermi, la traiettoria mi pare di averla già tracciata.

Da tempo pensavo di riprendere un percorso di terapia personale e credo che a questo punto sia per me imprescindibile, che faccia o meno la psicologa "da grande".

Ho solo una grande certezza, tornassi indietro rifarei la stessa scelta, sempre, non rinnego nulla di questo impervio percorso che più e prima che essere formativo è stato, ed è un percorso di vita, intenso e profondissimo.

Devo limare le mie aspettative e paure, e fare la tara tra idealizzazione e realtà...e da lì partire...

grazie ancora

Buona vita e buona crescita a tutte

10 Valentina alle ore 10:27 del 03/04/2015

....Annabella, grazie a te! Per la tua convinzione e la tua sincerità!

Vedrai che...farai grandi cose con questa tenacia!Occhiolino

 

Tanti Auguri per tutto!

 

Ancora un saluto a tutte!

 

Valentina

11 :-) alle ore 18:51 del 04/04/2015

Io ho la formazione in psicologia e in psicoterapia e ho deciso di non farne un mestiere dove chiedo soldi a chi aiuto. La tengo come formazione per la mia vita e per dare una mano quando me la sento, con affetto. La mia paga è la gioia che ne deriva.

12 Tiziana alle ore 21:46 del 04/04/2015

Annabella mi ci rivedo nelle tue parole e pensa che questi dubbi c'è chi non li ha! C'è chi, prima ancora di iniziare la scuola di psicoterapia, già vede pazienti a nero senza partita iva e aggiungo senza nessuna esperienza pratica. Il motivo per cui io mi sono fermata alla magistrale è proprio questo: c'è poca professionalità e troppa competitività. C'è chi fa fuoco e fiamme pur di guadagnare (o fare esperienza sulla pelle degli altri) e chi come me sa cosa voglia dire sofferenza psicologica e sa cosa vuol dire avere d'avanti incompetenti, incapaci, ladri (aimè, me ne hanno rubati di soldi. "i genitori li trovano i soldi per pagare la psicoterapia ai figli" mi dicevano e intanto 80€ a seduta).

Personalmente mi sto tenendo fuori da questa sporca competitività. Ammetto di non aver trovato la mia strada e mi brucia tanto per non aver realizzato il sogno con cui sono partita.

Qualcuno più sù ti dice "soldi, soldi"...è proprio così. Se hai soldi per studiare e campare, puoi andare avanti con questa strada. Tu Annabella sembri avere una grinta in più proprio per le domande che ti poni. Se hai le possibilità economiche vai avanti, perchè ce ne vogliono di persone come te, con le tue domande e le tue risposte.

In bocca al lupo

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