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DSA: I Disturbi Specifici dell'ApprendimentoL'articolo "DSA: I Disturbi Specifici dell'Apprendimento" parla di:
Articolo: 'DSA: I Disturbi Specifici dell'Apprendimento'A cura di: Ivana Spina
Premessa. Nei panni dei bambiniFrustrazione, vergogna, senso di inefficacia sono i sentimenti che può provare un bambino con disturbo specifico dell'apprendimento,
in assenza di riconoscimento di tale disturbo. Sono bambini intelligenti e proprio per questo spesso rimproverati o puniti dai genitori e dall'insegnante, che sono soliti dire di loro: "...lo fa di proposito per attirare l'attenzione di insegnanti e dei genitori..."; "...è un bambino intelligente, ma purtroppo è svogliato..."; "...i suoi risultati sono insufficienti perché non studia, non si applica...". Tuttavia, in questi casi, il disimpegno nello studio, quando presente, non è la causa dei problemi scolastici ma la conseguenza delle difficoltà e del disagio emotivo che può vivere un bambino con un disturbo specifico dell'apprendimento. Descrizione, cause e criteri diagnostici dei DSAI Disturbi Specifici di Apprendimento, identificati con la sigla DSA, sono un gruppo eterogeneo di disordini, essi implicano gravi difficoltà nell'acquisizione e nell'uso di abilità specifiche:
La diagnosi di DSA viene posta in assenza di cause neurologiche, di deficit uditivi o visivi che possano essere causa della difficoltà,
di problemi di natura emotiva, di un generale ritardo di sviluppo o un ritardo mentale. La caratteristica comune che consente a questi disturbi di essere riuniti nella stessa "categoria nosografia", sotto il nome di DSA, è la "specificità" del dominio interessato (che risulta deficitario rispetto all'età o alla classe frequentata) e della "discrepanza" di quest'ultimo rispetto all'intelligenza generale (che invece risulta adeguata per l'età cronologica del soggetto). Tali disordini, presenti in circa il 15% dei bambini, sono intrinseci all'individuo, cioè derivano da cause operanti all'interno dei
meccanismi del Sistema Nervoso Centrale e non sono imputabili a cause esterne o ambientali, ma ad una disfunzione del Sistema Nervoso Centrale;
pertanto, in presenza di DSA non si parla di una disabilità, ma piuttosto di una mancata acquisizione di un'abilità. Altri criteri standard che vengono utilizzati tipicamente per la diagnosi di DSA sono:
I DSA rivestono un certo grado di interesse clinico, dal momento che essi rappresentano una importante difficoltà dello sviluppo che può compromettere tutto l'apprendimento scolastico e di conseguenza la maturazione e l'adattamento della personalità del soggetto, fino a costituire un vero e proprio handicap, non permettendo una completa autosufficienza nell'apprendimento, poiché le difficoltà si sviluppano sulle attività che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o il far di conto. Proprio perché i DSA si verificano in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma e con caratteristiche fisiche e mentali nella norma, e nei quali la capacità di imparare non è assolutamente preclusa, trovo il lavoro in quest'ambito fortemente stimolante e gratificante, in quanto, l'individuazione del problema specifico consente margini di recupero piuttosto ampi. La dislessia evolutivaLa dislessia è una disabilità specifica dell'apprendimento, essa è caratterizzata dalla difficoltà di effettuare
una lettura accurata e/o fluente, e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica. La dislessia si manifesta con una lettura sia orale che a mente scorretta e/o lenta e può manifestarsi anche con una difficoltà di comprensione del testo scritto, inoltre la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni od omissioni. La possibilità di leggere e riconoscere una parola è influenzata da diversi fattori linguistici, come la frequenza d'uso di una parola nel lessico infantile e il grado di concretezza della parola, per cui, ad esempio la parola "cane" per il numero di lettere, complessità ortografica e frequenza di utilizzo e rappresentabilità della parola è più facilmente leggibile di una parola come "accordo"; così come la parola "patata" risulta più semplice da leggere della parola "strada" poiché, pur avendo lo stesso numero di lettere costituenti, la parola "strada" accosta una serie di suoni più difficili da pronunciare insieme rispetto alla parola "patata", nella quale l'alternanza di consonante e vocale è regolare e questo facilita certamente la ricostruzione della parola per via sillabica. Nei buoni lettori la lettura può avvenire mediante la via fonologica, cioè attraverso l'elaborazione della parola divisa
in unità e la conseguente conversione del grafema in fonema; oppure mediante la via lessicale, che implica il riconoscimento visivo
della parola nella sua interezza. I diversi tipi di dislessia evolutivaSulla base del modello di Uta Frith (1985), vengono distinti diversi tipi di dislessia:
I Disturbi Specifici dell'Espressione Scritta in età evolutivaLa disgrafia e la disortografia sono entrambi Specifici Disturbi di Apprendimento che riguardano l'Espressione Scritta, che risulta scorretta, poco chiara e scorrevole. DisgrafiaLa disgrafia è un disturbo qualitativo del processo di trasformazione delle informazioni verbali ascoltate o pensate in forma grafemica, per cui l'apprendimento della scrittura si rivela difficile e faticoso, questo disturbo non interessa le regole ortografiche e sintattiche anche se vi è una ricaduta sui testi prodotti per impossibilità di rilettura e autocorrezione. La disgrafia può essere dovuta a numerosi fattori: oltre che a difficoltà di tipo prassico o visuospaziale, anche a fattori
di "sovraccarico"; una scrittura senza errori, infatti, implica l'integrazione contemporanea di tutte le componenti della scrittura. L'automatizzazione nella scrittura dovrebbe avvenire, generalmente, dalla terza elementare, da questo periodo è possibile, per il bambino, velocizzare la scrittura e personalizzare la grafia, e, nella lettura, avere l'impressione di accedere direttamente al significato, senza bisogno di un'attenzione eccessiva. DisortografiaLa disortografia si riferisce alla scorretta trasformazione grafica del messaggio orale ascoltato o pensato, troveremo quindi la presenza di numerosi errori di ortografia nel testo del bambino. Nei testi scritti di questi bambini si trovano, quindi, vari tipi di errori classificati in:
La discalculia evolutivaLa discalculia evolutiva è un Disturbo Specifico, relativo agli apprendimenti ed alle abilità matematiche e numeriche.
Questi tre sistemi, quello di comprensione, quello di produzione e quello del calcolo funzionano in base ai
Gli errori nella discalculia evolutivaIl bambino discalculico può effettuare diversi tipi di errori, che possono riguardare i sistemi di comprensione e produzione numerici o il sistema del calcolo numerico. Gli errori relativi ai sistemi di comprensione e di produzione sono:
Gli errori relativi al sistema del calcolo sono:
Dall'osservazione degli errori commessi dai bambini con difficoltà di calcolo, è stato possibile descrivere 3 tipi di discalculia evolutiva:
Possibili cause della discalculia evolutivaLe cause della discalculia sono state attribuite ad uno o più dei seguenti fattori:
Secondo l'ipotesi del deficit della "Memoria Semantica" il bambino discalculico troverebbe difficoltà a recuperare velocemente
il risultato delle addizioni con somma dieci, per un difetto nel funzionamento della memoria di lavoro che gli impedirebbe, nel corso
dell'apprendimento, di tenere a mente gli addendi mentre procede all'esecuzione del calcolo con l'ausilio delle dita. Secondo l'ipotesi del "Modulo numerico" gli esseri umani, al pari degli animali, avrebbero la capacità di estrarre la N
numerosità di un insieme di oggetti (o di eventi) oltre che la loro forma e il colore. La teoria dell'"Errato Mappaggio simbolo numerico-quantità" afferma, invece, che i bambini discalculici sono in grado di crearsi
una giusta rappresentazione della quantità e pertanto non soffrirebbero di una disfunzione in questo sistema, piuttosto mapperebbero male
la numerosità al simbolo numerico. ConclusioniLa pratica clinica ha evidenziato come l'insuccesso prolungato, generando scarsa autostima e mancanza di fiducia nelle proprie capacità, possa indurre nel bambino frustrato dai suoi inspiegati insuccessi la manifestazione di una serie di disagi che vanno dalla demotivazione all'apprendimento, ad una forte inibizione, ad atteggiamenti aggressivi, fino, in alcuni casi, alla depressione; inoltre, poiché l'erronea attribuzione dei risultati scolastici insoddisfacenti vengono imputati alla distraibilità, al disinteresse o allo scarso impegno, questi alunni, oltre a sostenere il peso della propria incapacità, se ne sentono anche responsabili e colpevoli. Fino all'elaborazione della diagnosi, quindi, il soggetto con DSA vive tutte le sfaccettature del disagio emotivo legato alle sue difficoltà, ecco perché è importante diagnosticare precocemente tali difficoltà ed intervenire con trattamenti specifici. Bibliografia
Commenti: 31 Vanda alle ore 17:55 del 05/03/2013 Mi sto documentando sui DSA ma non ho sufficienti riferimenti in letteratura sul "precursori" del disturbo, se non vaghe osservazioni relative alla lateralizzazione e alla motricità. Gli studi di tipo psicologico sono interessanti ma carenti sul piano del racordo con la didattica. Vorrei qualcosa di più tra le mani. Saluti. Vanda Fontana -psicologo psicoterapeuta, docente di sostegno scuola secondaria 2 michelle alle ore 20:57 del 26/09/2016 io sono una ragazza dislessica, disortografica, discalcula. adesso sono in 3 media e devo iniziare ha prendere un'idea per la tesina finale. è questo articolo sarà il punto di partenza della mia tesina. ma anche per far capire hai miei prof come non devono trattare gli studenti con questi disturbi scolastici,quindi l'opposto di quello che hanno fatto a me. grazie a questo articolo sono riuscita a capire molte cose....grazie e mi scuso per gli errori. ciao 3 Alessandra alle ore 14:59 del 20/03/2019 Buonasera Ho trovato il suo articolo molto esaustivo e sintetico Dovendo prendere un master di primo livello sui Disturbi Specifici dell'apprendimento le chiedo se gentilmente posso utilizzare il suo articolo per la mia tesi finale, ed il permesso di inserirla nella bibliografia. Grazie Alessandra Cosa ne pensi? Lascia un commento
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