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Introduzione al metodo Montessori

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Introduzione al metodo Montessori
L'educazione per un mondo nuovo esiste già ed è italiana

L'articolo "Introduzione al metodo Montessori" parla di:

  • Cenni storici sul metodo Montessori
  • Il modello educativo montessoriano
  • Possibili sviluppi nel campo della psicologia
Psico-Pratika:
Numero 153 Anno 2019

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Articolo: 'Introduzione al metodo Montessori
L'educazione per un mondo nuovo esiste già ed è italiana'

A cura di: Roberta Riccato
    INDICE: Introduzione al metodo Montessori
  • Premessa
  • Brevi cenni storici
  • Introduzione al modello educativo
  • Possibili sviluppi
  • Filmografia
  • Bibliografia
  • Sitografia
  • Altre letture su HT
Premessa

Mi sono laureata in psicologia dell'età evolutiva, con il vecchio ordinamento, in un'università del nord Italia, dove abbiamo approfondito le teorie e i modelli educativi di diversi psicologi e psicanalisti di tutto il mondo: dall'onnipresente Jean Piaget a Lev Vygotskij, passando per Sigmund Freud e sua figlia Anna, Melanie Klein, Burrhus Skinner, Alexander Neil, John Bowlby e Mary Ainsworth, Albert Bandura e Urie Bronfenbrenner, solo per citarne alcuni.
Tutti hanno contribuito a sviluppare le conoscenze sullo sviluppo del bambino, portando sempre di più l'attenzione del mondo scientifico sulle dinamiche familiari e sociali cui il fanciullo è sottoposto nei primi anni di vita, che risultano essere determinanti per una sua crescita positiva. Tuttavia mancava qualcosa - o meglio, qualcuno - a tutta la conoscenza che ci stavano dando e non sarebbe stata una lacuna di poco conto, ma ancora non lo sapevo.

Quando sono diventata mamma si è aperto un mondo, dove le conoscenze psicologiche potevano tracciare la rotta da seguire ma non sempre risolvevano i problemi pratici.
Mille domande si affacciano alla mente di una madre, ma quella principale rimane se si stia dando la miglior educazione possibile al proprio bambino, seguita a ruota dalla riflessione su quale sarà la scuola più adatta cui iscriverlo. E proprio qui ho compreso che nella preparazione universitaria ricevuta è mancato un tassello veramente importante: il metodo Montessori. In ventisei esami, la dottoressa Maria Montessori - psichiatra e pedagogista italiana di fama mondiale - è stata citata in un unico testo dell'esame di pedagogia sperimentale, sintetizzando tutte le sue scoperte psicologiche e psichiatriche in una facciata.

Vent'anni fa mi sembrava strano che non si facesse alcun approfondimento specifico sui suoi studi, data la loro portata universalmente riconosciuta: è stata nel 1949, nel 1950 e nel 1951 candidata al Premio Nobel per la pace ma, soprattutto, le scuole Montessori sono diffuse in tutti e cinque i continenti e sono in continua espansione.
Ora, dopo aver approfondito la conoscenza del suo metodo indotta dalla pulsione materna a dare il meglio al proprio cucciolo, credo che sia doveroso continuare a diffondere cos'ha fatto per l'umanità la signora che, dal 1990 al 2001, dopo Giuseppe Verdi e Marco Polo, è stata l'immagine delle vecchie mille lire: ha elaborato un modello educativo per sviluppare un mondo nuovo attraverso la realizzazione del potenziale umano.

Il suo modello, però, non è studiato nelle facoltà di psicologia e in questo momento lo stimolo per l'apertura di nuovi istituti viene da gruppi di genitori che si auto-organizzano per la ferrea convinzione che il sistema educativo italiano convenzionale non sia adeguato al completo e ottimale sviluppo delle capacità del bambino, mentre le scuole Montessori sì.

Il 9 febbraio 2016 è uscito un articolo su Repubblica che riporta alcune riflessioni sullo stadio di sviluppo del metodo in Italia:

"L'interesse c'è ed è sempre più forte, soprattutto da parte dei genitori - spiega Benedetto Scoppola, matematico e presidente dell'Opera Nazionale Montessori - ma la scuola pubblica oppone invece una forte resistenza all'apertura di nuove sezioni... quasi sempre è il corpo docente a dire no, forse temendo che insegnanti formati al metodo possano prendere il loro posto. Insomma il pensiero di Maria Montessori si è incagliato tra i corridoi del Miur, le secche sindacali, ma anche un'accademia, aggiunge Scoppola che vorrebbe istituzionalizzarne l'insegnamento, ufficializzarlo nelle università, mentre noi riteniamo che sia unicamente l'Opera Nazionale Montessori a dover trasmettere il metodo"1.

Brevi cenni storici

Maria Montessori nacque a Chiaravalle - Ancona - nel 1870 e morì a Noordwijk - L'Aia - nel 1952. Fu tra le prime donne italiane a laurearsi in medicina e a conseguire una specializzazione in neuropsichiatria.
Già durante il percorso di studi universitari gettò le basi del suo metodo che, in pochi anni, le consentì di recuperare bambini considerati ritardati e per questo rinchiusi in manicomio, permettendogli di superare l'esame di licenza elementare, con risultati migliori degli alunni frequentanti le scuole pubbliche.
Iniziò poi ad applicare il suo metodo a bambini normali, dai tre anni d'età, provenienti da famiglie romane povere e analfabete.

I risultati sono stati superiori a ogni più rosea aspettativa. I bambini iniziarono a leggere, scrivere e far di conto a un'età in cui nessuno lo avrebbe creduto possibile - dai quattro anni - ma, soprattutto, impararono a prendersi cura della propria igiene personale e di quella dell'ambiente, insegnandolo ai propri familiari. Tutto questo senza costrizioni, punizioni o premi, ma semplicemente attraverso stimoli che permisero ai bambini d'imparare liberamente, interagendo con delle attrezzature e un ambiente espressamente strutturati per loro: La casa dei bambini. Stimolare l'interesse del bambino per la vita pratica era il primo passo per poi consentirgli di avvicinarsi con entusiasmo alla conoscenza del mondo, delle sue leggi e delle sue meraviglie. Molte scuole furono, così, aperte immediatamente in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.

Maria Montessori fu, però, uno dei primi cervelli italiani in fuga. Lasciò il nostro Paese nel 1936 a causa del fascismo - che voleva sfruttare la notorietà del suo metodo nel mondo distorcendone le regole - e non vi tornò più, salvo per qualche veloce convocazione del governo italiano post bellico, per riaprire le sue scuole dopo la chiusura voluta da Hitler e Mussolini.
Durante il secondo conflitto mondiale risiedé in India, da internata di guerra perché considerata nemico italiano, ma essendo le sue teorie e i suoi metodi già ampiamente conosciuti in tutto il mondo, continuò la sua fervida attività di ricercatrice e pedagoga. Molti insegnanti inglesi e indiani, infatti, andarono da lei per seguire le sue lezioni, così, quando lasciò l'India al termine della guerra, aveva formato al suo metodo 1.500 persone. Proprio nel 1943 tenne un ciclo di conferenze, che fu pubblicato in Inglese nel 1946 e in due libri tradotti in italiano solo molti anni più tardi: Educazione per un mondo nuovo e Come educare il potenziale umano.

Introduzione al modello educativo
Introduzione al metodo Montessori

Il modello educativo elaborato per generare un mondo nuovo attraverso la realizzazione del potenziale umano, abbraccia l'arco temporale 0/24 anni ed è suddiviso in diversi periodi evolutivi, ciascuno con specifiche esigenze e qualità da sviluppare, assecondando la soddisfazione del bisogno d'imparare, caratteristica di ogni fase:

  • infanzia 0-6; 1-3 e 3-6;
  • fanciullezza 6-12;
  • adolescenza 12-18;
  • giovane età adulta 18-24.

È un metodo applicabile in ogni ambiente socio-culturale, a ogni età dello sviluppo: i risultati evolutivi sono stati documentati nelle scuole di ogni ordine e grado dei cinque continenti dove il suo approccio centrato sui bisogni e le capacità del bambino sia stato attivato. Si basa, infatti, sulla possibilità fornita ai fanciulli di fare da soli, con la guida degli adulti limitata alla presentazione degli stimoli e del materiale educativo in una sequenza calibrata su ognuno di loro, o se richiesta dai bambini stessi per avere un aiuto pratico e semantico. I materiali didattici per l'apprendimento, elaborati dalla dottoressa e realizzati con l'aiuto di falegnami qualificati, sono calibrati sulle esigenze evolutive caratteristiche di ciascuna fascia d'età.

Durante l'infanzia, il bambino attraversa un'età dell'oro in cui la mente può definirsi assorbente ed è completamente aperta ad accogliere gli stimoli esterni per memorizzarli, decifrarli, codificarli, associarli, creando engrammi, quelle strutture di neuroni interconnessi che si attivano reciprocamente per interpretare la realtà. Il maestro, fin dall'asilo, lo sostiene nell'autoapprendimento presentandogli strumenti, attrezzi, foto, mappe, disegni che possano stimolare in lui un interesse a fare e conoscere di più su quell'argomento. In questo modo, senza imposizioni e forzature, il bambino diventa instancabile nel processo d'apprendimento e la sua mente può manifestare tutta la sua potenza ma, soprattutto, precisione nel comprendere, nell'eseguire, nel fare.

Nelle scuole Montessori s'impara per libera scelta interiore e non per dovere indotto dall'esterno, ed è in questo modo che i bambini riescono a leggere, scrivere e far di conto già a quattro anni d'età. In tutto il mondo se ne contano, per difetto, 60.000: 4.500 negli Stati Uniti; 2.800 in Europa, di cui 1.100 in Germania e 800 nel Regno Unito, ben un terzo delle scuole pubbliche olandesi. Sono presenti anche in Russia e in molti stati dell'ex Unione Sovietica, Turchia, Arabia Saudita, Cina, Giappone, Corea, Thailandia, Vietnam, Tibet, Sri Lanka, Australia e Nuova Zelanda, Marocco, Senegal, Nigeria, Tanzania, Sud Africa, Canada, Messico, Panama, Costa Rica, Venezuela, Argentina, Brasile, Cile. In Italia, però, sono solo 200, nonostante siano legalmente riconosciute dallo Stato, che consente a ogni scuola pubblica di aprire una sezione montessoriana raggiungendo la soglia dei quindici iscritti. Si tratta, va detto, di percorsi di studi dell'infanzia, primario e secondario, a pagamento.

Possibili sviluppi

Tutte le teorie e i modelli psicologici sono studiati, a livello universitario, con approfondimenti specifici delle ricerche condotte, dei risultati raggiunti, della loro replicabilità, nonché con valutazioni dei punti deboli e degli sviluppi futuri.
Nella mia esperienza di studi, risalente a vent'anni addietro, tutto questo non è stato fatto con le teorie di Maria Montessori, né con il suo metodo. Tuttora non mi risulta che dal suo approccio sia nata una scuola di specializzazione psicoterapeutica, a indirizzo montessoriano. Tuttavia, sarei ben lieta di sbagliare valutazione se già ne esistesse una accreditata dove potermi iscrivere.

Credo che nessun approfondimento scientifico sia stato mai fatto in questo senso, sebbene la ricerca, essendo lei neuropsichiatra, fosse partita proprio dallo studio dei bambini ritardati con i quali aveva sperimentato un metodo d'intervento efficace che consentisse loro di progredire nell'acquisizione dell'autonomia personale e nell'apprendimento scolastico.

Così parlava Maria Montessori durante il ciclo di conferenze che tenne in India, nel 1943:

"La psicologia moderna viene a essere un complemento del nostro metodo d'educazione... Noi cerchiamo una teoria psicologica che vada d'accordo con il nostro metodo..."
(tratto da Come educare il potenziale umano).

Sarebbe auspicabile che lo studio scientifico del metodo, da un punto di vista psicologico, continuasse e che la Facoltà di Psicologia e l'Opera Nazionale Montessori dialogassero per applicarlo anche al di fuori della scuola, dove già ottiene risultati eccellenti e d'indubbia portata sociale. Ci sono sempre più bambini con disturbi psicologici, ad esempio dislessia, disortografia, discalculia e psichiatrici precoci; applicare un metodo già collaudato, calibrandolo attentamente sulle loro esigenze, potrebbe portare a risultati altrettanto positivi.

Iscrivere un bambino a un asilo e a una scuola Montessori, infatti, significa permettergli di evolvere nel rispetto del proprio nucleo profondo di personalità, dove talento e potenzialità illimitate aspettano di esprimersi. Dare la possibilità anche ai bambini che non possono frequentarli di usufruire di una metodologia psicoterapica a ispirazione Montessori è una possibilità da sviluppare quanto prima: troppo tempo è già stato perso, inutilmente.

Sarebbe opportuno che la ricerca iniziasse con un'indagine statistica sul numero di bambini iscritti a istituti Montessori che abbiano manifestato problemi riconducibili a disturbi specifici dell'apprendimento, confrontando i dati con le percentuali delle scuole convenzionali, per poi sviluppare dottorati di ricerca promossi da Facoltà di Psicologia e O.N.M. (Opera Nazionale Montessori) che verifichino l'applicabilità del metodo negli ambiti d'intervento della psicologia scolastica e dell'età evolutiva.
Anche in questo caso, parteciperei al concorso d'ammissione.

Note
  1. Maria Novella De Luca, "Montessori alla riscossa, la scuola del royal baby rilancia il metodo italiano", articolo pubblicato il 09 Febbraio 2016 su Repubblica.it
    www.repubblica.it/scuola/2016/02/09/news/scuola_montessori-133008771/
Filmografia

Istituto Luce Cinecittà, "Le nostre interviste: a colloquio con Maria Montessori", video di un'intervista della Incom a Maria Montessori riguardante il suo esilio nel 1934.

Gianluca Maria Tavarelli, "Maria Montessori - Una vita per i bambini", prima puntata della mini - fiction televisiva andata in onda su Canale 5 nel maggio del 2007.

Gianluca Maria Tavarelli, "Maria Montessori - Una vita per i bambini", seconda puntata della mini - fiction televisiva andata in onda su Canale 5 nel maggio del 2007.

Bibliografia
  • Maria Montessori, Educazione per un mondo nuovo, Garzanti Editore, Brezzo di Bedero (VA), 2016, traduzione di Maria Attardo Magrini. Titolo originale dell'opera Education for a new world, 1946.
  • Maria Montessori, Come educare il potenziale umano, Garzanti Editore, Cles (TN), 2018, traduzione di Letizia Berrini Pajetta. Titolo originale dell'opera To educate the human potential, 1946.
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