HT: La Psicologia per Professionisti Tecniche di induzione del sogno lucido | |||||||
Home Psico-Pratika | Articoli PsicologiaPsicologia ClinicaPsicologia del LavoroRisorse Psy | ||||||
HT Psicologia Network
Psicologia-Psicoterapia.it
CSAPR - Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale ETS
Scuola di specializzazione in Psicoterapia - Prato PsicoCitta.it
|
Tecniche di induzione del sogno lucidoL'articolo "Tecniche di induzione del sogno lucido" parla di:
Articolo: 'Tecniche di induzione del sogno lucido: III. Controllo e manipolazione dei sogni lucidi'A cura di: Paolo Parciasepe
Tecniche di induzione del sogno lucido
III. CONTROLLO E MANIPOLAZIONE DEI SOGNI LUCIDI«... e continuò in certo modo a sognare, ...non più con visioni, 1. CONTROLLO E INTERVENTO SUL CONTENUTO DEI SOGNI LUCIDILa conseguenza più immediata della lucidità onirica si ravvisa nella relativa capacità di controllo e intervento sul contenuto stesso dei sogni. Abbiamo potuto vedere come già alcune tecniche di induzione e mantenimento della lucidità possono condurre a una sostanziale modificazione dello scenario onirico, a causa della diversa prospettiva introdotta nel sogno che svincola immediatamente l'azione onirica dalla sua coattività. Ma benché la lucidità onirica (la consapevolezza di stare sognando) possa di per sé veicolare decisivi fattori di intenzione e volizione necessari al controllo del sogno, il perfezionamento della capacità di modificare gli scenari e i contenuti dei sogni lucidi dipende essenzialmente dall'apprendimento e dall'utilizzo delle tecniche cosiddette di "manipolazione" onirica. La capacità di controllare e guidare i sogni lucidi sembra essere correlata in senso negativo con l'età in coincidenza della quale questi sogni hanno avuto inizio per la prima volta e in senso positivo con la capacità di trarre da questi sogni vantaggi e benefici desiderati e, particolare curioso, con la frequenza con la quale vengono riportate esperienze oniriche in qualche modo riferibili alla sensorialità olfattiva e gustativa163. Ancora, il grado di controllo del sogno lucido appare in relazione con l'assertività interiore, con la sensazione di benessere soggettivo (misurata con le Kammann and Flett's scales of subjective well-being, 1983) e con il grado di vividezza delle immagini al risveglio, mentre sembrerebbe sussistere una modesta correlazione tra grado di controllo e frequenza dei sogni lucidi164. Restando sul piano fenomenologico intendiamo per "contenuto" del sogno semplicemente ciò che "appare" all'ego onirico del sognatore e ciò che esso vive. Il contenuto del sogno è perciò il sogno stesso, così come viene sperimentato, soprattutto sul piano emozionale, nella sua successione di immagini. Le immagini oniriche comprendono luoghi, oggetti e personaggi di vario genere. Modificare il contenuto del sogno potrebbe non voler dire, tuttavia, intervenire sulla successione delle immagini oniriche quasi a renderla diversa da quello che avrebbe dovuto essere: quest'affermazione infatti non avrebbe alcun senso dato che la successione di immagini oniriche si crea istante per istante165. Significa piuttosto modificare la partecipazione emozionale e attiva dell'ego onirico in rapporto ai personaggi e agli elementi formali e figurali che via via appaiono nel sogno, spontaneamente o perché intenzionalmente evocati. Apparentemente diverso è invece lo scenario onirico costituito da tutti quegli elementi che compongono l'ambientazione generale e la prospettiva del sogno: la luminosità, la posizione, il movimento, etc. Modificare lo scenario onirico equivarrebbe ad agire intenzionalmente su questi elementi: un paesaggio luminoso e solare potrebbe trasformarsi all'occorrenza in un paesaggio notturno; una particolare scena potrebbe essere osservata da più punti di vista; una situazione troppo statica potrebbe movimentarsi, per esempio attraverso l'azione dei singoli personaggi. Questi elementi, tuttavia, nel momento in cui vengono investiti dall'attenzione che attraversa l'ego onirico, possono subire una sorta di inversione figura-sfondo acquistando risalto a scapito della stabilità delle immagini e dei singoli oggetti rappresentati. Infatti il paesaggio luminoso e solare che si trasforma in un paesaggio buio e notturno non è detto che resti lo stesso paesaggio: ciò che in quel momento conta, evidentemente, è la sua maggiore o minore luminosità. Analogamente, la scena che si presenta piuttosto statica e che assume dinamicità attraverso l'azione di uno o più personaggi potrebbe perdere di consistenza rispetto al movimento stesso, trasformandosi in una scena movimentata ma con tutt'altri personaggi. In altre parole il mutamento dello scenario onirico può risolversi in un mutamento del contenuto del sogno, dal momento che la distinzione fra contenuto e scenario è più teorica che reale. Ciò che di fatto garantisce una sensazione di continuità al sogno è soltanto l'ego onirico che identifica il sognatore166. I mutamenti nel contenuto e nello scenario del sogno possono perciò avvenire e acquisire risonanza in rapporto alla qualità emotiva dell'ego onirico. La manipolazione del sogno ha tuttavia dei limiti, essendo il sognatore lucido comunque incapace di intervenire completamente sulle sue immagini oniriche. La ragione di tale incapacità potrebbe forse risiedere in un limite naturale del coinvolgimento attivo della corteccia in rapporto al processo del sonno REM, quest'ultimo dipendente, invece, da meccanismi sottocorticali e neurometabolici. Il coinvolgimento attivo della corteccia per LaBerge peraltro già spiegherebbe sufficientemente la stessa lucidità onirica167. È significativo osservare che una delle difficoltà incontrate dai sognatori lucidi nel manipolare i loro sogni è costituita dalla dimensione temporale, ossia una delle esperienze umane che più eludono le forme di rappresentazione cosciente. Il tempo, infatti, sembra anche nel sogno estremamente difficile da rappresentare in quanto tale, così come, in taluni casi, sembrerebbe difficile percorrerlo, sia pure in rapporto alle proprie vicende passate o alle proprie proiezioni future. In tal senso questa difficoltà potrebbe essere legata a fattori critici di tipo affettivo e psicologico e a una scarsa predittività delle proprie autorappresentazioni. L'azione onirica ha comunque un "suo" tempo risultante da un'esperienza in fondo legata alla spazialità (come del resto afferma la Fisica), sia in termini di movimento sia in termini di consecutività. Le azioni oniriche - semplificando - segnano un tempo perché, una dopo l'altra, percorrono degli spazi. L'unità temporale onirica infatti corrisponde, quantomeno nel resoconto del risveglio, a una "scansione" del movimento nella scena del sogno, ossia a una attività in esso svolta168. Vi è infine una relativa difficoltà, di cui abbiamo parlato all'inizio, costituita dalla visione del proprio volto visto come in uno specchio, con i propri lineamenti perfettamente riflessi. A detta di alcuni sognatori lucidi abituali questa difficoltà appare in relazione alla fissazione del proprio "sguardo di sogno" che, come vedremo, è responsabile di un parziale o totale dissolvimento dello scenario onirico. Sebbene il sogno lucido possa essere quasi per definizione un sogno manipolabile, l'impossibilità di un controllo e di una manipolazione totali, e soprattutto la precisa sensazione di questo limite, sono forse ciò che lo rende, almeno fenomenologicamente, "più onirico" (e quindi enormemente più realistico) rispetto a forme, per esempio, di attività immaginativa messe in atto in condizioni diverse dal sonno e molto più somiglianti a un pensiero. Leggi la parte 7: 2. Tecniche per la manipolazione dei sogni lucidi (Tecniche di induzione del sogno lucido ) Cosa ne pensi? Lascia un commento
|
||||||
P.IVA 03661210405 © 2001-2024 |
HT Psicologia - Tecniche di induzione del sogno lucido |