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Tesina in Terapia Psicoanalitica: La Riparazione.

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Tesina in Terapia Psicoanalitica: La Riparazione.
Materiale clinico, contributi teorici e nuove prospettive di analisi

scritto da:

Linda Pascucci

- Psicologa

Parla di:
- La Riparazione: il caso di Lucy
- Klein, Winnicott e Crocetti
- La storia di Edipo a Colono

articolo tratto da psico-pratika - Guarda tutti gli articoli

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Tesina in Terapia Psicoanalitica: La Riparazione.
Materiale clinico, contributi teorici e nuove prospettive di analisi

Tesina in Terapia Psicoanalitica: La Riparazione.
Materiale clinico, contributi teorici e nuove prospettive di analisi
Tesina gentilmente concessa dal CiPsPsia (Centro Italiano di Psicoterapia Psicoanalitica per l'Infanzia e l'Adolescenza)
1.1 LUCY: CIO' CHE E' ROTTO IN ATTESA DI ESSERE RIPARATO
    'Immagino un terapeuta attento e silenzioso ed in grado di tenere il paziente nel suo movimento riparativo anche attraverso l'uso del linguaggio verbale, ma soprattutto attraverso una sorta di concentrazione psicosomatica (...).
    Questo significa che se il terapeuta ascolta con la massima concentrazione quello che il paziente dice e mantiene questa concentrazione anche durante il silenzio, allora questo atteggiamento viene trasmesso al paziente che ne ricavera' un invito potente alla integrazione di parti di se' danneggiate o scisse'.
    (Crocetti, 2007)

Il prof. Guido Crocetti non solo sottolinea come sia necessario che il terapeuta adoperi una 'mente emozionale' con il proprio paziente, piccolo o adulto che sia, ma come siano fondamentali il raccoglimento e la ricreazione reciproca.

Con il concetto di raccoglimento egli fa riferimento al bisogno del paziente di uno spazio e di un tempo sicuro in cui raccogliersi

    'per riuscire a riunire e lavorare le esperienze interiori danneggiate dal trauma per perdite, abbandoni, o rifiuti oppure per annullamento o defraudamento di parti di se'.
    E' questo raccoglimento che permette agli stati non integrati di muoversi verso l'integrazione e quindi di poter essere espressi in parole'.

La ricreazione reciproca viene invece definita come

    'un gioco ed un lavoro tra due soggettivita' che si occupano l'una dell'altra nella costruzione di uno spazio intermedio in cui ognuno e', nello stesso tempo, interno ed esterno all'altro'.

Crocetti sottolinea come tutto questo sia possibile grazie alla mente emozionale, che si serve dell'empatia e che si configura come

    'una mente che mette la consapevolezza logica e razionale degli eventi al servizio dell'intuizione empatica.
    E' la mente della madre (...) e' la mente del terapeuta'.

Nei percorsi terapeutici si riscontrano spesso difficolta', talora titaniche, nel far emergere o sostenere abbozzi di riparazione.
Compito del terapeuta e' provare a capire e stimolare il pensiero sui comportamenti distruttivi sia quando essi hanno a che fare con gli oggetti esterni che quando essi riguardano gli oggetti interni.
In ogni caso e' nostro dovere creare il clima atto alla riparazione, sostenere l'emergere della speranza legata ai processi riparativi e pertanto favorire lo sviluppo di un pensiero piu' realistico sull'oggetto.

Lucy ha da poco compiuto 9 anni.
La seguo in terapia in quanto il Tribunale ha richiesto per lei un sostegno psicologico per aiutarla a superare il trauma subito all'eta' di 4 anni.
All'epoca suo padre ha messo in atto un vero e proprio rapimento: e' partito per il suo paese d'origine portandosi con se' la figlia, all'insaputa della moglie.
L'episodio si e' concluso con il ritorno della bimba a casa ma l'accaduto ha determinato la separazione dei genitori, gia' comunque in crisi.

Da alcuni anni Lucy non sente suo padre e nessuno sa dove sia.

Il divorzio dei genitori e' avvenuto con una sentenza di qualche mese fa e da allora la bimba non fa altro che portare in terapia oggetti interni rotti che reclamano una riparazione.

Si vuole muovere stando seduta su una seggiola a rotelle perche' dice di 'aver avuto un brutto incidente' e chiede a me di condurla 'al supermercato dove comprare tante cose buone'.
Anche il bambolotto ben presto diventa la sua sorellina gravemente malata, in un quadro di angosce depressive e rabbiose, di attacchi verso la figura materna e paterna.

In una delle ultime sedute Lucy e' la primogenita della famiglia ma, andando a scuola da sola, cade in un burrone, in un precipizio dove incontra il vuoto e il dolore per le ferite che riporta.
Padre e madre la soccorrono e la portano in ospedale.
Lucy pero' allestisce la stanza con tre letti, uno per ciascun membro della famiglia, 'perche' tutti si sono fatti male'.
E' l'intera famiglia ad essere ricoverata e ad essere bisognosa di cure ed interventi.
E' come se Lucy mi stesse dicendo che non solo i suoi adulti non sono in grado di soccorrerla e contenerla ma che il burrone/rapimento ha lasciato ferite a tutti i membri coinvolti.
La madre stessa infatti incontra il vuoto della sua depressione per la perdita dell'uomo di cui e' ancora coinvolta e chiede alla figlia, in vari modi, di riparare anche i suoi oggetti interni rotti.
Il senso di colpa vissuto dalla donna per essere rimasta sola, per essere ancora affettivamente legata all'ex marito, per aver dato questo padre a Lucy, si traducono in un lamento che trova nella figlia il principale interlocutore.
I movimenti di separazione della bimba si caricano di aggressivita' e di identificazioni paterne: 'io vado via e non torno piu'' dice Lucy alla madre nelle forme di un vero e proprio agìto durante lo spazio della terapia.
Ma poi torna dalla madre, le mostra il quaderno dei segreti che condivide con me, unico terzo nel loro rapporto, in un tentativo riparativo volto appunto a restaurare cio' che pensa di aver danneggiato.

Intanto Lucy guarda con frequenza il filmino dei suoi primi mesi di vita quando lei era tra le braccia e nelle cure del padre, forse nel tentativo di preservare e far sopravvivere quel padre interiorizzato, dagli attacchi aggressivi che continuamente gli arrivano dall'interno e dall'esterno.

Non posso a questo punto non ricordare le parole di Crocetti:

    'L'incontro con un bambino e' l'incontro con la dinamica di coppia che lo ha fatto nascere, ne costituisce l'ambiente, lo colloca nella tradizione famigliare, lo tiene nel presente e lo orienta nel futuro attribuendogli qualita' ed intenzioni'.

Winnicott riteneva che non esistesse l'infante senza l'assistenza materna mentre Crocetti afferma:

    'Penso che non esista il bambino senza la coppiamadre'.

L'introduzione della figura paterna e' dunque centrale in questa teorizzazione soprattutto nella sua dinamica con quella materna:

    'Con il concetto di coppiamadre intendo riferirmi alla relazione complessa tra un uomo ed una donna illusi: coinvolti nel gioco generativo partecipato e goduto nell'intimita' che fa la coppia; (...)
    una relazione che come un organismo vivo ed unitario si pone in funzione materna verso il nuovo nato'.

L'autore sottolinea:

    'il bambino appena nato e' tenuto tra le braccia della madre, ma la forza di quelle braccia e' quella che circola nella relazione di coppia, nella quale il padre, in quel momento particolare dell'esperienza relazionale, ha proprio il compito di sostenere la compagna'.

Tutto questo connota la mente di coppia: 'Con mente di coppia intendo sottolineare il valore insostituibile del dialogo tra il padre e la madre'.

Quel padre che oggi non c'e' fisicamente, per Lucy e' comunque presente.

La bimba non ha mai smesso di portare nella stanza di terapia, seppur con modalita' differenti, il desiderio irrinunciabile del padre e spesso prende la cornetta del telefono e digita un numero che contiene tante cifre: 'Mi sa che devi chiamare una persona che vive in un posto molto lontano...' propongo un giorno in seduta.
E lei: 'Proprio cosi', devo sentire il mio papa''.

2.1 LA RIPARAZIONE: DEFINIZIONI E PROSPETTIVE TEORICHE

Per scrivere questo lavoro ho iniziato col pensare alla parola riparazione, ai suoi possibili significati e definizioni.
Se esaminiamo il Dizionario di psicoanalisi di LaPlanche e Pontalis, troviamo che la riparazione e' definita come

    'un meccanismo - descritto da M. Klein - con cui il soggetto cerca di riparare gli effetti delle sue fantasie distruttive sull'oggetto d'amore'

cioe' e' definita come un processo che origina dalla consapevolezza di aver prodotto un danno; il Dizionario critico di psicoanalisi di Rycroft recita:

    'il processo (meccanismo di difesa) di ridurre la colpa mediante un'azione destinata a rimediare al danno che si immagina di aver fatto ad un oggetto investito in modo ambivalente, il processo di ricreare un oggetto interno che e' stato distrutto in fantasia'.

Anche in questo caso vi e' il richiamo agli scritti kleiniani nei quali

    'vi e' la tendenza a considerare ogni attivita' creativa come riparativa e a considerare la riparazione come uno dei processi normali (...)'.

Se consultiamo un dizionario della lingua italiana la definizione e' piu' estesa, infatti si puo' riparare sia un danno commesso in proprio sia un danno commesso da altri, altri possono riparare un danno compiuto da noi:

    'il dovuto risarcimento materiale o morale di un danno arrecato, comprensivo di manifestazioni che vanno dall'espressione del rammarico alla volonta' concreta di ristabilire un'armonia; ripristino dell'integrita' e della funzionalita' di un oggetto'.
.

Come e' stato notato da piu' autori, il concetto di riparazione ha un esordio non ben definito e uno sviluppo mai compiutamente tratteggiato.
Va infatti sottolineato che nella storia della psicoanalisi esso ha lasciato rapidamente il posto al concetto di posizione depressiva, dal quale viene oggi riassunto e sostituito.



Leggi la parte 2: 2.2 Tra Melanie Klein e D. W. Winnicott: il processo di riparazione
(Tesina in Terapia Psicoanalitica: La Riparazione. Materiale clinico, contributi teorici e nuove prospettive di analisi)
Linda Pascucci

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