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Daniel Kahneman, Psicologo, nobel e padre della finanza comportamentale

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Daniel Kahneman, Psicologo, nobel e padre della finanza comportamentale
Tel Aviv. È morto il 27 Marzo a 90 anni Kahneman, Premio Nobel per l'economia nel 2002

L'articolo "Daniel Kahneman, Psicologo, nobel e padre della finanza comportamentale" parla di:
  • Il percorso formativo di Kahneman
  • Primi interessi ed esperienze con la salute mentale
  • Teorie del processo decisionale umano
Psico-Pratika:
Numero 206 Anno 2024

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A cura di: Redazione - Pubblicato il 06 Maggio 2024

Daniel Kahneman, Psicologo, nobel e padre della finanza comportamentale
Tel Aviv. È morto il 27 Marzo a 90 anni Kahneman, Premio Nobel per l'economia nel 2002

Tel Aviv. Si è spento lo scorso 27 Marzo 2024 Daniel Kahneman, psicologo ed economista israeliano considerato il padre della finanza comportamentale, una disciplina che, fondendo insieme i principi della Psicologia e dell'economia, studia i comportamenti umani cercando di spiegare in quale modo le persone prendano decisioni finanziarie e come il loro comportamento sia in grado di influenzare i mercati finanziari.

Nato a Tel Aviv il 5 marzo 1934, Kahneman era figlio di ebrei lituani emigrati in Francia e aveva vissuto la sua prima infanzia a Parigi nel momento in cui la capitale francese era stata occupata dai nazisti. Dopo aver trascorso tutto il periodo della guerra in fuga, la sua famiglia fece ritorno nella Palestina Mandataria1 nel 1948, poco prima che fosse creato lo Stato di Israele.

Kahneman si laureò, quindi, in Scienze presso la Hebrew University di Gerusalemme nel 1954, acquisendo anche una specializzazione maggiore in Psicologia ed una minore in Matematica.
Nel corso degli studi, infatti, il suo interesse per il mondo della mente umana era andato via via maturando. Come affermò egli stesso anni dopo, mentre da adolescente era stato attratto principalmente dalla filosofia e da domande sul significato della vita e sull'esistenza di Dio. Con il passare del tempo era stato invece sempre più attratto dai motivi per cui le persone credono in Dio piuttosto che dalla sua eventuale esistenza2.

L'interesse per questi argomenti rimase vivo anche durante il servizio militare, cominciato proprio nel 1954: si ritrovò, infatti, ad operare nel campo della psicologia delle forze di difesa israeliane ed uno dei suoi compiti principali fu quello di partecipare alla valutazione dei candidati per la formazione degli ufficiali. In questi anni sviluppò una vera e propria intervista strutturata per le reclute, strumento che fu poi in seguito utilizzato per decenni dalle IDF* stesse.

Nel 1958 Kahneman si trasferì negli Stati Uniti per un dottorato in Psicologia presso l'Università della California, conseguendo il titolo di PhD tre anni dopo. Da quel momento cominciò anche la sua carriera da docente di Psicologia, ruolo grazie al quale si ritrovò ad insegnare presso le più prestigiose università americane, come la Princeton University.

Nel 1969, Daniel Kahneman tenne un seminario presso l'Università Ebraica di Gerusalemme sulle applicazioni della psicologia ai problemi del mondo reale ed ebbe così modo di incontrare lo psicologo israeliano Amos Tversky. Da quel momento prese il via una lunga e proficua collaborazione tra i due psicologi, che li portò a sviluppare insieme teorie riguardanti il processo decisionale umano che ben si applicavano anche al settore finanziario e che furono ritenute all'epoca rivoluzionarie.

Uno dei risultati più significativi di questa collaborazione fu la formulazione e la pubblicazione nel 1979 della "teoria del prospetto", che si concentra sul comportamento umano nelle decisioni finanziarie e nelle situazioni di incertezza e rischio.

Le tesi di Kahneman e Tversky, frutto di anni di ricerca e indagini, contribuirono in modo significativo alla nascita dell'economia comportamentale. Il loro obiettivo principale era quello di esaminare il processo decisionale delle persone in condizioni di incertezza. I risultati misero in discussione l'idea tradizionale di "razionalità economica" ed il predominio del concetto dell'"homo œconomicus", secondo il quale gli esseri umani prendono decisioni perseguendo solo i propri interessi personali e agendo, quindi, in modo egoistico e razionale, secondo calcoli precisi e una logica rigorosa.

Kahneman e Tversky dimostrarono come il processo decisionale umano fosse invece influenzato da diversi fattori, come il contesto, le emozioni e i pregiudizi. Spiegarono in sostanza come spesso le persone non agiscono in modo razionale: il loro cervello, infatti, tende ad optare per delle "scorciatoie" chiamate euristiche per arrivare rapidamente a delle conclusioni. Sebbene le euristiche possano aiutare a prendere decisioni più velocemente, possono anche portare a errori di valutazione noti come bias cognitivi. I bias cognitivi sono in grado di influenzare negativamente il pensiero intuitivo delle persone alterando la percezione degli eventi. Si creano così pregiudizi anche su situazioni mai incontrate prima.

Grazie a queste teorie, Kahneman fu insignito nel 2002 del Premio Nobel per le scienze economiche, "per aver integrato le intuizioni della ricerca psicologica nella scienza economica, in particolare per quanto riguarda il giudizio umano e il processo decisionale in condizioni di incertezza"3.

Note
  1. Il "mandato britannico della Palestina", un territorio governato dal Regno Unito in Palestina dal 1920 fino alla nascita dello Stato di Israele.
  2. Daniel Kahneman, "Biographical", pubblicata su NobelPrize.org
    www.nobelprize.org/prizes/economic-sciences/2002/kahneman/biographical/
  3. "Kahneman, Daniel", in "Lessico del XXI Secolo (2012)”, pubblicato su Treccani.it
    www.treccani.it/enciclopedia/daniel-kahneman_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
Commenti: 1
1 Lorena alle ore 10:31 del 07/05/2024

Bellissimo articolo,

grazie, non lo conoscevo.

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