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Disturbi Specifici di Apprendimento
Aiutare un bambino con disturbi specifici di apprendimento: gli strumenti compensativi e dispensativi

L'articolo "Disturbi Specifici di Apprendimento" parla di:

  • Disturbi Specifici di Apprendimento
  • Diagnosi e strumenti
  • Intervento dello specialista
Psico-Pratika:
Numero 48 Anno 2010

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Articolo: 'Disturbi Specifici di Apprendimento
Aiutare un bambino con disturbi specifici di apprendimento: gli strumenti compensativi e dispensativi'

A cura di: Graziella Bertelli
    INDICE: Disturbi Specifici di Apprendimento
  • Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento
  • Diagnosi Clinica e diagnosi Funzionale
  • DSA: gli strumenti compensativi
  • DSA: gli strumenti dispensativi
  • Strumenti e tecnologie
  • Disturbi Specifici di Apprendimento: l'intervento dello specialista
  • Riferimenti normativi
  • Bibliografia

Negli ultimi anni i cosiddetti Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) hanno ricevuto molta attenzione da parte della comunità scientifica, della scuola e delle Associazioni. Tuttavia potrebbe essere ancora difficile, per un docente o un familiare, orientarsi su cosa fare per un bambino con una diagnosi di disturbo specifico di apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia, disturbo misto).
Nel 2007 si sono conclusi i lavori di una Consensus Conference promossa dall'Associazione Italiana Dislessia che hanno contribuito a fare il punto delle conoscenze in materia.

Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento

I disturbi Specifici di Apprendimento vengono definiti come una difficoltà negli apprendimenti scolastici non prevedibile e non spiegabile sulla base dello sviluppo dell'intelligenza generale (che risulta adeguato all'età), in bambini che hanno regolarmente frequentato la scuola primaria per almeno due anni.

La diagnosi di disturbo specifico di apprendimento è, per definizione, piuttosto tardiva (fine seconda elementare per i disturbi di lettoscrittura; fine terza per i disturbi del calcolo) rispetto all'inizio del problema che si manifesta fin dai primi apprendimenti.
Oggi esiste un consenso abbastanza ampio su come aiutare un bambino con Disturbo Specifico di Apprendimento che giunga all'inizio della terza elementare con grosse difficoltà nell'utilizzare la lettura come strumento di conoscenza, la scrittura come modalità espressiva, il calcolo per eseguire compiti scolastici.

Diagnosi Clinica e diagnosi Funzionale

In tali casi, lo specialista che ha redatto la diagnosi clinica e la diagnosi funzionale (ossia, una descrizione dettagliata dello sviluppo del bambino in ogni suo aspetto: cognitivo, attentivo, mnemonico, emotivo...) ha il compito di orientare e guidare la scuola e la famiglia a utilizzare varie tecniche, dalle più semplici alle più raffinate, che possano integrare l'alunno nel lavoro scolastico comune e consentirgli gli apprendimenti concettuali e la libera espressione il più possibile adeguati alla sua età.

In questo senso, anche la normativa vigente si sta adeguando. Un passo importante è stato fatto con la Circolare Ministeriale del 2004 (Prot 4099/A del 5.10.2004), che consente e promuove l'uso dei cosiddetti strumenti compensativi e dispensativi qualora ci si trovi di fronte un alunno con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento); un ulteriore passo è stato fatto con il Decreto del 22 giugno 2009, recante le norme per la valutazione scolastica, che regola anche le prove e gli esami nei casi di studenti con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento).
Per mettere a punto un trattamento adeguato è necessaria molta collaborazione tra lo specialista, la scuola e la famiglia.

DSA: gli strumenti compensativi

Gli strumenti compensativi sono concepiti come degli accorgimenti più o meno semplici per superare una difficoltà che ostacola il raggiungimento di un obiettivo: l'idea di fondo è la stessa di quella che è alla base dell'abbattimento/superamento di una barriera architettonica.

Per esempio: se l'alunno con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) non ha imparato a memoria le tabelline, si può consentirgli di guardare la tavola pitagorica anche quando gli altri bambini l'hanno accantonata; con questo accorgimento, l'alunno potrebbe essere in grado di eseguire calcoli che altrimenti non potrebbe fare.

Ancora: se l'alunno non ricorda i nomi delle figure geometriche, si può fornirgli una tabella facilmente leggibile da consultare all'occorrenza. Se l'alunno fosse disorientato nel tempo, si possono fare in forma di cartellone o tabella le sequenze dei giorni e dei mesi.
In sostanza, l'insegnante deve cercare di ovviare a una difficoltà persistente che non consente lo svolgimento di compiti che con qualche accorgimento sarebbero invece affrontabili; si cerca di oltrepassare ciò che blocca l'alunno nel suo progresso.

DSA: gli strumenti dispensativi

I cosiddetti strumenti dispensativi, invece, permettono di non considerare quegli aspetti che sono ancora molto difficoltosi, che inficerebbero la valutazione e potrebbero portare all'alunno problemi di ansia, di autostima e di umore.

Per esempio, se il bambino non sa ancora leggere in maniera scorrevole, si può evitare di farlo leggere ad alta voce in classe; se non riesce a scrivere correttamente, si valuta in un tema il contenuto e non la forma (l'ortografia, la grafia, la punteggiatura...); oppure si può evitare completamente il compito scritto, per esempio nella lingua straniera che per un bambino con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) può essere veramente difficile.

Strumenti e tecnologie

Ultimamente stanno avendo un grande sviluppo le tecnologie informatiche pensate ad hoc, in funzione di strumenti compensativi e dispensativi. Per esempio, per ovviare alla difficoltà di comprendere un brano (si pensi a un testo di storia da studiare) causata dalla lentezza e/o inaccuratezza della capacità di leggere, si può usare un ponte di testo con una sintesi vocale.

Si tratta di scansionare il testo con un programma adatto (si trovano sotto la sigla OCR) e di farlo leggere da una sintesi vocale di buona qualità. Attualmente il mercato offre buone sintesi vocali, fluide come la voce umana, non robotizzate e quindi ben accette anche dai bambini più piccoli. Questo modo di lavorare consente all'alunno/studente di affrontare lo studio senza rimanere bloccato da una lettura lenta e/o stentata.

I testi acquisiti sono modificabili attraverso i comuni programmi di videoscrittura o con altri accorgimenti; l'insegnante può quindi personalizzare la sua lezione, per esempio può stampare il testo in stampato maiuscolo per il suo alunno in difficoltà, invece che in tipografico, mantenendo gli stessi contenuti e le stesse immagini. Può facilmente semplificare un testo troppo lungo, mantenendone la struttura logica e i contenuti essenziali.

Anche gli editori di libri di testo stanno cercando di adeguarsi alle nuove esigenze di una scuola inclusiva: alcuni libri di testo vengono forniti in versione digitale. L'alunno può leggere il testo direttamente con la sintesi vocale senza farlo passare dallo scanner o da altri tipi di lettore.

Si stanno diffondendo anche i riconoscitori/trascrittori di voce, che permettono all'alunno di "dettare" al computer un testo, che sarà trascritto (ed eventualmente letto) da appositi programmi preinstallati. Un simile dispositivo permette a un alunno dislessico/disortografico di esprimere contenuti o prendere appunti attraverso il linguaggio orale, che gli può consentire una più ampia produzione scolastica.
Questi accorgimenti hanno bisogno di una postazione informatica - meglio se mobile - e di un certo addestramento.

Secondo la mia esperienza, tutta la serie degli strumenti compensativi e dispensativi è ormai ben accettata dagli insegnanti e dagli altri alunni della classe. In questi ultimi anni sono state prese molte iniziative di formazione per insegnanti e genitori e i concetti di DSA, di strumenti compensativi e dispensativi sono stati assimilati.

Di solito gli insegnanti e i genitori sono molto collaboranti quando, una volta definito il problema scolastico del bambino, lo specialista inizia a guidarli nell'uso di questi strumenti e a valutarne l'efficacia. Gli altri bambini sono spesso incuriositi, sovente chiedono di usarli anche loro, ma di solito è semplice spiegare che ogni bambino deve seguire un suo percorso e usare al meglio le sue capacità.

Alcuni strumenti sono facilmente socializzabili: si pensi alla videoscrittura, che ben si presta a un lavoro a coppie, o al trascrittore vocale che - indispensabile per un bambino gravemente disortografico - può essere un'ulteriore offerta formativa per un bambino "normoscrittore".

Disturbi Specifici di Apprendimento: l'intervento dello specialista

Nonostante la disponibilità di genitori e insegnanti l'uso di questi strumenti necessita di una presa in carico specialistica.
Infatti, il loro uso deve seguire una precisa diagnosi e deve esserne sempre monitorata l'efficacia e la ricaduta sugli apprendimenti. Inoltre essi devono essere personalizzati. Per esempio, l'uso della sintesi vocale va adattata alle effettive capacità del bambino:

  • Il testo che la sintesi vocale legge è comprensibile all'alunno o va semplificato?
  • Se va semplificato, in che modo adeguarlo alle sue risorse attentive e alle sue capacità linguistiche?
  • La sintesi vocale va usata sempre o parallelamente a compiti di lettura normale?
  • In che modo va regolata la velocità della sintesi vocale (è utile o non è utile regolare la voce artificiale su parametri lenti)?
  • L'alunno è divenuto capace di usare il programma di sintesi vocale da solo o va ancora aiutato?
  • La sintesi vocale va usata anche per svolgere esercizi di lettura particolari (parola per parola, sillaba per sillaba, spelling)?
  • I genitori sono capaci di usare questi strumenti a casa?
  • L'alunno si sente aiutato dall'uso di questi dispositivi?
  • Si sente motivato ad usarli?
  • Lo sviluppo intellettivo generale è sostenuto dall'uso di questi strumenti?
  • È necessario proseguire un programma riabilitativo specifico al di fuori della scuola? Se sì, con quale frequenza?

Per rispondere a queste domande la figura dello specialista (psicologo, neuropsichiatria dell'infanzia) è fondamentale, in collaborazione anche con altri professionisti.
Nonostante il sostanziale accordo tra gli studiosi sull'uso degli strumenti compensativi e dispensativi in caso di Disturbo di Apprendimento "conclamato" (quindi adeguatamente diagnosticato a partire dalla fine della seconda elementare), le indicazioni risultano meno chiare e meno univoche nelle prime fasi di apprendimento, quando le difficoltà già si manifestano ma è anche molto alta la variabilità individuale.
Riguardo agli interventi cosiddetti precoci, molti studi e sperimentazioni si stanno muovendo e molte nuove esperienze vengono pubblicate; tuttavia lo stato dell'arte richiede ulteriori approfondimenti.

Riferimenti normativi
  • Circolare Ministeriale prot. 4099/A del 5 ottobre 2004 "Iniziative relative alla Dislessia"
  • Decreto Presidente della Repubblica del 22 giugno 2009, n. 122
Bibliografia
  • AID (Comitato promotore della Consensus Conference), "I Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento", Trento, Erickson, 2009
  • AID (a cura di), "Dislessia. Strumenti Compensativi", Libri Liberi, Firenze, 2004
  • Cornoldi C. (a cura di), "I disturbi dell'Apprendimento", Il Mulino, Bologna, 1991
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