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Alzheimer: quali terapie ci sono oggi e il ruolo dello Psicologo
L'articolo " Alzheimer: quali terapie ci sono oggi e il ruolo dello Psicologo" parla di:
- Terapie contemporanee per l'Alzheimer
- Ruolo dello Psicologo
- Servizi offerti dal professionista
A cura di: Redazione - Pubblicato il 05 Febbraio 2024 Alzheimer: quali terapie ci sono oggi e il ruolo dello Psicologo
L'Alzheimer è una malattia a decorso cronico e progressivo ed è caratterizzata da un processo degenerativo che distrugge
le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio) fino a
compromettere l'autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere. Questa malattia prende il nome dal neurologo
tedesco Alois Alzheimer che all'inizio del 1900 ne descrisse per primo le caratteristiche.
Alzheimer: le terapie di oggi
Attualmente non esiste una cura specifica in grado di far guarire dalla malattia.
Esistono però diversi trattamenti sintomatici, farmacologici e non, che, pur non arrestandola, riescono a rallentarne la progressione
e a migliorare temporaneamente la qualità di vita dei pazienti. Gli attuali approcci terapeutici si concentrano quindi:
- sul mantenimento della funzione mentale;
- sulla gestione dei sintomi comportamentali;
- sul rallentare o ritardarne la progressione.
Per quanto riguarda i farmaci, quelli utilizzati sono Donepezil, Galantamine, Rivastigmine. Sono indicati nella fase lieve e moderata
e hanno il ruolo di compensare la morte dei neuroni colinergici offrendo sollievo sintomatico. La Memantina è indicata, invece, nella
fase da moderata-severa a severa della malattia. Gli antipsicotici, infine, vengono talvolta utilizzati per ridurre i sintomi comportamentali
come agitazione, aggressività e allucinazioni.
Oltre ai farmaci esistono molte terapie non farmacologiche che possono aiutare a gestire i sintomi dell'Alzheimer, come la
fisioterapia, l'arteterapia, la stimolazione cognitiva attraverso la terapia psicologica, la terapia comportamentale, la terapia del linguaggio
e la terapia di reminiscenza.
Molto importante per il paziente, al pari se non più delle terapie, sono la vicinanza e il supporto della famiglia. Adattare
l'ambiente di vita ai bisogni di una persona con Alzheimer è una parte fondamentale di qualsiasi piano di trattamento.
Lo Psicologo può essere di aiuto alle persone affette da Alzheimer?
La malattia di Alzheimer può portare sfide emotive e psicologiche significative per coloro che ne sono affetti e anche per le
persone che si prendono cura di loro. Lo psicologo può contribuire senz'altro a fornire supporto e a migliorare la qualità
di vita di pazienti e familiari.
Riguardo ai pazienti nello specifico, la terapia psicologica può essere molto importante. La depressione, ad esempio, si
verifica in circa il 40% dei malati, rendendola uno dei problemi psicologici più comuni che accompagnano il morbo di Alzheimer.
Il coinvolgimento di uno psicologo o psicoterapeuta può variare a seconda dello stadio della malattia. Nelle fasi iniziali, quando i
pazienti sono ancora in grado di comunicare e partecipare attivamente alle terapie, le sedute possono essere più frequenti. In fasi
avanzate, il supporto può essere maggiormente fornito dai caregiver.
Attività che può fornire lo Psicologo e/o Psicoterapeuta
- Valutazione e diagnosi: lo psicologo può essere coinvolto nella fase di valutazione iniziale per confermare la diagnosi di
Alzheimer e valutare ciò che è normale invecchiamento rispetto ai primi segni di demenza. La valutazione psicologica può
includere test cognitivi e valutazioni del comportamento.
- Supporto emotivo e gestione dei comportamenti problematici: la malattia di Alzheimer può essere molto stressante ed emotivamente
impegnativa sia per i familiari che per la persona che ne è affetta. Il sostegno psicologico può aiutare a far fronte all'ansia,
alla depressione e alla confusione che la malattia può comportare. Lo psicologo può spiegare la malattia al caregiver e
illustrargli strategie e suggerimenti su come poterla affrontare. Può inoltre aiutarli a sviluppare strategie di gestione del proprio
caro, in quanto l'Alzheimer può portare chi ne soffre a cambiamenti comportamentali come l'agitazione, l'irritabilità o
l'aggressività. In questo senso il terapeuta aiuta ad alleggerire il carico delle famiglie.
- Terapie cognitive: la terapia cognitiva può aiutare a migliorare la funzione cognitiva e a sviluppare strategie per affrontare
le sfide causate dalla malattia. Queste terapie possono includere esercizi di stimolazione mentale e allenamento alla memoria.
- Terapie non farmacologiche: ci sono terapie non farmacologiche, come la Pet Therapy e la Musicoterapia, che possono aiutare a creare
benessere psicologico.
- Sostegno nel lutto: l'Alzheimer purtroppo è una malattia progressiva e terminale. Lo psicologo può fornire sostegno
emotivo ai familiari nel periodo del lutto.
Altre letture su HT
- Redazione, "Morbo di Alzheimer: a che punto sono
le ricerche", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 201, 2023
- Rebecca Farsi, "Psicologia dell'anzianità: il
misterioso viaggio tra "fine e finitudine"", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 194, 2023
- Redazione, "Alzheimer: l'FDA approva un nuovo farmaco,
con riserva", articolo pubblicato su HumanTrainer.com, Psico-Pratika nr. 178, 2021
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