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Una donna su sette sviluppa una Depressione Post Partum USA. Un'indagine americana rivela dati allarmanti sulla salute psicologica delle giovani madri e raccomanda diagnosi e trattamenti precoci
L'articolo " Una donna su sette sviluppa una Depressione Post Partum" parla di:
- Screening telefonico sulla depressione post partum
Numerose diagnosi positive e grave quadro sintomatologico L'appello delle Ricercatrici al Sistema Sanitario Nazionale
A cura di: Redazione - Pubblicato il 2 aprile 2013 Una donna su sette sviluppa una Depressione Post Partum USA. Un'indagine americana rivela dati allarmanti sulla salute psicologica delle giovani madri e raccomanda diagnosi e trattamenti precoci
«È ben documentato che alcune donne soffrano di depressione dopo avere avuto un bambino. Ma è meno noto quante
esattamente ne soffrano. La più grande indagine condotta fin'ora mostra che ben una donna su sette soffre di Depressione Post
Partum» (*).
L'indagine, pubblicata su "JAMA Psychiatry", ha coinvolto dieci mila donne, reclutate al reparto di Ostetricia dell'Ospedale
di Pittsburg. Alle puerpere è stato chiesto di partecipare a interviste telefoniche per uno screening, a distanza da 4/6 settimane
dal parto.
- 1.396 hanno ricevuto una diagnosi di Depressione Post Partum, il 14%;
- 826 di esse sono state seguite con visite domiciliari, il 59,2%;
- 147 hanno completato le interviste telefonicamente, il 10,5%.
Fra le diagnosi positive, sono state riferite:
- Depressione prima del parto dal 30%;
- dopo il parto dal 40%;
- durante la gravidanza dal 30%, i cui 2/3 presentava anche Disturbi di Ansia
(*).
Nelle ulteriori valutazioni durante le visite visite domiciliari, la ricercatrice Dorothy K.Y. Sit – Psichiatra dell'Università
di Pittsburg – ha purtroppo constatato un quadro sintomatologico ben più grave. Il 20% delle donne seguite a casa aveva pensieri
di morte, desiderio di morire, di non alzarsi più o di scappare.
A distanza di un anno il bilancio si concludeva con circa un 22% di casi di Depressione
(*).
Secondo Katherine L. Winser, co-autrice dell'indagine, «questo è un enorme problema di salute pubblica»,
poiché una Depressione non riconosciuta rischia di causare più gravi disturbi mentali e non solo. In Italia, secondo
l'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, il problema riguarda il 16% delle madri
(*).
La Depressione durante il parto - secondo il "Medical News Today" - aumenta il rischio per la donna e per il feto. Lo stress e la
depressione prenatale della madre sono collegate a un peso inferiore dell'infante o alla nascita prematura, che aumentano il rischio di disturbi
cardiovascolari. Quando una madre è depressa, il suo umore può condizionare lo sviluppo del bambino, alzare il livello di
attaccamento insicuro e indebolire le capacità cognitive di suo figlio
(*).
Rebecca Starck ritiene che lo screening sia fondamentale. Alla Cleveland Clinic, in cui dirige l'Unità di Ostetricia e
Ginecologia, tutte le donne ricevono di routine visite per una diagnosi precoce della Depressione al terzo trimestre di gravidanza e dopo il
parto.
La Dottoressa sostiene che, oltre ai farmaci antidepressivi, possano essere molto efficaci anche le terapie individuali e di gruppo,
grazie a cui la maggior parte di donne riesce a risolvere il problema entro pochi mesi o massimo un anno.
Spesso però, osserva la Starck, purtroppo le madri si vergognano di ammettere di stare male o si sentono in colpa,
per cui non riescono a chiedere aiuto
(*).
Le ricercatrici quindi invitano il Sistema Sanitario Nazionale a rendere lo screening pre e post natale facilmente disponibile ed economicamente
più accessibile.
«Anche se, nel primo periodo dopo il parto, uno screening telefonico per la Depressione centralizzato è fattibile, la
sfida è progettare un programma terapeutico per supportare e tutelare le madri, attraverso valutazioni diagnostiche e trattamenti per
il recupero materno e della sua funzione ottimale»
(*).
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