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Omosessualità. Film: I ragazzi stanno beneL'articolo "Omosessualità. Film: I ragazzi stanno bene" parla di:
Articolo: 'Omosessualità. Film: I ragazzi stanno bene'A cura di: Paola Dei
SinossiLa pellicola "I ragazzi stanno bene" narra la storia di una coppia gay non più giovanissima composta da Nic e Jules, interpretate da Annette Bening e Julianne Moore, che mostrano di aver costruito una relazione profonda basata su complicità, affetto, comprensione e vera comunicazione. In questo clima di complicità le donne hanno dato alla luce uno per ciascuna due figli, una femmina e un maschio: Joni (interpretata da Mia Wasikowska) e Laser (interpretato da Josh Hutcherson), avuti grazie a un donatore di sperma. Quando Joni compie diciotto anni, il fratello la esorta a rintracciare alla banca del seme il nome del padre per poterlo conoscere. Quando le madri scoprono la frequentazione dei figli non resta loro altro da fare che inserire Paul all'interno della famiglia ma i ruoli verranno presto compromessi dalla troppa energia dell'uomo che costringerà tutti i componenti del nucleo familiare a rivedere i loro sentimenti e rileggerli alla luce delle nuove vicende. Tradizione e modernitàLa pellicola, apparentemente trasgressiva di fatto non lo è, apparentemente stereotipata di fatto non lo è. Ma cos'è? È semplicemente una storia d'amore dove vengono coniugati strumenti capaci di affascinare anche le giovani generazioni alla
ricerca di una identità. Pellicola più drammatica quella, mentre "I Ragazzi stanno bene" è annoverata come commedia brillante. I due Film hanno
in comune l'amore. Film delicato senza troppe enfatizzazioni, sbavature, esagerazioni, riesce a farci apparire straordinario anche ciò che appartiene all'ordinario e al quotidiano, così come in pittura ha fatto Velasquez, il grande pittore spagnolo che riuscì a far apparire metafisica persino la donna che cuoce un uovo nel dipinto: "Vecchia che cuoce le uova", in cui l'immobilità e la semplicità sono gli ingredienti fondamentali del capolavoro. Una provocazione dissacrante anche la mia? Chissà! Perché due madri? La questione dell'omosessualitàNon si può misconoscere che nella pellicola viene affrontata anche la tematica dell'omosessualità, certamente dopo quella del sentimento, ma in ogni modo presente a mostrarci come laddove esistono persone intelligenti sia possibile gestire anche l'anomalia, non intesa in senso negativo ma in senso numerico.
I figli crescono eterosessuali e non sembrano mostrare disturbi tali da doverli includere nelle patologie del DSM-IV, anzi a proposito di DSM-IV, per coloro che non ne fossero a conoscenza: «Si può osservare che nell'ambito delle scienze del comportamento alcuni studiosi ritenevano che l'orientamento omosessuale potesse essere dovuto a problemi nella fase di riconoscimento-identificazione con il genitore del medesimo sesso e/o con il gruppo. In quest'ottica l'omosessualità apparirebbe quindi come un'alterazione del comportamento, che potrebbe essere modificata con una terapia mirata. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sconfessato queste teorie e l'omosessualità è stata tolta dal novero dei disturbi del comportamento, dalla metà degli anni '80 è stata corretta questa visione e l'omoaffettività non appare più nel DSM-IV». "Perché due madri?" potrebbe chiedere un ragazzo dopo la visione del Film mettendo in imbarazzo quanti si trovano a dover dare
una risposta esauriente, ma non troppo scientifica e complessa, o intrisa di significati esplicitamente difficili da gestire. Il segreto sta nel rispondere nella maniera più semplice e vera possibile senza però scendere troppo nei particolari. Intelligentemente ma non sapientemente, saggiamente ma non noiosamente, affettuosamente ma non in maniera troppo protettiva, ingredienti che sembrano stare alla base di una qualunque relazione costruita da persone adulte sane. Anche in questo il Film è una chicca di suggerimenti utili a tutti coloro che si trovano a dover gestire l'educazione dei ragazzi: dalle agenzie scolastiche alla famiglia. Confusione di ruoliGiorni fa una madre dopo la visione del Film mi chiese se fosse il caso di portare il figlio a vedere il Film, preoccupata che questo potesse provocare una confusione di ruoli che avrebbe inficiato il normale percorso di crescita dei ragazzi nell'età dello sviluppo. Premesso che un bambino possa arrivare a vedere tutta la pellicola fino in fondo senza annoiarsi, è certamente sempre consigliabile che questa venga vista in compagnia di un adulto, detto ciò la mia risposta è stata: «Sì, un bambino può vedere la pellicola!»" questo per tre motivi fondamentali: il primo è la positività con la quale l'occhio della cineasta osserva gli avvenimenti, il secondo è che la storia diviene un pretesto per noi adulti e soprattutto per noi Psicologi per affrontare una tematica di scottante attualità, ma ciò non avviene nella mente di un bambino che osserva tutto con l'occhio della purezza e senza pregiudizi di sorta, il terzo motivo è il tempo breve e circoscritto durante il quale il bambino si troverà davanti a questa problematica. Non so rispondere invece con altrettanta certezza al quesito se l'essere figli di due omosessuali possa generare nel tempo confusione di
ruoli oppure no. La regista ha risolto la questione in modo molto artistico e positivo, ma è sempre così? «Secondo alcune ricerche italiane sembra che il 19% delle lesbiche e il 10% dei gay (Barbagli, Colombo, Omosessuali moderni, Il Mulino, 2001) e 4,5% delle lesbiche e 4,7% dei gay secondo Modi Di (2005) siano genitori in Italia quindi, il numero complessivo degli omosessuali che sta vivendo l'esperienza di essere genitore potrebbe essere un numero piuttosto rilevante. Purtroppo le ricerche sull'argomento in Italia sono scarse e, anche, i relativi campioni di riferimento. Spesso diviene difficile anche affrontare la situazione in pubblico per timore di pregiudizi e allontanamento, così come diviene difficile essere sinceri con i figli e parlare della propria situazione in modo semplice, motivo per il quale torniamo alla modalità con la quale la regista ha raccontato e sviluppato la questione. È proprio la sincerità che salverà la coppia e questo ci fa pensare che tutto ciò che è valido per una coppia etero sia altrettanto valido per una coppia gay, e in questo possono esserci di valido aiuto gli studi psicoanalitici di autori classici (Klein, 1935, 1959; Winnicott, 1965, 1971) che affrontano il tema della solitudine del bambino. «Uscire allo scoperto per i genitori omosessuali è un'operazione complessa per due ragioni principali: la prima legata alla difficoltà di visibilità come omosessuale e la seconda alla paura che la visibilità possa creare dei problemi legali nell'affidamento dei figli. La difficoltà di essere visibili come omosessuali e genitori genera conseguenze nel vivere con benessere l'esperienza genitoriale, nel rapporto con i figli e, anche, nei figli stessi». Anche la musica ha affrontato questo tema, e in proposito Davide Scalenghe esplora meglio il mondo della genitorialità omosessuale e continua l'analisi della situazione europea in quanto a omofobia con un'intervista esclusiva a Luca, fonte di ispirazione di Povia per la canzone "Luca Era Gay". Il Mondo gay in realtà non sembrò gradire la canzone ritenendola troppo curativa (se così possiamo dire). A parte questo Povia ha avuto il merito di portare su un palcoscenico come quello di Sanremo un tema sul quale ancora c'è molto da dire e da capire. Un altro regista che ha affrontato la tematica con un film di intensa liricità ed eleganza è Tom Ford, ex stilista che
in "A Single man" ci mostra un professore gay, Colin Firth, che ha perduto ogni interesse alla vita a seguito della morte del
compagno. Un film da vedere per l'intensità e le tematiche che lasciano spazio a riflessioni sulla vita, la morte, la sessualità e il tradimento. Il tradimentoAltra tematica presa in esame dal film "I ragazzi stanno bene" è il tradimento, la debolezza della carne di fronte alla
resistenza del sentimento. Riuscirà in questa operazione ancora una volta con la semplicità e con il vero pentimento che non ha nulla a che vedere con
la ferita narcisistica ma con il vero senso di perdita. Il tradimento inteso nella sua accezione più ampia ha ispirato anche numerosi artisti - da Giotto a Leonardo - che lo
hanno raccontato in relazione alle vicende di Cristo. Il dipinto è intitolato appunto: "Amor Sacro e Amor Profano" e, nonostante la difficoltà nell'attribuirgli un significato univoco considerate le molteplici interpretazioni e le vicende storiche a esso associate, appare chiaro come l'artista volesse significare il contrasto eppure la vicinanza fra le due cose. Aspetto che la regista fra le righe ha voluto tratteggiare in momenti diversi. Un film da vedereUn film da vedere per rileggere le relazioni della nostra vita alla luce del tradimento, della debolezza della carne, del sentimento, e per affrontare il tema dell'omosessualità e porsi delle domande intelligenti qualora alcuni di noi dovessero trovarsi a contatto con figli o pazienti gay. Risorse web
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